Ingresso Libero. Gianfranco Tortora, sul set con Danny Glover e Michael Madsen

dannygloverbisdi Walter Alberio - Sound editor e foley artist, cioè fonico e rumorista. In altre parole, un tecnico del suono. E' ormai tarda sera quando riusciamo a raggiungere telefonicamente Gianfranco Tortora, in questi giorni impegnato (per otto settimane di riprese) a Milano, come fonico di presa diretta, sul set di "One more day", un film prodotto dalla White Wolf production, per la regia di Giorgio Molteni, con Stefania Rocca e Andrea Renzi.

Stanco, ma soddisfatto, come un corridore che ha macinato tantissimi chilometri, tutti in salita, su una strada lastricata di difficoltà e sacrifici.

E, Gianfranco, 26 anni, lontano dalla sua Calabria e dalla sua città (Reggio), non ha nessuna intenzione di arrestare "la sua corsa", necessaria a mantenere vivo il sogno, collante che tiene assieme passione e lavoro: "Non esiste cosa più bella di questa", ci confida, difatti.

La storia di Gianfranco è quella di un ragazzo che comprende molto presto, quasi per caso, la sua inclinazione, nel mondo del sonoro, come tecnico audio: all'età di dieci anni, con la voglia di imparare a suonare il pianoforte, su consiglio di un professore, decide di recarsi in un negozio di strumenti di musicali nel quartiere di Catona, zona nord della città, che scopre essere anche un punto di riferimento per service audio e luci. Qui, Gianfranco, passerà gran parte della sua adolescenza, e comincerà la sua primissima esperienza da fonico e tecnico audio per quanto riguarda concerti, manifestazioni e spettacoli.

Formazione cinematografica. Raggiunta la maggiore età e conseguito il diploma scolastico, Gianfranco sente che la sua città rappresenta una realtà troppo piccola e poco dinamica; quindi parte, con l'incoscienza e la speranza che contraddistinguono ogni giovane, alla ricerca di un contesto diverso, adatto alla misura dei suoi sogni e delle sua ambizioni. A Firenze, studia alla Scuola nazionale di Cinema Indipendente e alla scuola del Cinema "Immagina": "Questo periodo di studio in Toscana mi ha formato a trecentosessanta gradi, non solo sul suono, ma anche sulla direzione della fotografia, sul montaggio e su tutto quello che riguarda il circuito cinematografico e televisivo", ci ha spiegato, Gianfranco.

Un impiego di tre mesi in una televisione locale toscana e, poi, di nuovo a capofitto sullo studio: questa volta nella Capitale, all'Università degli Studi Roma Tre, dove (dopo aver superato i test di ammissione) negli anni successivi consegue la laurea al Dams, mentre nelle ore serali frequenta altri istituti privati: l'Accademia del Cinema, all'interno di Cinecittà, e l'Istituto Cine-tv Rosselini.

dannygloverQuella volta sul set con Danny Glover e Michael Madsen. "A 23 anni mi è stata offerta l'opportunità di fare un film da fonico, con otto settimane di riprese in Sicilia", racconta Gianfranco. "Un ragazzo si è ricordato del mio primo lavoro da fonico di presa diretta in un film e mi ha contattato. Ho accettato la proposta. Ovviamente, non mi aspettavo di trovarmi di fronte ad un cast del genere".

Danny Glover (nella saga di "Arma Letale", nel ruolo del sergente Murtagh, e in "Il Colore Viola" di Steven Spielberg), Micheal Madsen, attore feticcio di Quentin Tarantino (da "Le Iene" a Kill Bill Vol. 1 e 2), Haruhiko Yamanouchi, Karl Potter, Giovanni Martorana, Luigi Maria Burruano: tutti insieme in "Sins of Expiation (Vento di Sicilia)", un thriller diretto da Carlo Fusco.

"Qui – afferma il tecnico del suono nato a Reggio - comincia quella che possiamo definire la mia carriera da fonico che poi si è sviluppata in tre anni con oltre trentacinque film – tra questi, "L'ultima foglia" di Leonardo Frosina – come fonico di presa diretta, montaggio del suono e mix, e rumorista. Grazie a questa esperienza sono arrivato ad avere una serie di contatti, la gente del settore ha incominciato a chiamarmi spesso. Naturalmente, non arriva nulla per nulla e, dopo, ho dovuto faticare il doppio per dimostrare il mio valore".

Un "biglietto da visita" notevole, la collaborazione con un attore del calibro di Danny Glover, che Gianfranco descrive come una persona saggia, umile e simpatica.

Studio "Il Suono del Sud" e tecnologia Dolby Atmos. Nel settembre dello scorso anno, Gianfranco ha realizzato (anche se ancora non ufficialmente inaugurato), a Roma, il suo studio "Il suono del Sud". Realizzato interamente da lui e suo padre, vanta un investimento complessivo di 120 mila euro per un'estensione di 120 m², in una struttura di 280 m², dotata di una sala mix, una sala doppiaggio, una sala foley, sala regia e sala macchine. La sala mix presenta un sistema audio particolare, con una predisposizione alla tecnologia Dolby Atmos: si tratta di una sala predisposta, dunque, a supportare 32 canali audio, invece dei 6 o 8 canali "classici", attraverso la collocazione delle casse sul soffitto, quindi con un maggiore coinvolgimento ed una migliore elasticità sonora nell'ambiente.

Si tratta di uno dei primi studi di registrazione in Italia ad avere la predisposizione Dolby Atmos.

Reggio Calabria e gli spazi culturali. "Spero di tornare a vivere nella mia città", ci dice più volte Gianfranco. "Per realizzare i miei sogni son dovuto andare via, in quanto non esistono veri e propri spazi artistici. Chi pensa di vivere di arte, a Reggio, muore. Basta dare uno sguardo alla situazione delle realtà più 'importanti', con il Teatro comunale "Cilea" quasi sempre chiuso, e le altre piccole realtà e gli artisti che faticano ad emergere e ad andare avanti. In questo senso, anche le istituzioni fanno la loro parte finanziando progetti calati dall'alto, invece di dare vere opportunità alle tante risorse locali".

Non dimentica di certo le sue radici, Gianfranco Tortora. E non può dimenticare, ovviamente, chi gli ha dato fiducia e coraggio: "Alla mia famiglia devo tutto: hanno fatto tanti sacrifici per farmi studiare, senza mai dubitare del percorso che io ho scelto in piena libertà, sostenendomi nei momenti difficili, quando, lontano dalla mia terra, mi sono scontrato con una realtà imponente e sicuramente problematica".