di Claudio Cordova - Nelle conversazioni delle persone intercettate, quello dell'ex sindaco di Briatico, oggi presidente della Provincia di Vibo Valentia, Andrea Niglia, è un nome assai ricorrente. Il politico è indagato per concorso esterno in associazione mafiosa nell'ambito dell'operazione "Costa pulita", che ha colpito pesantemente il potente clan Mancuso e le famiglie ad esso collegate, operanti in varie zone del Vibonese. I conversanti, intercettati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, citano spesso il politico, che, a detta degli inquirenti, sarebbe stato piuttosto vicino alla 'ndrangheta di quei luoghi. In una prima conversazione, a parlare sono Salvatore Prostamo e Saverio Sergi, socio di
Antonino Accorinti (uomo ritenuto assai influente nelle dinamiche criminali di Briatico) nel villaggio turistico Green Garden di Briatico. Prostamo fa riferimento ad un "imbroglio" ed un escamotage utilizzato in accordo con un tecnico comunale ed il sindaco di Briatico che, dal tenore della conversazione, dovrebbe essere individuato proprio in Niglia, all'epoca dell'intercettazione non ricoprente la carica di Sindaco, ma carica ricoperta nella consiliatura antecedente al 2010. Oltre a tale dato che, secondo la propalazione di Prostamo, porta a ritenere che in qualche modo il Niglia si sia messo a diposizione anche per un attività fraudolenta, la conversazione assume rilievo in quanto nel fare riferimento ad un imbroglio che avrebbe dovuto restare segreto e riservato, Prostamo confida al suo interlocutore che di tale imbroglio fossero a conoscenza soltanto lui stesso, il suo interlocutore Sergi, "Pino" (evidentemente Francesco Giuseppe Bonavita) e "Nino" (evidentemente Antonino Accorinti).
Gli assetti organizzativi e l'operatività criminale della locale di 'ndrangheta presente a Briatico – Comune situato sulla fascia costiera tirrenica della provincia di Vibo Valentia - risultano, quello degli Accorinti, guidato del pregiudicato Antonino Accorinti. Il 15.04.2010 e il 21.04.2010, l'allora sindaco uscente di Briatico, Andrea Niglia, rimane vittima di due gravi episodi delittuosi: inizialmente gli viene recapitata una busta contenente 3 bossoli calibro 9 con una missiva manoscritta e, a distanza di pochi giorni, inoltre, la propria autovettura diviene oggetto di danneggiamento con evidenti finalità minatorie.
Atti che, a detta di degli inquirenti, si inquadrano nel clima criminale del luogo.
A dipanare il contesto, saranno ancora una volta le conversazioni di Prostamo e Sergi che dialogano in merito allo scioglimento dell'Amministrazione del Comune di Briatico (guidata dal sindaco Francesco Prestia) per infiltrazioni mafiose. Circostanza che – a detta dei due - sarebbe stata provocata anche dalle denunce anonime trasmesse in Prefettura su specifici fatti, la cui paternità sarebbe da attribuire al precedente Sindaco, proprio Andrea Niglia. Saverio Sergi espone la sua posizione, sostenendo, in qualità di comproprietario del villaggio Green Garden -unitamente a Pino Bonavita e Nino Accorinti - di preferire l' inconsistente amministrazione uscente con in testa Prestia (Sindaco in carica all'epoca dello scioglimento, ndr) che l'insediamento dei commissari prefettizi, a causa –si capirà nel prosieguo della conversazione- dell' annoso problema afferente alla potenziale revoca (per infiltrazioni mafiose) dell'autorizzazione amministrativa per l'esercizio dell'attività turistico-alberghiera. Prostamo interrompe il ragionamento dell'interlocutore specificando che nella sua (di Sergi) posizione è meglio che l'Ente sia guidato dai commissari prefettizi che da Andrea Niglia (ex Sindaco di Briatico, ndr), sottolineando altresì che con quest'ultimo, se non fosse stato socio di Nino Accorinti e di Pino Bonavita (intendendo quali esponenti di vertice della 'ndrangheta locale), sarebbe stato costretto a pagare la "mazzetta" od obbligato a cedere parte del "villaggio". Sergi, quindi, riprende ad esporre il concetto relativo al suo disappunto per l'affidamento del Comune ai commissari prefettizi aggiungendo, alle sue preoccupazion per un'eventuale chiusura del villaggio Green Garden, quanto già riportato nella relazione della commissione prefettizia di accesso al Comune di Briatico in merito alla contiguità dei "fratellini" (si riferisce ai fratelli Fortuna, Massimo e Domenico ) ai suoi soci (Bonavita e Accorinti).
Ma, come detto, il nome di Niglia è assai ricorrente.
E' il 24 febbraio 2012, quando Giuseppe Granato, detto Pino, parla del "Nano", Antonio Bonaccurso, il quale avrebbe svolto (tramite la Edil Carebona, ndr) alcuni lavori edili per conto di un altro soggetto non identificato grazie ad Andrea Niglia, ma soprattutto grazie alla sua vicinanza allo zio di quest'ultimo, Francesco Giuseppe Bonavita, detto "Pino". Niglia, infatti, nel 2010 ha sposato Alessia Cavallaro, nipote di Pino Bonavita. In occasione delle elezioni amministrative del 2010 la lista contrapposta a quella di Francesco Prestia (lista "Rinnoviamo la nostra città") , eletto Sindaco, era capeggiata dal sindaco uscente Andrea Niglia (lista "Democratici Briaticesi"). Le risultanze intercettive avrebbero evidenziato anche le metodologie che hanno portato alla formazione liste presentatesi alle elezioni, capeggiate da Andrea Niglia e da Francesco Prestia. A parlare sono il geometra Salvatore Prostamo e Luigi Barillari, nipote di Francesco Giuseppe Bonavita e cugino di Andrea Niglia. Dal tenore delle intercettazioni traspare che Antonino Accorinti non solo sosteneva la lista Prestia, ma nutriva anche una forte avversione nei confronti di Andrea Niglia, tanto da manifestare la propria soddisfazione non solo per la vittoria elettorale di Prestia, ma anche per la sconfitta di Niglia stesso. Da conversazioni intercettate emerge come la sconfitta elettorale del Niglia sembri addebitabile al mancato appoggio di Lidio Vallone, ex sindaco di Briatico, ancora in grado di orientare un notevole numero di voti. Secondo quanto dichiarato dal ben informato Prostamo, Andrea Niglia Sembrava destinato ad essere rieletto poi, lo stesso Niglia perdeva "l'appoggio" di Nino Accorinti che creava una lista avversa, con l'intento di impedire a Niglia di essere rieletto. Peraltro anche Vincenzo Francesco Accorinti, fratello di Antonino Accorinti, avrebbe sostenuto Andrea Niglia, con la promessa da parte di quest'ultimo non solo di nominare tra i suoi assessori persone gradite agli Accorinti (Domenico Marzano e
Salvatore Prostamo), ma anche di fare assumere il figlio di Franco Accorinti (Antonio) alla ITALCEMENTI. Dice Prostamo: "...Ti dirò, l'ultima... prima di presentare le liste, aveva tentato anche Franco, non era convinto per la lista di Marzano, perchè tuo cugino (Andrea Niglia n.d.r.) gli aveva detto "Franco se vuoi messo a tuo figlio nel cementificio te lo faccio mettere io, tempo 3 mesi lo mandiamo a Bergamo e te lo faccio lavorare nel cementificio... "Tè..." gli ha detto... gli ha stretto la mano! Franco gli ha detto: "Andrea io ci provo, ma glielo dai il vicesindaco a Marzano e un altro assessore?" – "Non c'è problema, entriamo a Marzano e Salvatore!" gli ha detto...". Ma per gli inquirenti è inequivocabile come l'ex sindaco di Briatico Francesco Prestia, durante la campagna elettorale sia stato sostenuto fattivamente dalla cosca facente capo ad Antonino Accorinti. Tale assunto trova dimostrazione anche nei festeggiamenti per la proclamazione a Sindaco di Prestia, da parte di numerosi individui legati alla famiglia Accorinti, i quali intonarono ad alta voce, percorrendo le vie del paese, canti quali: "siamo noi....siamo noi..., i padroni di Briatico siamo noi!". I festeggiamenti terminarono a tarda sera proprio nell'abitazione di Antonino Accorinti.
Tra le situazioni emerse che maggiormente fanno comprendere come la cosca Accorinti sia stata in grado di influenzare le amministrazioni comunali di Briatico (sia quella guidata dal sindaco Prestia, che quella del sindaco Niglia), vi è quella relativa agli affidamenti del servizio di refezione scolastica alla ditta individuale "La Veloce" di Massimo Fortuna, avente sede a San Gregorio d'Ippona (VV), aggiudicatasi il servizio negli anni dal 2008 al 2011, a seguito di gare d'appalto, indette dal Comune, vinte con modalità sospette (in particolare quella per l'anno scolastico 2009-2010).
A illuminare sono ancora una volta Prostamo e Sergi che discutono delle ragioni del recentissimo scioglimento del consiglio comunale di Briatico, per accertate infiltrazioni mafiose. Per quanto emerge dalla conversazione, la ditta "La Veloce" di Massimo Fortuna, appaltatrice del servizio di fornitura della mensa scolastica per il Comune di Briatico dal 2008 al 2011, si sarebbe aggiudicata il servizio per l'anno 2009/2010 sia con il favore dell'ex sindaco Andrea Niglia , che sarebbe intervenuto sulla gara d'appalto (PROSTAMO: ".. Sono andati a trovare Andrea quattro volte... per mettergli... per mettergli l' "articolo" che devono prendere la mensa ah?.."..." sono venuti allo studio mio a rompermi i coglioni "dobbiamo andare a trovare Andrea che ci deve cambiare questo "articolo""), sia avvalendosi del sostegno dei pregiudicati Nino Accorinti e Pino Bonavita, che avrebbero concesso il loro benestare a Massimo Fortuna (SERGI:".. avevano dato il "via libera" se no...."... PROSTAMO: " Pino: "ci deve cambiare questo "articolo", se no ci offendiamo (na pigghiamu) ce lo deve..." ma lo sai quante volte?-") per ottenere l'appalto a discapito di altre imprese di ristorazione della zona, allontanate dalla gara di appalto ("...Minuccio.. lo hanno cacciato di "bella e di buono". Hanno fatto macello, fattelo raccontare da tua sorella che l'hanno voluta (la mensa) con forza..."..."..e che cazzo vuoi? li hanno cacciati a tutti...").
Inoltre, dalle conversazioni emergono alcuni dati inquietanti circa la conoscenza da parte degli indagati, con congruo anticipo, della imminente esecuzione di provvedimenti giudiziari e dell'esistenza di indagini in corso. In particolare, Vincenzo Francesco Accorinti, fratello di Nino, rivela a Salvatore Prostamo - commentando i timori di arresti per l'attività svolta al Comune di Briatico, tanto che veniva citato il sindaco Niglia - che sarebbero state arrestate venticinque persone tra Briatico (VV), Tropea (VV), Vibo Valentia (VV) e Cessaniti (VV). In effetti, anche se le persone interessate non dimoravano tutte della provincia di Vibo Valentia, in quel periodo con provvedimento dell'Ufficio GIP del Tribunale di Roma è stata applicata la misura cautelare della custodia in carcere nei confronti di ventisei persone.
PROSTAMO:- Arresti ci sono? ...Imprecazione... Ma ventinove arresti ma non solo a Briatico?!---//
FRANCO:-Venticinque!---//
PROSTAMO:-Ma non solo a Briatico!?
FRANCO:-Briatico, Cessaniti, Tropea, Vibo. Solo Briatico, può essere?---//
PROSTAMO:- Ma non per lo scioglimento allora!? Non c'entra niente con il comune?!---
//
FRANCO:- E... e ventiquattro avvisi di garanzia!---//
PROSTAMO:-Ma tu dici che Niglia si salva o lo arrestano?---//
FRANCO:-Io secondo me un avviso di garanzia ...incomprensibile...e se no di chi? Marzano dice che ieri ...incomprensibile... dice che è andato a Vibo a farsi un certificato alla Procura perchè dice che te lo devono dare---//
omissis
FRANCO:- dice che nelle telefonate c'è pure il nome di Pino (Bonavita n.d.r.)...questa ..inc.le...grossa!-----//
PROSTAMO:-però Pino non lo ha fatto il salto invece U Pulicino ha fatto un salto grosso
Nel corso della conversazione, inoltre, i colloquianti dimostravano di essere al corrente anche delle indagini in corso - evidentemente nel presente procedimento - ad opera della DDA di Catanzaro, tanto da ipotizzare, sin da allora, la notifica di una informazione di garanzia nei confronti del sindaco Niglia (... Prostamo:-Io, come so io dice che ad Andrea Niglia già l'avviso di garanzia la DDA glielo ha mandato! Come so io! Dice che già c'è l'ha l'avviso di garanzia della DDA).
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