Reggio, duplice tentato omicidio Nocera-Barreca: 13 anni e 8 mesi a Mangiola

tentatoomicidionocera13 anni e 8 mesi in abbreviato a Gioele Mangiola, reggino di 30 anni. Il Gup di Reggio Calabria, Cinzia Barillà, lo ha riconosciuto colpevole del duplice tentato omicidio dei titolari del negozio, ubicato nella zona Sud della città, "Global frutta", Filippo Nocera e Francesco Barreca. Il Gup ha quindi avvalorato l'impianto accusatorio portato avanti dal pm Luca Miceli. Una sentenza che segue di pochi giorni la condanna rimediata, in dibattimento, da Antonino Pricoco, che verrà punito con 15 anni di reclusione.

Entrambi accusati di aver tentato di uccidere i titolari del negozio, ubicato nella zona Sud della città, "Global frutta", Filippo Nocera e Francesco Barreca. I due arrestati, il 10 marzo del 2012 a bordo di una moto, avrebbero sparato 11 colpi di pistola contro i titolari, senza però colpirli. Le armi usate infatti si incepparono e i due commercianti rimasero illesi.

L'accusa valorizzerà quanto registrato dalle telecamere di videosorveglianza e le acquisizioni messe insieme dagli agenti della Squadra Mobile. I poliziotti hanno portato avanti le indagini senza la collaborazione delle vittime, ma avrebbero accertato che il fratello di Nocera, Giuseppe, non aveva pagato alcune migliaia di euro che doveva a Pricoco per l'acquisto di una moto. Perciò, secondo la ricostruzione dell'accusa, nel pomeriggio del 9 marzo, Pricoco e Mangiola aggredirono a pugni e calci Giuseppe Nocera procurandogli lesioni giudicate guaribili in 30 giorni. Il giorno successivo però accadde qualcosa. Secondo quanto dichiarato dagli investigatori, subito dopo gli arresti, Pricoco fu "minacciato" dai familiari delle vittime per quanto accaduto con i due negozianti. Ed ecco che la sera stessa Pricoco e Mangiola, a bordo di uno scooter, si sarebbero recati nei pressi dell'esercizio commerciale e solo per una fatalità l'arma usata si inceppò.

Far west alle otto di sera, in un momento, quindi, in cui le strade sono ancora affollate.

L'accusa porterà al vaglio del Tribunale anche le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Enrico De Rosa, l'ex immobiliarista gravitante nell'orbita della cosca Caridi attiva nei rioni di Modena-San Giorgio Extra e Ciccarello, alla periferia Sud della città. Al Tribunale De Rosa disse che "ci fu un'azione di fuoco. L'assalto lo fece Pricoco, ma non li voleva ammazzare. I fratelli Nucera gli dovevano dare dei soldi per alcuni motorini. Nino era creditore nei loro confronti. Lui insieme a Gioele Mangiola andò al magazzino, ma non voleva ucciderli. Dico questo perché Nino Pricoco era uno sveglio. Non è un cretino. Se voleva sparare per ucciderli, l'avrebbe fatto tranquillamente".

Qui il video dell'accaduto: https://www.youtube.com/watch?v=VtIE0eRQk6I