Vibo, ucciso 63enne a fucilate. Era stato indagato sulla faida dei boschi

pistolaUn uomo di 63 anni, Domenico Ciconte, è stato ucciso con tre colpi di fucile al volto. Il fatto è accaduto intorno alle 8 di stamattina in località Fago Savini, nel comune di Gerocarne, nel vibonese, a poca distanza dal luogo dell'omicidio di Antonino Zupo, avvenuto qualche giorno addietro. L'uomo, titolare di una ditta di legname, era nel suo giardino e stava parlando con un suo operaio, quando qualcuno gli ha sparato. Inutili i soccorsi del 118. Ciconte nel passato è stato implicato nelle indagini sulla faida dei boschi. Sul posto indagano i carabinieri, il fascicolo momentaneamente è in possesso della Procura locale, ma si valuta il passaggio alla Dda di Catanzaro, per indagini su una possibile matrice mafiosa. Gli assassini di Ciconte e Zupo, infatti, s'inserirebbero nello stesso contesto criminale che è alla base anche dell'omicidio nel giugno scorso di Nicola Rimedio a Serra San Bruno e del tentato omicidio in aprile di Giovanni Emanuele. Tutti fatti che sarebbero da collegare ad una serie di vendette provocate dalla disarticolazione delle famiglie egemoni di 'ndrangheta nella zona delle Pre Serre vibonesi dopo alcune operazioni condotte dalla Dda di Catanzaro che hanno portato all'esecuzione di numerosi arresti. Secondo gli investigatori, inoltre, non ci sarebbe un legame tra l'omicidio di Domenico Ciconte e quello del fratello Fausto, avvenuto alla fine degli anni '80. Ad uccidere stamattina Domenico Ciconte, secondo la ricostruzione della polizia, sono state due persone che si sono introdotte nel giardino della villa dell'imprenditore approfittando del fatto che il cancello era stato aperto per fare entrare il trattore condotto dall'operaio che doveva avere un colloquio con Ciconte per questioni di lavoro.