Chiesti in appello oltre 700 anni sui Pesce di Rosarno

reggio aulabunkernottedi Claudio Cordova - Conferma di tutte le condanne già ottenute in primo grado e richiesta di dure condanne per i soggetti che in primo grado si salveranno nella decisione emessa il 3 maggio 2013 dal Tribunale di Palmi. La Procura Generale di Reggio Calabria non fa sconti al potente clan Pesce di Rosarno: alla fine sono oltre 700 gli anni di carcere richiesti dall'accusa, in alcuni casi anche con l'inasprimento della condanna rispetto alla pena di primo grado. A ricostruire le dinamiche e gli affari di uno dei casati storici della 'ndrangheta sono state per diverse udienze due donne: il sostituto procuratore generale, Adriana Fimiani e il pm della Procura di Milano, Alessandra Cerreti, applicata al processo d'appello dopo aver rappresentato l'accusa in primo grado e aver condotto numerose inchieste sui clan della Piana di Gioia Tauro.

In primo grado servirono diciassette giorni al Tribunale di Palmi per emettere il verdetto, disponendo condanne che andarono da 6 mesi a 28 anni di reclusione. Le condanne più pesanti andarono ai presunti boss Antonio Pesce ''Testuni'' (28 anni) e Salvatore Pesce (27 anni e 7 mesi), padre della pentita Giuseppina (4 anni e 10 mesi). Proprio le dichiarazioni della collaboratrice di giustizia costituiranno l'humus fondamentale dell'indagine portata avanti dal pubblico ministero della Dda di Reggio Calabria, Alessandra Cerreti.

Un'indagine molto vasta che fu spezzata in due tronconi che portarono a due maxiretate eseguite dall'Arma dei Carabinieri nell'aprile e nel novembre 2010. Quaranta fermi furono operati ad aprile, allorquando gli investigatori sequestrarono anche un'emittente radiofonica, Radio Olimpia, che sarebbe servita alla comunicazione tra i boss, detenuti in carcere, e i familiari e gli affiliati: attraverso la programmazione di una o dell'altra canzone, infatti, venivano, di fatto, recapitati ai capibastone in galera messaggi relativi alle attività della famiglia o agli introiti economici. Un vero e proprio sistema cifrato. La radio, infatti, interveniva quando le donne, protagoniste nell'inchiesta, non riuscivano a svolgere il loro consueto ruolo di "postine" tra la realtà carceraria e il mondo esterno. In manette finì anche Domenico Varrà, presidente della Rosarnese, la squadra di calcio del paese, che sarebbe stata sotto il diretto controllo della cosca Pesce, tanto che il presidente onorario era lo stesso Francesco Pesce, ritenuto personaggio ai vertici dell'organizzazione.

Alcuni mesi dopo, invece, nell'elenco dei ventiquattro arrestati finirono anche alcuni membri delle forze dell'ordine. Un'indagine al femminile, sia perché condotta dal pm Cerreti, sia perché farà emergere un ruolo strategico per le donne: nell'elenco delle persone coinvolte, infatti, figuranno anche Carmelina Capria, moglie di Antonio Pesce, classe 1953, detto "u Testuni". La donna avrebbe avuto il compito di trasmettere all'esterno del carcere le disposizioni impartite dal marito agli altri affiliati: oltre al ruolo di "portavoce", rivestito anche da Mariagrazia Pesce, la Capria avrebbe avuto anche il ruolo di cassiera del clan. Un'altra indagine di natura patrimoniale, denominata "All Clean", condotta dalla Guardia di Finanza, portò invece a un maxisequestro di beni per centinaia di milioni di euro, con il coinvolgimento di alcune squadre di calcio, come il Sapri Calcio, la Rosarnese e l'Interpiana. L'indagine "All Inside" ha messo, dunque, nel proprio focus, una delle cosche più importanti della 'ndrangheta, quella dei Pesce. Proprio in tale contesto è emersa la figura di Giuseppina Pesce, figlia del boss Salvatore Pesce. Grazie alle sue dichiarazioni, in primo grado saranno condannati anche la madre di Giuseppina, Angela Ferraro (13 anni, 5 mesi e 10 giorni), la sorella Marina (12 anni e 10 mesi), gli zii Giuseppe e Mario Ferraro (26 e 17 anni), il marito Rocco Palaia (21 anni e 2 mesi) e la cugina Maria Grazia Pesce (7 anni).

In appello, il corpus probatorio si è arricchito anche della deposizione dell'avvocato Vittorio Pisani, divenuto collaboratore di giustizia dopo essere stato coinvolto (e condannato in primo grado) nelle vicende che porteranno alla ritrattazione della testimone di giustizia Maria Concetta Cacciola, morta per ingestione di acido muriatico nell'agosto 2011.

La requisitoria del procedimento di secondo grado ha impegnato i magistrati Cerreti e Fimiani in diverse udienze. Il pm Cerreti ha ricostruito la parte associativa dell'indagine, intrecciando fatti, dati e conversazioni per ricostruire l'organigramma e i rapporti di forza all'interno del clan. Al sostituto pg Fimiani, invece, è toccato analizzare le singole fattispecie di reato e formulare le richieste di condanna.

Ecco il dettaglio completo:

Signorino Armeli 4 anni

Marco Bassolamento 16 anni

Giuseppa Bonarrigo conferma (un anno e 8 mesi)

Carmelina Capria 12 anni

Michele Cuppari 3 anni e 6 mesi

Francesco D'Agostino 20 anni

Francesco Di Marte 16 anni

Angela Ferraro 14 anni

Giuseppe Ferraro conferma (26 anni)

Mario Ferraro conferma (17 anni)

Giuseppe Filardo 17 anni

Andrea Fortugno 20 anni

Domenico Fortugno conferma (16 anni)

Giuseppe Gaglioti conferma (13 anni)

Maria Carmela Garruzzo 4 anni

Rocco Giovinazzo 15 anni

Maria Concetta Larocca 4 anni

Domenico Leotta conferma (16 anni e 10 mesi)

Claudio Lucia 17 anni e 10 mesi

Carmelo Luciano conferma (12 anni e 6 mesi)

Roberto Matalone conferma (13 anni e 10 mesi)

Giuseppe Mazzeo 3 anni e 6 mesi

Teresa Mazzuoccolo 4 anni

Maria Grazia Messina 12 anni

Salvatore Michelizzi conferma (6 mesi)

Yuri Odierna conferma (12 anni)

Mario Palaia conferma (10 anni)

Rocco Palaia 22 anni

Erminda Paterna 4 anni

Antonino Pesce classe 1953 30 anni

Francesco Pesce classe 1979 12 anni

Francesco Pesce classe 1984 30 anni

Francesco Pesce classe 1987 16 anni

Francesco Pesce classe 1988 conferma (un anno e 4 mesi)

Giuseppe Pesce 16 anni

Giuseppina Pesce 4 anni e 6 mesi

Marcello Pesce 18 anni

Maria Grazia Pesce 12 anni

Marina Pesce 13 anni

Rocco Pesce classe 1957 25 anni

Rocco Pesce classe 1984 conferma (12 anni)

Salvatore Pesce 30 anni

Vincenzo Pesce 30 anni

Alberto Petullà conferma (13 anni)

Salvatore Rachele 3 anni e 6 mesi

Franco Rao conferma (17 anni)

Rocco Rao conferma (16 anni)

Giuseppe Raso 3 anni e 10 mesi

Serenella Rustico Fedele 3 anni e 6 mesi

Domenico Sibio conferma (12 anni)

Angelo Staltari 3 anni e 6 mesi

Antonino Staltari 3 anni e 6 mesi

Maria Stanganelli 12 anni

Antonino Tirintino 13 anni

Daniela Tirintino 4 anni

Domenico Varrà conferma (16 anni e 4 mesi)

Michelangelo Zagami 3 anni e 6 mesi