Operazione "Tulipano", scacco al clan camorrista romano legato alle 'ndrine reggine

manette new"A noi ci chiamano i napulitanì della Tuscolana". È l'affermazione di uno degli affiliati al gruppo criminale sgominato dai carabinieri del comando provinciale di Roma nell'ambito dell'operazione "Tulipano" che ha portato all'arresto di 61 persone. Il gruppo era legato territorialmente alla Tuscolana, soprattutto per lo spaccio di droga, ma aveva conquistato anche altri quartieri come Torpignattara, Pigneto, La Borghesiana, Ponte di Nona e Centocelle e aveva ramificazioni anche a Montestaccato e Tor Bella Monaca.

Non mancano poi i contatti con i Casamonica.

L'organizzazione capeggiata da Domenico Pagnozzi era caratterizzata dall'integrazione tra campani, romani, tanto da poter essere considerata una realtà criminale autoctona che si avvaleva però della connotazione camorristica del suo capo e di alcuni suoi affiliati.

Braccio destro di Pagnozzi era Massimiliano Colagrande, legato a personaggi della destra eversiva romana da anni inserito nel contesto del narcotraffico internazionale e attivo per conto del gruppo nell'importazione di droga. Colagrande, spiegano gli investigatori, godeva della piena fiducia di Pagnozzi che gli aveva affidato anche il ruolo di cassiere e il compito di curare parte delle attività di riciclaggio e reinvestimento nell'economia legale dei proventi delle attività criminali dell'organizzazione.

Il clan Pagnozzi aveva rapporti di affari criminali con altre organizzazioni anche di tipo mafioso, alcune attive nella Capitale altre in Campania e Calabria. In particolare si tratta del clan Perreca di Recale (Caserta), tradizionalmente legato da un rapporto di alleanza con le famiglie Senese e Pagnozzi, i clan camorristici Mazzarella-Formicola di Napoli, Panico di Sant'Ananstasia, Amato-Pagano di Napoli-Secondigliano e Pesacane di Boscoreale. E ancora sono stati ricostruiti rapporti con la 'ndrina Albanese-Raso-Gullace di Cittanova e Laureana di Borello (Reggio Calabria), con la 'ndrina di Molé di Gioia Tauro, la 'ndrina Pelle di San Luca a cui Pagnozzi risulta legato anche in quanto compare del latitante Antonio Pelle. E ancora contatti sono stati documentanti con i Casamonica e il gruppo di Franco Gambacurta operativo a Monte Spaccato. Il clan si occupava anche di usura, attività che veniva gestita da Andrea Costantino, arrestato nell'operazione di oggi. Tra gli arrestati ci sono anche Franco Gambacurta, Manolo Monterisi e Ferruccio e Guido Casamonica, entrambi indagati per episodi di recupero crediti con modalità estorsive.