Sequestrato impero da 80mln all'imprenditore del clan Mancuso

dia newVasta operazione della Direzione Investigativa Antimafia di Catanzaro, finalizzata al sequestro di beni, per un valore di 80 milioni di euro, riconducibili all'imprenditore vibonese Antonino Castagna, ritenuto organico alla cosca Mancuso, operante a Limbadi (in provincia di Vibo Valentia). Il provvedimento, spiega la Dia in una nota, è stato emesso dal Tribunale di Vibo Valentia, su proposta del direttore della Dia, a seguito di complessi accertamenti patrimoniali effettuati, dagli uomini della Sezione Operativa Dia di Catanzaro.Il provvedimento, disposto dal Tribunale di Vibo Valentia-Sezione Misure di Prevenzione, presieduto da Cardona, su proposta del direttore della Direzione Investigativa Antimafia, Gen. D. Nunzio Antonio Ferla, è scaturito "dagli esiti di una complessa attività - si legge nella nota della Dia - condotta dalla sezione operativa Dia di Catanzaro che hanno consentito di evidenziare la pericolosità sociale qualificata del soggetto proposto, in relazione alla contiguità con la cosca Mancuso di Limbadi, e di dimostrare la sproporzione tra il patrimonio posseduto ed i suoi redditi dichiarati". "Nello specifico - spiega la Dia - gli accertamenti patrimoniali sul conto del Castagna hanno interessato un arco temporale compreso tra il 1984 e il 2013, con riferimento al quale l'Autorità Giudiziaria ha ritenuto che la crescita e l'accumulo di ricchezza da parte dello stesso siano state agevolate dalla sua appartenenza alla citata consorteria criminale". Il sequestro ha riguardato 6 società con sede a Vibo Valentia, 26 immobili, fra cui terreni per 6.500 mq, 27 beni mobili registrati, tra cui 2 imbarcazioni d'altura, e 44 rapporti finanziari per un valore stimato di circa ottanta milioni di euro.

Sarebbe cresciuto economicamente grazie alla sua vicinanza alla 'ndrangheta Antonino Castagna, l'imprenditore di 64 anni di Jonadi (Vibo Valentia) al quale stamattina la Dia ha sequestrato beni per 80 milioni di euro. È quanto è emerso dalle indagini condotte sul conto di Castagna del Centro operativo di Catanzaro della Dia, che ha eseguito il sequestro. Castagna, titolare di un'azienda che opera nel settore delle costruzioni metalmeccaniche per industrie petrolchimiche, farmaceutiche ed alimentari, con esportazioni anche all'estero, tra l'altro, è stato arrestato nel 2013 nell'ambito dell'operazione Black Money con l'accusa di associazione per delinquere di tipo mafioso. Il provvedimento di sequestro è stato emesso dalla sezione misure di prevenzione del Tribunale di Vibo Valentia su proposta del Direttore della Dia, Nunzio Antonio Ferla. Dalle indagini, riferisce la Dia in un comunicato, sono emerse la pericolosità sociale di Castagna in relazione alla sua contiguità con la cosca Mancuso della 'ndrangheta e la sproporzione tra il suo patrimonio ed i redditi dichiarati. Gli accertamenti patrimoniali sul conto di Castagna hanno interessato un arco temporale compreso tra il 1984 ed il 2013, «con riferimento al quale - riferisce la Dia - l'autorità giudiziaria ha ritenuto che la crescita e l'accumulo di ricchezza da parte dello stesso siano state agevolate dalla sua appartenenza alla citata consorteria criminale». Il sequestro ha riguardato sei società con sede a Vibo Valentia; 26 immobili, fra cui terreni per 6.500 metri quadrati; 27 beni mobili, tra cui due imbarcazioni d'altura, e 44 rapporti finanziari.