Boss e affiliati della 'ndrangheta festeggiarono "con champagne e pasticcini" la morte di Carmelo Novella, il capo della 'Provincia', struttura di vertice che riuniva tutte le cosche in Lombardia, ucciso a colpi di pistola nel luglio del 2008 presso il bar "Reduci e combattenti" di San Vittore Olona, nel milanese, e che perseguiva il progetto di rendere autonomi i clan lombardi dalla 'casa madre' calabrese.
Sono i particolari emersi dall'ordinanza di custodia cautelare in carcere notificata a Cosimo Giuseppe Leuzzi, 50 anni, già detenuto a Foggia per altri fatti e ritenuto, sulla base delle indagini del Ros dei carabinieri, uno dei mandanti dell'omicidio del boss Novella. Nell'ordinanza vengono riportate le dichiarazioni di due pentiti, Antonino Belnome e Michael Panajia, esecutori materiali dell'omicidio Novella e che da tempo ormai hanno deciso di collaborare con gli inquirenti milanesi.
Belnome ha raccontato ai pm che, dopo l'omicidio, il presunto boss di Guardavalle (Cz) Vincenzo Gallace, uno dei mandanti assieme a Leuzzi, avrebbe fatto trovare a casa sua per i due killer "una tavola, nella sua taverna, piena di pasticcini e bottiglie di champagne". Sempre Belnome ha raccontato che Leuzzi si sarebbe informato con lui per sapere se avevano eseguito l'omicidio dicendogli: "Compà, ma il cappuccino l'avete pagato?".
Panajia ha spiegato ai pm che Leuzzi, dopo l'omicidio, gli disse "questo è un presente, un pensiero di noi per te" e gli diede "una mazzetta da tremila euro".
L'indagine dalla quale è scaturita l'ordinanza di custodia cautelare per Leuzzi, si pone in continuità con l'operazione "Infinito" contro la 'ndrangheta in Lombardia, che si è concluso con oltre 100 condanne anche in Cassazione.