Sono Francesco e Demetrio Berna gli imprenditori reggini destinatari del sequestro di beni per 45 milioni di euro eseguito stamane dagli agenti del Servizio Centrale Anticrimine e della Divisione Anticrimine della Questura di Reggio Calabria. I due fratelli, nel 2019, erano stati raggiunti da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nell’ambito dell’inchiesta “Libro Nero” per la quale la Dda di Reggio Calabria ha recentemente chiesto il rinvio a giudizio perché li ritiene “imprenditori di riferimento” della cosca Libri.
L’inchiesta svelò la piena operatività della famiglia mafiosa di Cannavò finalizzata ad acquisire la gestione o, comunque, il controllo di attività economiche del territorio. Dopo l’arresto, una volta scarcerati, Francesco e Demetrio Berna sono finiti sotto scorta perché hanno reso diverse dichiarazioni contro la ‘ndrangheta e i loro verbali hanno consentito ai pm antimafia di fare luce su numerose estorsioni commesse dai Libri.
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Nel corso di quasi un ventennio, benché fossero stati sottoposti ad estorsione ad opera delle numerose cosche egemoni nei quartieri in cui avevano aperto cantieri edili, secondo la Dda e la polizia, i Berna sarebbero stati rappresentati nelle interlocuzioni con i vertici delle varie ‘ndrine dagli esponenti della cosca Libri che avrebbe garantito loro un trattamento di favore. Secondo il questore di Reggio Calabria Bruno Megale, “c’è stato anche uno scambio politico elettorale perché uno dei due fratelli, Demetrio, era il politico di riferimento che garantiva gli interessi della ‘ndrina.
Dal complessivo quadro è comunque emerso che nonostante le dichiarazioni, in realtà i due imprenditori erano a disposizione della ‘ndrina e hanno tratto vantaggi dalla collaborazione con i Libri”. Per il direttore del Servizio Centrale Anticrimine Giuseppe Linares, “il sequestro è la fotografia di un trentennio che ci parla di un patto economico e politico di una delle più importanti cosche con due imprenditori.
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Non si tratta solo di reati di natura militare, ma di reati che distruggono l’ordine economico e politico di una città”. Il sequestro di oggi ha riguardato, in particolare, 18 società, di cui una ditta individuale in Florida (Usa), 10 veicoli, 337 fabbricati, 23 terreni e rapporti finanziari.