Reggio, chiesti in Appello oltre 150 anni di carcere sulle cosche Ficara e Latella

reggiocalabria aulabunkerdi Claudio Cordova - La Procura Generale di Reggio Calabria ha chiesto oltre 150 anni di carcere nell'ambito del processo "Reggio Sud", celebrato contro le cosche Latella e Ficara. Una requisitoria, quella effettuata dal sostituto procuratore generale, Adriana Fimiani, e dal pm Stefano Musolino, applicato al processo di secondo grado, con cui l'accusa prova a raddrizzare la sentenza di primo grado, con cui il Collegio presieduto da Andrea Esposito ha comminato diverse assoluzioni. E, tra le richieste più dure, c'è quella nei confronti di Domenico Ficara, che in primo grado era stato condannato ad appena due mesi di reclusione: per lui la Procura Generale ha chiesto la condanna a 16 anni di reclusione. 16 anni di richiesta anche per Stefano Sapone, assolto in primo grado. Richieste che si basano anche sulle dichiarazioni del nuovo collaboratore di giustizia, Santo Siclari, per cui i magistrati hanno chiesto 4 anni e 6 mesi di reclusione, con la concessione delle attenuanti previste per i collaboratori.

L'indagine "Reggio Sud", curata dai pm della Dda Marco Colamonici e Stefano Musolino culminerà con l'operazione congiunta di Guardia di Finanza e Carabinieri dell'11 marzo 2011. Fiamme Gialle e militari dell'Arma svelarono le infiltrazioni delle cosche in importanti ditte come la Bartolini, ma anche negli appalti dell'Expo 2015 di Milano, attraverso prestiti alle società impegnate nella monumentale opera. Secondo le indagini svolte dalla Dda, la cosca avrebbe controllato le attività della ditta "Bartolini", operante nel settore della consegna al dettaglio di pacchi e corrispondenza, e delle ditte impegnate nelle attività dell'Expo 2015 di Milano: da qui il coinvolgimento del responsabile territoriale, Carmine Iacopino, e del vicecapo Mento, entrambi assolti dal Tribunale di Reggio Calabria.

La consorteria Ficara, in particolare, è stata coinvolta, in un modo o nell'altro, dalle indagini "Reale", "Crimine" e "Piccolo Carro". Nella prima, infatti, sarebbero emersi contatti con la cosca Pelle di Bovalino e la partecipazione, come concorrente esterno, del commercialista Giovanni Zumbo, ritenuto dagli inquirenti una talpa delle cosche. Anche le risultanze dell'indagine "Crimine" interesseranno le due famiglie, con l'elezione di Nino Latella alla carica di capo società della Provincia della 'ndrangheta. L'indagine "Piccolo Carro", che ha invece fatto luce sul ritrovamento di una macchina piena di armi ed esplosivi nel giorno della visita a Reggio Calabria del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, farà invece emergere i contrasti, in seno alla cosca, tra i cugini Giovanni Ficara, arrestato nell'operazione "Reale" e Pino Ficara: il primo, del gruppo "Coca Cola", il secondo, detto il "gioielliere".

Questo il dettaglio delle richieste:

Domenico Ficara 16 anni

Stefano Sapone 16 anni

Carmine Salvatore Iacopino 5 anni

Giuseppe Mento 5 anni

Francesco Fontana 5 anni

Giuseppe Ficara conferma della sentenza di primo grado 17 anni

Giovanni Ficara conferma della sentenza di primo grado 8 anni e 2 mesi

Carmelo Riggio conferma della sentenza di primo grado 16 anni e 6 mesi

Mariano Benito Foti conferma della sentenza di primo grado 13 anni e 6 mesi

Angelo Principato conferma della sentenza di primo grado 1 anno

Vincenzo Principato conferma della sentenza di primo grado 13 anni e 6 mesi

Bruno Pizzi conferma della sentenza di primo grado 1 anno

Demetrio Costantino Billari conferma della sentenza di primo grado 3 anni

Alessandro Fabio Chizzoniti conferma della sentenza di primo grado 12 anni

Romano Amato conferma della sentenza di primo grado 5 anni

Fortunato Cilione conferma della sentenza di primo grado 4 mesi

Consolato Geria conferma della sentenza di primo grado 1 anno

Demetrio Geria conferma della sentenza di primo grado 1 anno

Paolo Manti conferma della sentenza di primo grado 12 anni

Santo Siclari 4 anni e 6 mesi con la concessione delle attenuanti generiche previste per i collaboratori di giustizia

Giovanni Zappalà conferma della sentenza di primo grado 12 anni e 6 mesi

Carmelo Latella conferma della sentenza di primo grado 12 anni