"New Bridge", investigatori: "Ndrangheta interlocutore privilegiato Cosa Nostra"

newyorkGli investigatori sono raggianti. Dell'operazione "New Bridge" parla tutto il mondo: una serie di arresti tra New York e la Calabria che ha svelato un business di narcotraffico internazionale di proporzioni immense. E' raggiante, in primis, il procuratore capo di Reggio Calabria, Federico Cafiero de Raho, che insieme all'aggiunto Nicola Gratteri ha coordinato le indagini: "Si è da sempre affermato che la 'ndrangheta è la prima organizzazione criminale in Europa protagonista nel traffico internazionale di cocaina. L'inchiesta conclusa oggi e partita nell'aprile del 2012 dimostra che il primato non è solo europeo ma mondiale, anche per quel che riguarda l'eroina. Oggi possiamo dire - ha detto Cafiero De Raho - che la 'ndrangheta è l'interlocutore privilegiato di Cosa Nostra statunitense".

"La procura nazionale antimafia insieme alla dda di Reggio Calabria e ai colleghi statunitensi ha condotto una brillante operazione di contrasto al traffico degli stupefacenti, sia di cocaina che di eroina, sulla tratta Usa – Italia".

Lo ha detto il procuratore nazionale antimafia Franco Roberti, commentando l'operazione "The Bridge", che oggi ha svelato un importante traffico di droga internazionale tenuto in piedi dalle 'ndrine calabresi.

"Si tratta di trafficanti di stupefacenti ai massimi livelli - ha spiegato il procuratore Roberti - e sono stati eseguiti in simultanea 17 fermi in Italia e 7 arresti negli Usa. È stata conclusa una operazione che ha pochi precedenti nella storia. La procura nazionale antimafia è impegnata nella cooperazione internazionale in particolare con gli Usa con un rapporto di scambio di informazioni per capire le proiezioni delle mafie italiane negli Stati Uniti, individuare i beni. Beni che stiamo andando a cercare per poterli sequestrare come ci permette anche la legislazione statunitense".

Da ultimo, anche il magistrato di collegamento tra l'autorità italiana e quella statunitense, Marshal Miller, non nasconde la soddisfazione: "La 'ndrangheta cercava di costruire un ponte dal Sudamerica con l'Italia e gli Usa, ma quello che non sapeva è che esisteva già un ponte più forte tra le autorità italiane e statunitensi, costruito da decenni e ben più durevole. La lotta congiunta continua - ha aggiunto Miller - e insieme possiamo combattere e contrastare le organizzazioni criminali che lavorano in entrambi i paesi".

"L'impegno tra gli Usa e l'Italia - ha detto William Nardini, altro magistrato Usa che ha coordinato l'inchiesta - è fortissimo: possiamo dire che con l'Italia esiste un rapporto di collaborazione più forte rispetto a qualsiasi altro paese".