Reggio, caos M5S; la verità di Serranò: “Hanno voluto farmi fuori”

Serrano Salvatore M5Sdi Anna Zaffino - Clima incandescente all'interno del Movimento 5 stelle. Le "comunarie" si sono svolte, il candidato sindaco (e la relativa lista "bloccata") è stato decretato ma il percorso con il quale si è arrivati alla vittoria del 44enne architetto Vincenzo Giordano (espressione del meetup reggiocalabria5stelle) è stato pervaso da un cumulo di mugugni e malcontenti. Già da tempo le cose all'interno dei Movimento non andavano bene. Segnalazioni, stoccate su socialnetwork, diffide, espulsioni, abbandoni, dissidi interni dovuti, per esempio, alla decisione di Grillo di collocarsi accanto a Farage al Parlamento europeo. E adesso, le 'comunarie' di Reggio hanno certificato tutta la fragilità e la poca compattezza dei diversi meetup della città, che definire litigiosi è quasi un eufemismo. Prima le incomprensioni che avrebbero portato alla formazione di tre liste bloccate con tre candidati sindaco già indicati (non si è riusciti a trovare convergenza su un unico nome), poi l'esclusione di uno di loro, cioè Salvatore Serranò, ed infine le modalità con cui si sono svolte le "comunarie" (per esempio le liste bloccate) di cui, oltretutto, non è stato nemmeno comunicato il numero di votanti.

Adesso a parlare è proprio Serranò, che mette in chiaro tutti i passaggi della sua vicenda personale che lo ha visto, appunto, essere estromesso dalla candidatura a Sindaco di Reggio. Sulla sua discesa in campo – appena poco prima delle 'comunarie' – si è, infatti, imposto il veto dello staff nazionale: Serranò sarebbe stato diffidato (e quindi impossibilitato a candidarsi) per un "uso improprio del simbolo" durante alcune uscite pubbliche. A questo punto anche la lista cui faceva capo aveva rischiato di saltare. Poi i vertici del Movimento hanno offerto al meetup reggiocalabria5stelle la possibilità di fare un secondo nome. Scelta poi ricaduta su Vincenzo Giordano, che oggi è risultato vincitore alle comunarie.


"E' stata una diffida autoritaria e imperiosa e senza nessun contraddittorio, l'ho ricevuta con grande rammarico" commenta Serranò. Ma c'è dell'altro. Sulla vicenda, secondo colui il quale si può forse ormai definire un ex attivista, vi sarebbero dei punti oscuri. "La cosa grave – sostiene – è che sono stato messo da parte durante il percorso elettorale, cosa mai accaduta in nessuna competizione comunale".
Una diffida che già era nell'aria, ancora prima di diventare ufficiale: "Si parlava di farmi fuori ancora prima che io lo sapessi – sottolinea l'ex attivista – si vociferava attraverso le chat e attraverso facebook. Questo mi preoccupata tanto e mi fa molto male".

"Hanno voluto farmi fuori". Serranò accusa una parte del Movimento, quel gruppetto che definisce "una banda che mi aveva preso di mira perché non voleva la mia candidatura né quella del gruppo reggiocalabria5stelle". Poi affonda ancora: "Una parte del blog ha preso in considerazione solo delle voci, non ci sono state le giuste verifiche. Non hanno preso in considerazione né la mia voce o quella del mio gruppo, né quella dei parlamentari presenti sul territorio. Qualcuno ha fatto da tramite con i vertici, e lo staff di Casaleggio si è fidato di questi attacchi nei miei confronti, senza provarli".

Un presunto "uso improprio del simbolo" sarebbe stato, quindi, fatale a Serranò che però si difende: "Non ho utilizzato il logo, né ho mai fatto apparizioni senza le necessarie autorizzazioni. Ho ricevuto dal blog uno stop senza giustificato motivo. Sono stato accusato di aver utilizzato impropriamente il simbolo, ma bisognerebbe andare a vedere l'uso che ne hanno fatto altri. Bisognerebbe espellere un po' tutti. Loro – continua Serranò – si riferiscono all' utilizzo improprio in un periodo che io disconosco. Oltretutto, non sono riuscito ad avere neanche un contradditorio, non mi hanno dato la possibilità di difendermi prima di essere messo da parte".
La cosa che Serranò definisce "grave" è che "il 4 settembre io e il mio gruppo abbiamo inviato la lista al blog con me capolista (deciso da reggiocalabria5stelle). Il 10 ho ricevuto una mail con scritto che potevo candidarmi anche come consigliere regionale, avendo quindi il diritto di partecipare, poi l'11 settembre sono stato depennato dal blog perché mi hanno fatto la diffida".

E dopo aver annunciato di aver intrapreso le vie legali "per una questione di chiarezza e per tutelare la mia immagine", rivela: "Sarò candidato in un'altra lista, perché merito di poter portare le istanze all'interno delle istituzioni".