Salvatore Ascone, detto «U Pinnularu» o «U Capraru», arrestato stamane dopo oltre 6 mesi di latitanza a Limbadi, nel vibonese, avrebbe rifornito per anni di stupefacenti le cosche Giampà e Cappello di Lamezia Terme.
Da come emerso durante l'operazione "Perseo", il boss avrebbe venduto dall'estate del 2005 a tutto il 2010, 25 chili di cocaina a Giuseppe Giampà di Lamezia Terme, dal 2012 collaboratore di giustizia ed all'epoca dei fatti ritenuto al vertice del "gruppo armato" dell'omonimo clan lametino guidato dal padre Francesco, detto "Il Professore", detenuto da anni.
Ancora, tra febbraio 2007 e marzo 2008, durante un periodo di detenzione a Bologna di Giuseppe Giampà, Ascone avrebbe venduto un chilo di cocaina a Saverio Cappello, attuale collaboratore di giustizia insieme al padre Rosario. I Cappello, detti "IMontagnari", all'epoca erano ritenuti i boss della frazione Bella di Lamezia Terme, zona collinare a Nord della città, divenuti in seguito alleati del clan Giampà che "controllava" invece la zona di Nicastro. Lo stupefacente sarebbe stato poi ceduto dai Giampà e dai Cappello a singoli spacciatori alle loro dipendenze che l'avrebbero venduto sulla "piazza" lametina.