7 gli indagati raggiunti da ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari firmata dal gip del Tribunale di Vibo Valentia, Lucia Monaco, in accoglimento di una richiesta avanzata dal pm Santi Cutroneo nell'ambito dell'operazione "Tunus". Per altri 2 indagati e' stato invece disposto l'obbligo di dimora.
Agli arresti domiciliari sono finiti: Fortunato Mirabello, 70 anni, di Vibo Marina; Pietro Naso, 60 anni, di Drapia, nel Vibonese; Francesco Mirabello, 36 anni, di Vibo Marina; Iole Filia, 58 anni, diVibo Marina; Teresa Filia, 62 anni, originaria di Pizzoni, in provincia di Vibo Valentia, ma residente a Brescia; Elisabetta Bagnato, 57 anni, di Drapia; Rosario Mirabello, 38 anni, residente a Vibo-Pizzo. Obbligo di dimora invece per il tunisino, allo stato irreperibile, Haythem El Ayadi, 32 anni, e per Agostino Naso, 32 anni, di Drapia. Sono tutti indagati per concorso in bancarotta fraudolenta per aver distratto dal patrimonio della "Costruzioni Santa Venere srl" beni societari e risorse finanziarie per un ammontare complessivo di 1.213.237,48 euro
Il reato sarebbe stato commesso a Vibo Valentia l'8 aprile 2011, data dell'intervenuta sentenza di fallimento della "Costruzioni Santa Venere srl". Ai soli Agostino Naso, Fortunato e Francesco Mirabello viene anche contestato di aver distratto l'11 gennaio 2011 altre 170mila euro dalla società di costruzioni, mentre a Fortunato Mirabello ed al tunisino Haythem El Ayadi viene contestato di aver sottratto e distrutto i libri e le scritture contabili della società fallita allo scopo di procurarsi un ingiusto profitto e rendere impossibile la ricostruzione del patrimonio.