Palmi (RC), spari contro avvocato e uccisione casuale di un passante: Chiappalone assolto anche in Appello

CHIAPPALONE Paolo cl.1964

La Corte d'Assise d'Appello di Reggio Calabria, presieduta da Roberto Lucisano, ha confermato l'assoluzione già disposta in primo grado nei confronti di Paolo Chiappalone (nella foto), di professione barbiere. Questi era accusato del tentato omicidio dell'avvocato Francesco Nizzari, tentativo nel corso del quale è morto per errore il 33enne Martino Luverà, finito tragicamente sulla traiettoria di tiro del fucile impugnato per gli inquirenti dall'imputato. Il 26 ottobre scorso il sostituto procuratore generale, Alberto Cianfarini, aveva invocato una durissima condanna a 30 anni di carcere.

Secondo l'accusa, l'imputato avrebbe voluto colpire Francesco Nizzari, legale della moglie dalla quale si stava separando. I colpi sparati da Chiappalone hanno colpito l'avvocato alle gambe, ma una pallottola vagante ha preso in pieno petto il giovane operaio, uccidendolo sul colpo. È stata la stessa vittima dell'agguato, l'avvocato Nizzari, a mettere investigatori ed inquirenti sulle tracce del killer, che aveva chiaramente fatto capire al legale l'assistenza che aveva prestato alla consorte, decisa a diventare ex.

Nel luglio dello scorso anno l'Assise presieduta dal giudice Silvia Capone lo aveva assolto per non aver commesso il fatto. Secondo le indagini profuse dalla Procura di Palmi, quel 13 novembre del 2010, Martino Luverà, operaio 33enne originario di San Martino di Taurianova, ma da tempo residente in provincia di Imperia, andò incontro all'appuntamento con la morte. Stava rincasando nell'abitazione di alcuni parenti presso i quali stava trascorrendo un periodo di vacanza. Quella stessa sera, secondo l'ipotesi accusatoria, Paolo Chiappalone, stava invece per portare a compimento i suoi propositi punitivi nei confronti dell'avvocato Nizzari, reo di seguire per la moglie la causa di separazione. Secondo gli inquirenti, Luverà avrebbe trovato la morte poiché si trovava sulla linea di fuoco, a circa 20 metri di distanza dal Nizzari, che era il reale obiettivo dell'agguato consumatosi in via Antonino Fondacaro.