Reggio, processo "Zappa 1": depone il dirigente della Polizia, Trotta

Durante l'intera giornata dioggi, 3 aprile 2014,nell'ambito di uno stralcio del Processo "Zappa 1" - nel quale sono tuttora imputate ben 63 persone per traffico internazionale di stupefacenti e di armi e per altri reati - è stato ascoltato dalla 2^ Sezione del Tribunale di Reggio Calabria il Vice Questore Aggiunto Diego Trotta, attuale dirigente del Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica per la "Calabria".

Il Funzionario della Polizia di Stato ha deposto sugli esiti delle indagini culminate nella nota maxi operazione antidroga "Zappa 1" (culminata nel 2004, con 43 arresti, in Italia e all'estero, ed il sequestro di cospicui quantitativi di cocaina ed hashish e di un arsenale di armi munizioni ed esplosivi). Operazione che, com'è noto, è già sfociata in una raffica di pesantissime condanne pronunciate, anni or sono, dal sia dal GUP, che dal Tribunale di Reggio Calabria, in più riprese ed in tempi diversi nei vari filoni processuali.

All'epoca dei fatti Trotta dirigeva la Sezione Antidroga della Squadra Mobile della Questura reggina.

Oggi, Trotta, rispondendo alle domande del P.M. Rocco Cosentino, ha iniziato a riferire al Tribunale di Reggio Calabria i dettagli sulle posizioni dei 63 imputati (dei 203 indagati complessivamente deferiti dalla Polizia di Stato, tra i quali quelli già condannati in primo grado dal Tribunale e dal GUP) ancora a giudizio. Tra gli imputati, il noto boss Luigi Facchineri,capo dell'omonima 'ndrina operante nel "Locale" di Cittanova (R.C.), cl. 1966, in atto detenuto, e presente in aula.

L'attività d'indagine, condotta dal 2001 al 2004, era sfociata, come detto, nell'esecuzione di ben 44 ordinanze carico di capi, luogotenenti ed affiliati delle 'ndrine federate "Maesano-Pangallo-Paviglianiti", egemone nei "Locali" di 'ndrangheta di S. Lorenzo, Roghudi e Condofuri, e "Sergi-Marando-Trimboli", egemone nel "Locale" di Platì, nonché nel sequestro di un cospicuo quantitativo di sostanza stupefacente del tipo cocaina ed hashish, di un arsenale di armi da guerra, munizioni ed esplosivi ad alto potenziale e l'acquisizione di un rilevante bagaglio di elementi probatori.

Personaggi chiave dell'Operazione "Zappa 1" si sono rivelati i noti narcotrafficanti di Reggio Calabria, nonchè capi delle citate cosche di 'ndrangheta, Santo Maesano, nato a Melito di Porto Salvo (RC), cl.'57, e Paolo Sergi, nato a Platì (RC), cl.'42.

L'organizzazione criminale federata oggetto delle investigazioni aveva peraltro progettato l'evasione dal carcere di Madrid del boss Santo Maesano, evitata grazie all'attività investigativa svolta dalla Squadra Mobile reggina, dallo SCO e dall'INTERPOL.

I reati contestati sono quelli di associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti del tipo cocaina ed hashish, armi ed esplosivi ; omicidio; vendita, cessione, detenzione e trasporto di sostanze stupefacenti, oltre che di armi e munizioni e favoreggiamento.

L'attività investigativa, ha spiegato il Dott. Trotta, si è articolata in numerose direttrici che, a loro volta, si sono progressivamente sviluppate, anzitutto, sotto il profilo probatorio.

Al riguardo, ha ricordato che l'attività ha prodotto la cattura di tre latitanti, l'arresto in flagranza di reato di alcuni appartenenti alla consorteria criminale oggetto d'indagine ed il sequestro di un cospicuo quantitativo di sostanza stupefacente e di un arsenale di armi da guerra, munizioni ed esplosivi ad alto potenziale. L'attività ha anche consentito l'acquisizione di un rilevante bagaglio di elementi probatori, che, ad esempio, hanno, tra l'altro, permesso di fare piena luce su due cruenti omicidi commessi, rispettivamente, a Reggio Calabria ed a Madrid.

L'attività investigativa si è, poi, sviluppata anche sotto il profilo geografico su numerosi filoni d'indagine nazionali ed internazionali, corrispondenti a quelle che si sono delineate come le rotte di trasporto ed approvvigionamento della sostanza stupefacente : numerose regioni d'Italia, Spagna, Francia, Marocco, Stati Uniti e le nazioni sudamericane della Colombia, del Perù, dell'Ecuador e del Venenzuela.

Ritornando, più analiticamente, allo sviluppo delle indagini, la Polizia di Stato come accennato, traeva in arresto, in tempi diversi, ben tre latitanti. Nel 2001, la Squadra Mobile localizzava in Novedrate (Co) e traeva in arresto l'allora latitante Gianpaolo Costantino Sarica, in quanto destinatario di provvedimento di custodia cautelare in carcere. Durante l'operazione, veniva rinvenuto e sequestrato un piccolo quantità sostanza stupefacente del tipo cocaina, un ingente quantitativo di sostanza da taglio e materiale per il confezionamento, denaro falso, telefoni cellulari, numerose carte telefoniche prepagate di vari gestori ; numerosi appunti ; munizioni per pistola ; fotografie di Santo Maesano e del suo luogotenente Vincenzo Romeo. Il 21 gennaio 2003, la Polizia spagnola, in stretta collaborazione con la Sezione Antidroga della Squadra Mobile reggina, a conclusione di un'indagine congiunta avviata grazie a Commissioni Rogatorie Internazionali, catturava il narcotrafficante cileno latitante Marchan Hector Herman Zavala, in quanto destinatario di provvedimento di custodia cautelare in carcere, ed altre otto persone delle quali sette cittadini peruviani, uno statunitense e un altro di nazionalità spagnola, che risultava essere un funzionario della Polizia spagnola, in servizio nella città di Salamanca (Sp). Dopo alcuni mesi d'attesa, concluse le trattative e partito il carico di Cocaina dal Sudamerica, la Polizia Spagnola, con la cattura del latitante, disarticolava, quindi, un'organizzazione di narcotrafficanti che fruiva delle coperture fornite da un insospettabile Funzionario di Polizia. Nel corso dell'operazione, venivano sequestrati 10 Kg. di sostanza stupefacente del tipo Cocaina occultati in confezioni di cioccolatini provenienti dal Perù. Il 27 gennaio 2004, la Squadra Mobile reggina, unitamente a personale Interpol e del Servizio Centrale Operativo, traeva in arresto, a seguito di estradizione, il boss Santo Maesano, in quanto destinatario di provvedimento di carcerazione emesso dalla Procura Generale di Reggio Calabria. Alcuni giorni prima, era stato, dapprima, possibile fare piena luce su un primo tentativo di evasione del potente e temuto boss Maesano dal centro Penitenziario "Valdemoro" di Madrid, poi sventato dalla Guardia Civil madrilena, presso una struttura sanitaria ove egli era ricoverato. Successivamente, gli uomini di Diego Trotta avevano sventato un secondo tentativo di evasione del pericoloso boss narcotrafficante, comunicando tempestivamente al Collaterale Organo di Polizia iberico che alcuni appartenenti al sodalizio, appositamente fatti giungere in Spagna da Reggio Calabria, avevano, alla vigilia dell'estradizione, approntato un commando armato per liberare il prigioniero. L'adozione di rigidissime misure di sicurezza sia in Spagna che in Italia hanno impedito che il piano fosse portato a compimento.

· Come accennato, nel corso delle indagini la Squadra Mobile reggina ha tratto in arresto, in flagranza di reato, alcuni soggetti appartenenti al sodalizio e sequestrato un cospicuo quantitativo di droga ed armi. Il 3 settembre del 2002, la Squadra Mobile di Reggio Emilia, su input della Squadra Mobile reggina, traeva in arresto, in flagranza di reato, perche' resosi responsabile del reato di trasporto e detenzione illegale di sostanza stupefacente del tipo Cocaina, Salvatore Timpano, nato a Grotteria (RC), cl.'70, ivi residente. Il predetto, sottoposto ad accurata perquisizione personale, veniva trovato in possesso di un campione di gr. 100 di cocaina abilmente occultato a bordo della propria autovettura, in transito a Reggio Emilia. L'8 ottobre 2002, le Squadre Mobili di Reggio Calabria ed Imperia, traevano in arresto, in flagranza di reato, perche' resisi responsabili del reato di trasporto e detenzione illegale di sostanza stupefacente del tipo Hashish e di detenzione di un autentico arsenale di armi da guerra e munizioni, i trafficanti Mario Mandarano, nato ad Aieta (CS), cl.'59 pregiudicato, e Massimo Gangemi, nato a Sanremo (IM), cl.'64 e residente ad Arma di Taggia (IM). I predetti, sottoposti a perquisizione personale e locale, venivano trovati in possesso, abilmente occultato, di un "panetto" di Hashish del peso di gr. 198, abilmente occultato a bordo dell'auto di Gangemi e presso un magazzino nella loro disponibilità permetteva di un arsenale d'armi e munizioni composto da un fucile a pompa Browning, un fucile a pompa Wincester, una pistola calibro 9mm, una pistola calibro 7.65mm, due pistole calibro 6.35mm, due bomba a mano tipo ananas, una bomba a mano a corpo liscio, una pistola mitragliatrice calibro 7.65, una mitraglietta calibro 9 marca Ero Croatia, munizionamento vario, due coltelli, materiale vario per il confezionamento di sostanza stupefacente e due bilancini di precisione. Arsenale attribuito alla disponibilità del boss Facchineri, per lungo tempo latitante nella vicina Francia. Il 5 dicembre 2002, le Squadre Mobili di Reggio Calabria e Milano, traevano in arresto, in flagranza di reato, perche' resisi responsabili del reato di detenzione illegale di sostanza stupefacente del tipo Cocaina, in ingente quantitativo, Davide Bilardi, Pietro Tripodo e Carmelo Nucera, perché trovati in possesso di 16 Kg. circa di sostanza stupefacente del tipo cocaina. La droga, destinata alla consorteria Maesano-Pangallo-Paviglianiti, faceva parte di una spedizione di oltre 150 Kg, fatta partire dalla Spagna dai luogotenenti di Maesano, diretta al mercato del nord Italia. Con il prosieguo delle indagini sfociate nella successiva operazione "Zappa 2", il 10 gennaio 2008, grazie ad una commissione rogatoria promossa dalla Squadra Mobile della Questura di Reggio Calabria con la Polizia del Perù, venivano tratti in arresto tre corrieri trovati in possesso di 60 Kg. di cocaina destinati al trafficante Franco Biagini, luogotenente di Paolo Sergi. I predetti corrieri venivano identificati per Ondrej Kelemen, di 31 anni, cittadino ceco residente in Italia, Sarda Dalloeshingh, di 35 anni, cittadina olandese e Jorge Daniel Acosta Reyes, di 44 anni, cittadino uruguaiano. Ciascuno di essi nascondeva addosso e nel bagaglio svariati chilogrammi di droga. A seguito degli arresti del 10 gennaio, l' 8 febbraio 2008, ad ulteriore riscontro probatorio, venivano tratti in arresto, a Montecatini Terme (PT), in esecuzione di un provvedimento di fermo d'indiziato di delitto emesso dalla Procura della Repubblica di RC, poi convalidato anche dal GIP: Franco Bigini e Franco Pellegrini per associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, del tipo cocaina in ingente quantitativo. La Squadra Mobile di Reggio Calabria faceva irruzione in un appartamento utilizzato per il confezionamento e lo smistamento della droga fatta giungere dal Perù in cospicui quantitativi.

Come accennato, le direttrici investigative dell'operazione "Zappa" si sono sviluppate anche sotto il profilo geografico su numerosi filoni d'indagine nazionali ed internazionali, corrispondenti a quelle che si sono delineate come le rotte di trasporto ed approvvigionamento della sostanza stupefacente : numerose regioni d'Italia, Spagna, Francia, Marocco, Stati Uniti e le nazioni sudamericane della Colombia, del Perù, dell'Ecuador e del Venenzuela. Grazie a tali attività, ad esempio, la Squadra Mobile reggina, nel mese di agosto del 2003 sventava una rivolta, ed un conseguente tentativo di evasione di massa, dal carcere di Quito (Ecuador), ove risultano detenuti numerosi narcotrafficanti italiani coinvolti nell'ambito della stessa operazione antidroga. Attraverso le tempestive comunicazioni al Collaterale Organo di Polizia ecuadoregno, la Squadra Mobile reggina, tramite l'Interpol, si riusciva a fare sventare tentativo di rivolta carceraria imminente.

Il processo riprenderà a giugno, con la disamina dei riscontri probatori a carico dei 63 imputati. Il Collegio del Tribunale di Reggio Calabria era presieduto dal Giudice Fiorentino.