Il Tribunale della Libertà di Reggio Calabria ha accolto l'istanza avanzata dall'avvocato Antonino Curatola, scarcerando Saloua Senia, cittadina marocchina legata sentimentalmente all'ex consigliere comunale Dominique Suraci, alla sbarra nel procedimento "Assenzio-Sistema" per concorso esterno in associazione mafiosa. Saloua Senia era da tempo agli arresti domiciliari: una misura disposta dal Gip in quanto la donna è madre di figli di minore età: la donna è coinvolta nel procedimento "Assenzio-Sistema" per alcuni fatti di intestazione fittizia in concorso con il compagno Dominique Suraci, che allo stato è ancora detenuto. "Con riferimento ai profilo soggettivo, ovvero del dolo specifico della finalità elusiva, manca, ad avviso del Collegio, nel compendio indiziario raccolto una prova dichiarativa (es. dichiarazioni di un testimone o di un collaboratore di giustizia) od un'intercettazione da cui emergesse la precisa volontà della Senia di aiutare il Suraci a perseguire la finalità elusiva delle misure di prevenzione" è scritto nelle motivazioni del provvedimento di scarcerazione. Il Tribunale della Libertà (Filippo Leonardo presidente, Antonino Foti e Isabella Confortini a latere) ha dunque accolto l'istanza dell'avvocato Curatola, "in assenza di ulteriori elementi positivamente dimostrativi della sussistenza del dolo specifico del reato contestato". In particolare, nelle motivazioni si legge: "Il collegio difensivo - correttamente - ha fatto notare al Tribunale che le fittizie intestazioni di cui al capo di imputazione si collocano tra il 2004 e il 2009. Tale particolare concomitanza temporale rende ragionevole e plausibile la giustificazione alternativa lecita addotta dalla difesa della Senia, consìstente nel fatto che il Suraci intendesse effettivamente fuggire dalla riscossione del credito".