"Come è stato possibile? Come è potuto accadere? Come immaginare che l'uomo sia arrivato a tanta disumanità?
Sono queste le domande ricorrenti, che penso anche voi giovani vi siate posti studiando i libri di storia. Interrogativi a cui è impossibile trovare una risposta.
Eppure è accaduto. E non si è trattato di un'azione estemporanea di qualche folle ma del disegno preciso e puntuale d'eliminazione scientifica degli ebrei.
Accanto al dramma dell'olocausto, si è assistito ad un'altra tragedia: quella di quanti hanno 'spento' la loro coscienza per aderire attivamente o solo con timida compiacenza a quel malvagio piano di genocidio.
Nel ricordo di un dramma consegnato dalla storia che gli uomini contribuiscono a costruire, abbiamo il dovere di fare memoria.
E non si tratta di stanche litanie o di liturgie retoriche dettate dalle ricorrenze. Ma dell'impegno di tutti affinché tali atrocità non abbiano più a ripetersi. Lo hanno chiesto i sopravvissuti, ammonendo che è sempre dietro l'angolo il pericolo di nuove tentazioni razziste; lo impongono il volgare negazionismo e i nuovi movimenti antisemiti che pretendono dignità e riconoscimento.
'Comprendere è impossibile; conoscere è necessario', scriveva Primo Levi, lui che ostaggio di un passato assassino, ha saputo raccontarci l'orrore con impareggiabile capacità descrittiva.
Oggi ricordiamo uomini, donne e bambini resi martiri da un folle e cieco odio razziale. E lo facciamo con convinzione, consapevoli che occorre coltivare una cultura che si opponga a ogni forma di persecuzione per motivi di razza, religione, nazionalità, opinioni politiche, appartenenza ad un determinato gruppo sociale. Ma siamo qui anche per rendere omaggio ai tanti uomini e donne che, in circostanze straordinarie, si fecero eroi e si opposero alla negazione dell'umanità. Persone che non furono schiacciate dalla paura delle rappresaglie e dal timore per la loro stessa vita ma che scelsero sempre la strada della coerenza, dell'integrità morale e del coraggio. Fa parte di questa nutrita schiera di eroi, Giovanni Grillo, militare calabrese deportato nei campi di concentramento tedeschi durante la seconda guerra mondale. La storia di Grillo assume un valore simbolico per le migliaia di prigionieri in mano ai tedeschi che seppero conservare il loro onore rifiutando di collaborare con essi. Il loro contributo alla Resistenza italiana solo da pochi anni è stato riconosciuto. Ed è proprio dall'esempio di queste persone che dobbiamo ripartire oggi, perché anche nelle pagine buie della storia si possono cogliere germogli di speranza.
Nell'opera non agevole di ricostruzione della memoria, ci aiuta il libro scritto dal giornalista Rai Giovanni Cosentino, dal titolo 'Giovanni Grillo da Melissa al Lager' che offre preziosi documenti, lettere e foto che consentono di comporre i tasselli mancanti del mosaico.
Abbiamo il dovere di tenere vivo il principio del rispetto delle persone in tutti i luoghi del mondo e di rafforzare i nostri anticorpi contro ogni forma di razzismo.
Anche verso l'emergenza migranti che vede protagonisti i nostri territori, dobbiamo essere capaci di promuovere condizioni di dialogo, di rifiuto del fondamentalismo e della violenza, allontanando pericolose tentazioni di emarginazione e isolamento dettate dalla paura". E' l'intervento del consigliere regionale Domenico Battaglia oggi in occasione dell'iniziativa promossa al Cine-teatro Odeon dall'istituto comprensivo "De Amicis – Bolani" di Reggio Calabria.