Delianuova: arrestato giovane rapinatore

delianuovarapina-supermercato - di Alessia Candito - Ci sono volute meno di ventiquattro ore. Già nel pomeriggio i Carabinieri stavano con il fiato sul collo dei due complici di Luigi Napoli, il diciannovenne morto ieri sera durante un tentativo di rapina a Delianuova. Anche il suo complice è poco più di un ragazzo. Antonio Festa, il  rapinatore arrestato questa sera ha vent'anni, faccia pulita, un padre carabiniere. Come Luigi, qualche piccolo precedente che gli era costata l'attenzione privilegiata delle forze dell'ordine del luogo, che da tempo monitoravano lui e il suo gruppo. Per gli agenti sarebbero stati loro gli autori di una serie di furti e rapine avvenuti in città. Ieri però i tre ragazzi avrebbero tentato il salto di qualità. E l'esito è stato tragico.
Forse ha avuto paura ma non remore, ieri, Antonio Festa ad entrare – armi in mano e un passamontagna sul viso – nel supermercato Crai di Delianuova con l'intenzione di svuotarne le casse. Non sapeva neanche che - forse - Giuseppe Antonio Strano era uno dei prestanome degli Alvaro, una persona dunque a cui fare attenzione. Si è fatto scudo di un'arma e ha preteso l'incasso. Non si aspettava che il proprietario avrebbe reagito, non si aspettava che tutto sarebbe andato storto. È scappato insieme ai due complici poco dopo, lasciandosi alle spalle il proprietario del negozio ferito a morte, raggiunto da tre colpi di pistola calibro 7.65 che, adesso, starà agli investigatori stabilire da chi siano stati sparati. Prima di fuggire dal negozio, dove davanti agli occhi della figlia e del fratello, Strano stava esalando l'ultimo respiro, qualcuno – forse Antonio, forse Luigi o forse il terzo complice che non ha ancora nome e volto – si è chinato sull'uomo per strappargli il portafogli dalla tasca. Ma uno dei tre, Antonio era stato ferito nel corso della colluttazione con Strano. Ferito a morte. E gli altri due – entrambi si presume poco più che adolescenti - non hanno esitato ad abbandonare poco fuori dal paese – un chilometro o poco più – il corpo di Luigi, il loro amico e complice. Ed è proprio seguendo la pista delle amicizie e delle frequentazioni più strette del ragazzo morto ieri sera, che i Carabinieri sono arrivati a Festa. Già nel corso della mattinata gli agenti erano andati a bussare a casa degli amici di Luigi: due di loro non si erano fatti trovare. Neanche le famiglie sapevano nulla di loro. " Questa è una brutta ferita che bisognava prevenire, mettendo in atto politiche serie di recupero sociale di tutti quei soggetti che – lo sappiamo – potrebbero essere tentati dal cercare una scorciatoia nella criminalità", aveva commentato nel pomeriggio il consigliere provinciale del Prc, Giuseppe Longo, che in paese ci vive e questi ragazzi li ha visti spesso stazionare in piazza della Repubblica, divenuta ormai – racconta - quasi interdetta ai cittadini comuni appena scesa la sera. Ma – ci ha tenuto a sottolineare Longo – la soluzione non sta nella repressione: "dobbiamo essere in grado di stare vicini a queste famiglie e a questi giovani, comprendere che se hanno sbagliato è stato anche perché sono assolutamente privi di punti di riferimento, anche a causa dell'incapacità di chi ha amministrato in questi anni di fornirne di validi".