“Questa tassa, di cui la regione Calabria unica in Italia si fregia ancora di lasciare in capo alle agenzie di viaggio, è il simbolo delle mancate risposte e delle promesse non mantenute dalla politica. Come non bastasse, dopo la pandemia e il caro bollette, le imprese del turismo organizzato devono far fronte ad una ulteriore tassa che denota come le istituzioni si ricordino delle agenzie di viaggio quando c’è da incassare. Alla tassa regionale per il 2023 – che dovrà essere pagata entro il 31 gennaio prossimo – si aggiungono per le agenzie di viaggio altri adempimenti come il direttore tecnico, il fondo di garanzia, la responsabilità civile e potremmo continuare ancora. Le imprese del turismo, rispettose delle leggi e delle istituzioni che le rappresentano e le amministrano, non ci stanno più!
Non è possibile infierire così sulle imprese perché visibili e al contrario non fare altrettanto con una moltitudine di soggetti privati che operano nel nostro settore abusivamente e indisturbati nell’ombra.
Stanchi di essere spremuti finanziariamente e oltraggiati dalla condotta di chi non rispetta né le regole né il comportamento etico del nostro lavoro, chiediamo al Presidente Occhiuto (con delega al Turismo) un tempestivo incontro, al fine di affrontare le urgenze che attanagliano questo settore prima che diventino ‘emergenza viva’”.
Lo afferma, in una nota, Giovanni Giordano, presidente di Confapi Turismo Calabria.