I Finanzieri del Gruppo di Reggio Calabria hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP del Tribunale di Reggio Calabria - dottoressa Adriana Trapani -, su richiesta della Procura della Repubblica, nella persona del procuratore capo, Federico Cafiero de Raho, e del sostituto Stefano Musolino, nei confronti di Pietro Desiderio Grasso – appartenente al Corpo della Polizia Municipale di Reggio Calabria indagato per i reati di truffa, falso, millantato credito e peculato.
La vicenda, avviata nel mese di ottobre dell'anno scorso, è emersa a seguito di denunce presentate, presso la Squadra Mobile di Reggio Calabria, da due vittime dell'uomo.
Grasso, prospettando con raggiri ed artifici la concreta possibilità di garantire un posto di lavoro pubblico (sia al figlio di una delle vittime che all'altro denunciante) nonchè millantando rapporti di conoscenza con politici locali ed esponenti delle istituzioni pubbliche e legami di parentele con il Presidente del Senato Pietro Grasso, suo omonimo, li induceva in errore circa la buona riuscita delle relative assunzioni, facendosi così consegnare ingenti somme di denaro (33.000 euro e 15.000 euro), senza che poi conseguissero effettivamente le assunzioni predette.
Le dichiarazioni rese dalle persone offese in sede di denuncia sono state, poi, ampiamente suffragate dalla precisa attività di riscontro effettuata da personale di questa Squadra Mobile.
L'arresto è stato notificato a Grasso presso la Casa Circondariale di Arghillà (RC), dove Grasso si trova già recluso per altro analogo episodio.
I Finanzieri hanno inoltre constatato che, per svolgere le suddette attività illecite, Pietro Grasso non ha esitato ad utilizzare anche le autovetture di servizio di proprietà del Corpo di Polizia Municipale. Inoltre è stato rilevato un caso di rivelazione di segreto d'ufficio, allorquando il Grasso ha informato un suo amico circa l'esistenza di un esposto anonimo pervenuto presso il Comando di Polizia Municipale di Reggio Calabria in relazione a presunti lavori edilizi abusivi in corso. Tali ultime condotte hanno comportato anche la contestazione dei gravi delitti di peculato e rivelazione di segreto d'ufficio.
Dalla ricostruzione effettuata dalle Fiamme Gialle, le somme intascate da Grasso Pietro Desiderio dal 2010 ad oggi si aggirerebbero a circa 500.000 euro. Le indagini di natura patrimoniale sono tuttora in corso.