Reggio, resta in carcere il "Principe" Giovanni De Stefano

destefanogiovanniNiente da fare per Giovanni De Stefano, detto "Il Principe". Il Tribunale del Riesame ha rigettato il ricorso presentato dalla difesa, confermando la custodia cautelare in carcere. Giovanni (figlio di Giorgio De Stefano), membro di spicco dell'omonimo clan di Archi, fu ammanettato il 22 dicembre scorso (assieme ad altri quattro soggetti) con le accuse di associazione mafiosa, intestazione fittizia di beni ed estorsione alla ditta impegnata nei lavori di ristrutturazione del Museo Nazionale della Magna Graecia di Reggio Calabria.

In almeno quattro occasioni, i De Stefano – su input proprio di Giovanni De Stefano – avrebbero preteso la "mazzetta" dalla CO.BAR. per un totale di quasi 200mila euro. Ruolo di primissimo livello sarebbe stato rivestito da Giovanni De Stefano detto "Il Principe", rampollo della famiglia perché figlio del defunto Giorgio De Stefano e scarcerato nel settembre 2009: in quel periodo, complice la concomitante detenzione dei maggiori esponenti della famiglia, "Il Principe" avrebbe retto le sorti del clan.

Così i membri della potente cosca De Stefano di Archi avrebbero nuovamente "messo il cappello"sul centro storico di Reggio Calabria, da sempre nelle mani del clan che, più di tutti, riuscirà, negli anni, a fare il salto di qualità sotto il profilo criminale. Le indagini consentiranno, quindi, di dimostrare come la cosca De Stefano abbia come proprio regno la zona centrale di Reggio Calabria, dove insistono le maggiori attività economiche cittadine nonché i palazzi del potere.