Scarcerato l'avvocato Mario Giglio, ritenuto il "consigliori" delle cosche reggine

gigliomarioIl tribunale della libertà Reggio Calabria (Filippo Leonardo presidente) in accoglimento dell'appello presentato dagli avvocati Mario Santambrogio e Marco Tullio Martino ha disposto la scarcerazione dell'avvocato Mario Giglio, sostituendo la misura cautelare in carcere con quella degli arresti domiciliari. L'avvocato Giglio era ristretto da circa un anno con l'accusa di far parte di una associazione a delinquere di stampo mafioso, poi ridimensionata dal riesame in concorso esterno. In particolare i legali Martino e Santambrogio hanno prodotto copiosa documentazione attestante tutta una serie di elementi di novità che potessero lasciare propendere per un giudizio favorevole in ordine alla mancanza o comunque alla necessità di una rivisitazione sia del quadro indiziario, sia delle esigenze cautelari sottese al caso di specie. Il tribunale, in accoglimento della tesi difensiva, che ha fatto leva tra le altre cose anche su una recentissima sentenza emessa dalla Corte Costituzionale proprio in materia di concorso esterno in associazione mafiosa, ha sostituito la misura della custodia cautelare del carcere con quella degli arresti domiciliari.

Secondo l'accusa, l'avvocato Giglio avrebbe oltrepassato il limite che contraddistingue il rapporto tra cliente e legale di fiducia, divenendo un vero e proprio consigliori, in particolare di Giuseppe Stefano Tito Liuzzo, uno dei personaggi principali dell'inchiesta "Araba Fenice" in cui è rimasto coinvolto anche lo stesso Giglio.