di Claudio Cordova - Il medico legale metterà a referto una ventina di coltellate. "Un'esplosione di follia". Così il procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Gaetano Paci, ha descritto il gesto del 55 enne Pasquale Laurendi, accusato dell'omicidio della moglie, Antonia Labella, e della suocera, Antonia Cicciù. Poco prima delle tre di notte, l'uomo avrebbe inferto una ventina di coltellate alle due donne, con cui conviveva, mentre queste dormivano. La moglie, Antonia Labella, avrebbe anche provato a difendersi, non riuscendo, tuttavia, a trovare una via di fuga.
L'uomo è stato fermato dalla Polizia di Stato, al termine di un'azione sinergica tra i vari uffici della Questura. Mentre, infatti, le Volanti bloccavano l'uomo dopo una breve fuga, la Squadra Mobile e la Polizia Scientifica intervenivano all'interno dell'abitazione dove verranno ritrovati i due cadaveri. Un fermo resosi necessario anche dopo l'episodio avvenuto in Procura, quando, chiamato a deporre dal pubblico ministero procedente, Sara Amerio, è andato in escandescenze, costringendo il personale della Polizia presente all'interrogatorio a immobilizzarlo. Una circostanza che ha quindi impedito il prosieguo dell'atto istruttorio.
Parla di "dramma familiare" il procuratore capo di Reggio Calabria, Federico Cafiero de Raho. Un dramma maturato in un contesto difficile. Laurendi, infatti, in passato coinvolto anche in indagini di 'ndrangheta, era comunque uscito indenne dai procedimenti giudiziari. Tuttavia, al proprio interno avrebbe celato una grave alterazione che sarebbe esplosa stanotte, con il duplice omicidio.
Non si conoscono infatti le ragioni del gesto, dato che, secondo quanto si apprende, fino all'ora di cena tutto sembrava essersi svolto in maniera normale all'interno dell'abitazione teatro dei delitti. Ma quel che appare certo è che Laurendi fosse una persona in grave difficoltà psichica, come testimonierebbe inoltre quanto accaduto in Procura. Il suo casellario giudiziale, infatti, lo segnalava come "interdetto": una dicitura che avrebbe dovuto portare a cure adeguate e costanti. Ma toccherà ora agli inquirenti verificare se tutto ciò sia stato effettivamente fatto.
Dopo aver ucciso in maniera efferata moglie e suocera, Laurendi si sarebbe dato alla fuga dall'abitazione posta nel rione Gebbione, periferia sud di Reggio Calabria, venendo bloccato dagli agenti delle Volanti della Polizia di Stato nella zona di San Gregorio.
Su Laurendi, dunque, è stato spiccato un fermo di indiziato di delitto da parte del pubblico ministero. Ora le carte passeranno all'Ufficio Gip, che dovrà decidere se convalidare il fermo ed emettere l'ordinanza di custodia cautelare in carcere.