di Claudio Cordova – Uno dei nodi principali della crisi è il conflitto con il Rito Scozzese Antico e Accettato (RSAA). Il 24 dicembre 2024, il Tribunale di Roma ha accolto la richiesta di sospensione di una delibera controversa avanzata da Antonio Seminario, Gran Maestro, eletto nel marzo 2024 e insediatosi nel mese di aprile.
Seminario è il primo calabrese eletto al vertice del Grande Oriente d’Italia. La vittoria è stata attribuita per soli 26 voti, ed il verdetto ha ribaltato un precedente conteggio – non ufficiale – frutto della somma dei voti nelle singole regioni, che attribuiva la vittoria per soli 15 punti a Leo Taroni, imprenditore di Ravenna.
Alla fine, Taroni, con la sua lista “Noi insieme”, avrebbe perso. Il ravennate aveva incentrato la sua campagna elettorale sulla lotta alle infiltrazioni mafiose nelle logge. Seminario, invece, era sostenuto dal Gran maestro uscente, il toscano Stefano Bisi, Seminario ricopriva già la carica di Gran maestro aggiunto del GOI.
Seminario ha raccolto 6.369 voti, pari al 46,09 per cento del totale. 6.343 i voti per Taroni, pari al 45,90 per cento; e al barese Pasquale La Pesa 688 voti, pari al 4,98 per cento. Seminario ha fatto il pieno di voti in Calabria e Sicilia. Nato a Crosia (Cosenza) il 5 febbraio 1958 vive a Rossano, dove é stato iniziato nel 1986. Seminario ha ricoperto importanti cariche all’interno del GOI, è stato Grande Ufficiale, presidente del Collegio Circoscrizionale dei Maestri Venerabili della Calabria, Primo Gran Sorvegliante e ha rivestito fino all’insediamento avvenuto oggi la carica di Gran Maestro Aggiunto. Appartiene al Rito Scozzese Antico e Accettato. Seminario si è insediato nel corso della giornata conclusiva della Gran Loggia di Rimini.
Ma fin da subito è risultata in salita la strada per il nuovo Gran Maestro, che succede al Gran Maestro Stefano Bisi ai vertici del GOI e indicato come suo delfino. Dovrebbe governare il Grande Oriente d’Italia per cinque anni, fino al 2029, ma all’interno della fratellanza è scoppiata fin da subito una lotta intestina. La delibera di Seminario mirava a interrompere il protocollo tra il GOI e il RSAA, ma la decisione del giudice, su istanza dell’Avvocato Cappiello, Curatore Speciale del GOI, ha ristabilito il valore di questa relazione storica.
Nonostante ciò, Seminario ha ribadito la sua posizione, proponendo un disconoscimento totale del Rito Scozzese nella prossima Gran Loggia, acuendo ulteriormente le tensioni.
Le settimane a venire saranno cruciali per il futuro del GOI, con tre date particolarmente significative:
17 gennaio 2025: udienza sul reclamo presentato da Stefano Bisi contro le ordinanze che confermano l’Avv. Cappiello come Curatore Speciale. Le probabilità di un ribaltamento sembrano scarse.
22 gennaio 2025: il Tribunale di Roma esaminerà il ricorso di Leo Taroni e altri candidati, volto a sospendere la proclamazione di Seminario come Gran Maestro. E, in questo caso, le speranze sembrano più concrete.
4 marzo 2025: una causa promossa da alcuni membri siciliani del GOI. La questione verte ancora sulla proclamazione di Seminario, e secondo i ben informati si potrebbe arrivare a Taroni come possibile Gran Maestro.
La posizione di Antonio Seminario è sotto attacco. Accusato di gestione arbitraria e al centro di numerosi ricorsi, il Gran Maestro deve affrontare pressioni crescenti per annullare le elezioni e indire un nuovo processo elettorale. Tra i punti all’ordine del giorno della prossima Gran Loggia figurano anche la revoca definitiva dei rapporti con la RSAA e il futuro assetto dell’organizzazione.
Intanto, una lettera aperta indirizzata al Ministro della Giustizia Carlo Nordio, al Presidente della Commissione Antimafia Chiara Colosimo e al Presidente del Tribunale di Roma ha ulteriormente amplificato il dibattito, denunciando presunte irregolarità nella gestione interna del GOI. Mai come in questi mesi la “Fratellanza” è spaccata.