San Ferdinando (RC), appalti per la raccolta dei rifiuti: quattro rinvii a giudizio

cicconecarmeloIl sostituto procuratore della Dda di Reggio Calabria, Alessandra Cerreti, ha chiesto e ottenuto dal Gup il rinvio a giudizio nei confronti di Carmelo Ciccone (legale rappresentante della "RA.DI." s.r.l. con sede in Palmi (RC), nonché vice Presidente Consorzio Nazionale per il recupero degli imballaggi in plastica - CO.N.I.P.), Carmelo Arena, Silvana Monteleone e Diego Ferrara. I quattro sono stati rinviati a giudizio al cospetto del Tribunale di Palmi per il prossimo 3 aprile: risponderanno, a vario titolo, di estorsione e turbativa d'asta, reati aggravati dalle modalità mafiose.

Le indagini condotte negli scorsi anni dal pubblico ministero Sara Ombra puntarono la propria attenzione sulla Ra.Di. che si occupa della raccolta degli r.s.u., ingombranti, RAEE e differenziata nei comuni di Palmi (RC) e San Ferdinando (RC), nonché in altri comuni della Piana di Gioia Tauro. Gli accertamenti avrebbero consentito di accertare a carico degli indagati le responsabilità per i reati contestati, in quanto, al fine di conseguire un ingiusto profitto, consistente nell'aggiudicazione della gara d'appalto per la gestione dei rifiuti solidi urbani. del Comune di San Ferdinando (RC) (per l'importo di circa € 1.200.000) e presso altri Enti Locali, sarebbero direttamente per turbare la gara in questione, allontanandone gli offerenti ed inducendo il rappresentante della società Zetaemme di Sant'Agata del Bianco (RC) a ritirare l'avvalimento prestato a favore della società Evergreen di Rizziconi (RC) altra partecipante alla gara.

Ciccone (nella foto), per raggiungere lo scopo prefissato, si sarebbe avvalso di minacce esplicite di probabili ritorsioni: "Nel corso della conversazione Ciccone giungeva allusivamente a minacciare il rappresentante della Zetaemme, affermando chiaramente che "San Ferdinando è qua, a casa nostra" "consigliandogli" espressamente di ritirarsi dalla gara "se hai la bontà pigli e ti ..... se vuoi sempre, e se reputi opportuno...gli mandi un telegramma e gli dici che ti ritiri"; "Peppe ... non funziona così e non và manco bene". Nel corso di una conversazione tra i due imprenditori emergerebbe chiaramente una sorta di spartizione territoriale della provincia tra le società operanti nel settore della raccolta e smaltimento dei rifiuti, tanto che Ciccone afferma: ".. Io sono che lavoro a San Ferdinando per i fatti miei, normale e tranquillo con la gara aggiudicata, partecipo ad una gara..."; "...Tu gli dai l'avvalimento ad uno che non sai a chi gli dai l'avvalimento? Scusa un attimo, quando mi arriva una gara di Bianco io che faccio partecipo? Ti chiamo e ti dico senti sei interessato tu alla partecipazione a sta gara?..."; ". . .se tu partecipi a San Ferdinando che è a 5 km da casa mia ......."; "Fammi sapere come ti devi comportare che io devo sapere come mi devo comportare".

Le indagini avrebbero evidenziato in modo chiaro, una sorta di spartizione del territorio della provincia di Reggio Calabria, operata nel campo della raccolta degli RSU, che impediva di "sconfinare" nei territori altrui per la partecipazione alle relative gare d'appalto, intervenendo, come nel caso dell'appalto per la gestione degli r.s.u. del Comune di Palmi (RC) (per l'importo di circa € 5.500.000), anche su ditte siciliane che partecipavano a gare nella provincia, avvalendosi di personaggi legati a "Cosa Nostra" Siciliana, per sondare il terreno e prendere informazioni utili sulla ditta che aveva presentato un'offerta per la gara. Difatti, il personaggio catanese è riuscito a concordare un incontro, sostenendo poi, con tono perentorio e minaccioso, che quelli della ditta siciliana non vanno da nessuna parte, poiché in Sicilia stanno bene e non hanno la necessità di andare a lavorare in Calabria: "...senti sto andando a trovare il mio paesano perché l'ho chiamato..."; "..non ci viene.., questo non andrà da nessuna parte...perché è già da questa parte ed è buono e non c'è bisogno che viene dall'altra parte...hai capito? siccome qui c'è lo zampino...già al figlio lo hanno portato da questa parte e il padre lo stanno portando qua...tutti e due... sia quelli di Catania e sia lui..hai capito?... ".

Da qui dunque i provvedimenti cautelari (Ciccone sarà arrestato nel marzo 2013), la conclusione delle indagini e l'udienza preliminare, in cui il pm Cerreti ha formalizzato le accuse, richiedendo il rinvio a giudizio, accordato dal Gup.