di Claudio Cordova - Già colpito da provvedimenti dell'autorità giudiziaria in Calabria, Ferruccio Bevilacqua si sarebbe spostato a Roma, avendo poi la necessità di mantenere sottotraccia beni e partecipazioni che, anche in virtù del proprio passato, potevano essere aggrediti dalle forze dell'ordine. Per questo, quindi, si sarebbe servito di diverse figure per schermare le proprie attività economiche.
E' lui il principale indagato della Procura di Roma, che, sotto la guida del procuratore Giuseppe Pignatone, aggredisce la cosca Mancuso di Limbadi, nel vibonese, uno dei casati storici della 'ndrangheta. Ferruccio Bevilacqua sarebbe un soggetto assai vicino ai Mancuso, ma anche prossimo agli ambienti di Saverio Razionale, interessato da sequestri di beni proprio da parte dell'autorità giudiziaria romana. Dalle indagini, è emerso che Bevilacqua non si fosse mai effettivamente dissociato dall'ambiente d'origine, ricevendo le cd. "imbasciate" sino a Roma, ove aveva creato il suo impero, nonché partecipando a riunioni in Calabria. Emblematico il contenuto di alcune intercettazioni: "...Siamo sempre vicini, siamo sempre una famiglia...questo non c'e' dubbio...una famiglia piena di affetto, di bontà e di trasparenza e di perbenismo...".
Non compare, quindi, nelle varie aziende, alcune che si occupano del commercio di orologi e preziosi. Tutte le società "romane" vengono quindi intestate ai figli Alessandro e Renato che però poi, soprattutto con riferimento alle aziende del settore ristorazione (la più famosa è La Casina Favolosa, in Piazza Bologna a Roma), ne fuoriescono formalmente. Siamo nel 2013. Minore è invece il timore per le varie aziende dislocate in varie parti del mondo: Stati Uniti, Svizzera, Romania e San Marino.
Sarà il coinvolgimento in inchieste giudiziarie di Vincenzo Maruccio, già capogruppo di Italia dei Valori nel Consiglio Regionale del Lazio, a far preoccupare non poco Bevilacqua: Maruccio, infatti, verrà coinvolto in un'inchiesta sulle spese pazze in Regione, con l'accusa di peculato.
I beni intestati a Renato Bevilacqua, uno dei figli di Ferruccio, introducono la figura di Rocco Anello, già Consigliere della Provincia di Catanzaro e candidato alla carica di sindaco di Curinga (Cz) nelle elezioni amministrative del 2013. La società Tiemme 2014, il cui capitale sociale è formalmente nella piena disponibilità di Anello, ma, secondo la Guardia di Finanza di Roma, il vero proprietario sarebbe proprio Renato Bevilacqua. Anello sarebbe quindi il prestanome di Renato Bevilacqua, anche in virtù di un rapporto di amicizia e frequentazione, datato e consolidato nel tempo.
Nei confronti dell'ex consigliere della Regione Lazio, Vincenzo Maruccio, era stata chiesta la misura cautelare. Al politico è contestato il reato di riciclaggio. Anche la moglie, la madre e la colf risultano iscritte sul registro degli indagati. I provvedimenti cautelari rappresentano la sintesi investigativa ed il punto di incontro di due filoni d'indagine, condotti, in una prima fase autonomamente, dal Nucleo Speciale di Polizia Valutaria e dal Gico del Nucleo di Polizia Tributaria di Roma, poi riuniti grazie al coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Roma. Le indagini sono state avviate approfondendo gli accertamenti sui conti correnti di Maruccio arrestato per peculato nel novembre del 2012, proprio dal nucleo Valutario delle fiamme gialle.
A pesare sul conto di Maruccio sono i flussi di denaro ricostruiti dalla Guardia di Finanza. Vi sono innanzitutto operazioni "classiche": transazioni tra Bevilacqua e altri soggetti. E, per ostacolarne la tracciabilità, tali operazioni vengono realizzate mediante la consapevole interposizione (dei conti) di altri soggetti come Maruccio, che intervengono con l'unico scopo di inserire passaggi fittizi idonei a rendere il vero senso della transazione fondamentale. Un numero elevato di transazioni, senza che, alla base delle stesse, vi fosse alcuna ragione economica.