di Claudio Cordova - Devastante. Difficile trovare un aggettivo diverso per definire l'impatto che la notizia ha avuto sull'imputato, l'avvocato Gregorio Cacciola. Il collega Vittorio Pisani, già condannato in primo grado per i fatti che porteranno alla morte della testimone di giustizia Maria Concetta Cacciola, ha deciso di collaborare con la Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria. E' stato il pubblico ministero Giovanni Musarò a darne notizia nell'udienza del procedimento, celebrato a Palmi con rito ordinario, in cui è imputato proprio l'avvocato Cacciola. In abbreviato, nella scorsa estate, sono stati già condannati tutti gli altri soggetti coinvolti: sei anni e sei mesi per Michele Cacciola (padre della giovane donna), cinque anni e otto mesi Giuseppe Cacciola (fratello), quattro anni e dieci mesi per Anna Rosalba Lazzaro (madre) e a quattro anni e sei mesi per l'avvocato Vittorio Pisani, appunto. Tutti accusati, a vario titolo, di aver avuto un ruolo nella drammatica vicenda che porterà alla morte, nell'agosto del 2011, della testimone di giustizia Maria Concetta Cacciola, deceduta a Rosarno in seguito all'ingestione di acido muriatico.
Ma adesso l'avvocato Pisani è un collaboratore di giustizia. Un pentito, come si dice in ambienti di mafia.
Ha deciso di raccontare tutto agli investigatori. I pubblici ministeri Giovanni Musarò e Alessandra Cerreti lo hanno ascoltato già a partire dallo scorso 8 settembre. Il deposito nel processo, operato materialmente ieri dal pm Musarò a Palmi, arriva a distanza di due mesi, perchè la Dda non ha accolto in maniera supina le dichiarazioni di Pisani. Ma le ha fatte verificare dall'Arma dei Carabinieri, che solo negli scorsi giorni ha depositato la propria informativa.
E i riscontri sembrano esserci tutti.
Riscontri che arrivano dalle testimonianze raccolte, ma anche dai tabulati acquisiti, nonché dalle verifiche sugli apparecchi GPS. Pisani, dunque, scegliendo di collaborare con la Dda, avrebbe deciso di non nascondere nulla agli inquirenti, svelando le manovre che i Cacciola avrebbero messo in atto per screditare la giovane Maria Concetta, colpevole di aver provato ad affrancarsi da una vita di angherie e di arretratezza culturale.
Pisani, dunque, potrebbe essere il grimaldello fondamentale per scardinare la difesa di Cacciola, in un dibattimento assai duro a Palmi. Due avvocati al servizio della famiglia. Cacciola perché legato da vincoli di parentela, Pisani perché legale storico della cosca Bellocco di Rosarno, clan ampiamente colpito dalle dichiarazioni di Maria Concetta e quindi sul piede di guerra. I due legali avrebbero avuto un ruolo determinante nelle pressioni che la famiglia Cacciola farà sulla figlia Maria Concetta, al fine di indurla a interrompere la collaborazione a ritrattare quanto già affermato ai pubblici ministeri.
Le dichiarazioni di Pisani riscontrerebbero in maniera molto precisa quanto già sostenuto dalla Dda. Talvolta grazie alle preziosissime intercettazioni telefoniche e ambientali raccolte, talvolta grazie al fiuto investigativo che porterà gli inquirenti a ottenere prima le misure cautelari e poi le condanne.
I due legali avrebbero svolto un ruolo fondamentale per ottenere la ritrattazione di Cetta Cacciola, costretta dai propri congiunti a mentire, al fine di salvare l'onore della propria famiglia, ma anche di placare le ire dei Bellocco, rappresentati proprio dall'avvocato Pisani. Presso lo studio dell'avvocato Gregorio Cacciola verrà anche registrata su supporto audio la ritrattazione della giovane donna, a pochi giorni dalla morte. E' il 12 agosto 2011, quando la testimone registrerà un audio in cui dirà di aver detto tutto sulla scorta della rabbia nei confronti dei familiari. Maria Concetta Cacciola morirà il 20 dello stesso mese.
Nella vicenda si incastra anche la campagna di stampa che la famiglia metterà in atto per demolire la credibilità della giovane donna e per screditare l'operato della magistratura. Massimo riserbo, al momento, sulle centinaia di pagine che racchiudono le dichiarazioni di Pisani sul fatto specifico: quelle pagine potrebbero, forse, anche contenere informazioni sui motivi e sulle dinamiche che porteranno una certa stampa a schierarsi, come spesso è accaduto negli ultimi anni, dalla parte sbagliata.
L'avvocato Vittorio Pisani ha già aderito al programma di protezione: è ufficialmente un collaboratore di giustizia. E Dio solo sa cosa potrà riferire agli inquirenti sulla morte di Cetta Cacciola, ma anche sulle dinamiche criminali della Piana di Gioia Tauro e sui collegamenti tra la 'ndrangheta e i colletti bianchi di quei luoghi.