Il consulente di Scopelliti in aula: "Legittimi incarichi a Orsola Fallara"

fallara orsoladi Claudio Cordova - Una consulenza di parte con cui la difesa di Giuseppe Scopelliti prova a smontare o almeno a bilanciare i pesanti rilievi acquisiti nel corso del dibattimento sul "Caso Fallara", che sta passando sotto la lente di ingrandimento alcune delle storture degli anni del "Modello Reggio". E' affidato alla professoressa Anna Romeo il compito di rimettere in carreggiata l'operato dell'ex sindaco di Reggio Calabria e oggi Governatore, alla sbarra nel processo insieme ai suoi ex revisori dei conti, Carmelo Stracuzzi, Ruggero De Medici e Domenico D'Amico.

Al cospetto del Tribunale presieduto da Olga Tarzia (De Pascale e Aragona a latere), la professoressa Romeo ha risposto alle domande dell'avvocato Aldo Labate e del pubblico ministero Sara Ombra, esplicando le conclusioni cui arriverà nella propria consulenza, basata sulla normativa richiamata, ma lasciata in termini teorici, senza un suo adattamento ai fatti specifici. Due i quesiti posti alla docente: la legittimità degli incarichi dell'ex dirigente del Settore Finanze del Comune, Orsola Fallara, che si liquiderà fior di quattrini per le difese dell'Ente davanti alla Commissione Tributaria, e la ripartizione delle competenze tra politica e burocrazia.

La professoressa Romeo arriverà ad affermare come la costituzione davanti alla Commissione Tributaria non fosse un compito previsto dalle mansioni del dirigente del Settore Finanze e che quindi non potesse rientrare nell'onnicomprensività dei compensi: in parole povere, a detta della professoressa Romeo, Orsola Fallara doveva percepire denaro per la difesa dell'Ente e non "accontentarsi" dello stipendio. Una conclusione che lascerà perplesso il pm Sara Ombra (che richiamerà il contratto della dirigente e diverse normative in materia) ma soprattutto il Tribunale: "Mi sembrano conclusioni ontologicamente contraddittorie" dirà Olga Tarzia. La professoressa Romeo, però, insisterà nel merito: "Nessuna incompatibilità, gli incarichi erano legittimi, perchè la dottoressa Fallara era un dirigente esterno e non riguardavano le sue mansioni". Ma solleverà dubbi solo sugli importi delle liquidazioni – decisamente troppo alti anche oltre il tariffario previsto – e sul fatto che la Fallara si autoliquidasse le somme, senza che i mandati passassero, come invece era opportuno, dall'ufficio Affari Legali. Anche con riferimento alla ripartizione tra la politica e la burocrazia, la professoressa Romeo tende a scagionare l'allora sindaco Scopelliti, rimarcando gli obblighi dei dirigenti: "E l'organo burocratico a dover dare attuazione all'obiettivo fissato dalla politica: il mancato raggiungimento dell'obiettivo incide sulla valutazione del dirigente". Insomma, a detta della professoressa Romeo, il sindaco avrebbe solo "compiti di rappresentanza" e anche il fatto che sia espressamente dichiarato come il primo cittadino sovrintenda al funzionamento dei servizi, questo – a detta della consulente di parte – non deve essere inteso in senso legale. Il leit motiv, dunque, è quello di sempre: se vi sono delle responsabilità, quelle sono solo in capo alla dirigente, morta suicida sul finire del 2010. Ecco la linea della professoressa Romeo: "La redazione degli atti relativi al bilancio è competenza della dirigente del settore Finanze, ogni impegno di spesa deve avere il parere del Settore Finanze, che non è vincolante, ma qualora ci si discosti da esso, occorre una motivazione. Il dirigente, inoltre, ha l'obbligo di segnalare in caso di sospetti squilibri".

Esaurita, con qualche perplessità, la deposizione della consulente, in aula è entrato l'attuale dirigente del Settore Finanze, Demetrio Barreca, che ha risposto alle domande delle parti, ripercorrendo passato, presente e futuro: "La Fallara millantava rapporti con Scopelliti che in realtà non aveva" dice Barreca che con l'onnipotente dirigente del Settore Finanze avrebbe sempre avuto "rapporti conflittuali". I motivi? Quelli espressi anche da altri testi: la prevaricazione della Fallara, il mancato accesso alle banche dati di natura economica e il fatto che alle lettere di protesta, fossero arrivate quasi sempre risposte evasive.

Quella di Barreca era l'ultima deposizione prevista dalle liste delle parti. Sia il pm Ombra, sia le difese, però, hanno chiesto l'audizione di diversi testimoni, citati nel corso del lungo dibattimento. L'accusa ha infatti chiesto l'escussione dell'allora assessore comunale Fabrizio Veneziano, che con Orsola Fallara avrebbe avuto un rapporto a dir poco conflittuale, dell'allora presidente dell'ANCE e oggi presidente di Confindustria Reggio Calabria, Andrea Cuzzocrea, dell'imprenditore Vito Lo Cicero (che lamenterà pubblicamente i mancati pagamenti del Comune), nonché del dirigente Igor Paonni. Il pm Ombra, inoltre, chiederà anche l'audizione dei componenti della Commissione d'accesso che porterà allo scioglimento del Comune (Valenti, Giacca e Denega), nonché dello stesso Barreca. Il Tribunale, infatti, troverà fondata un'articolata opposizione dell'avvocato Aldo Labate, che stopperà le domande del pm Ombra sulle dichiarazioni che Barreca avrebbe reso ai commissari e di cui si è avuto notizia solo dagli organi di stampa.

Infine, le difese hanno chiesto l'audizione dei vertici degli amministratori delegati di Multiservizi (Paolo Vazzana) e Recasi (Oreste Del Campo), nonché dell'imprenditore Nicola Pellegrino e del sindacalista Vincenzo Mileto (che dovrebbero riferire sulle difficoltà di pagamento del Comune negli oggetto del procedimento), dell'ex dirigente comunale Vincenzo Cuzzola, del giornalista Giuseppe Baldessarro, del criminologo Natale Fusaro (che dovrebbe esaminare i comportamenti di Orsola Fallara nel corso della sua ultima conferenza stampa), nonché di Roberto Teti, che ha trascritto le parole della dirigente nel corso dell'incontro con la stampa, poche ore prima della morte. Interessante, infine, la richiesta dell'avvocato Carmelo Chirico, che ha chiesto di citare nuovamente l'ex consigliere comunale Seby Romeo, che nel corso della sua deposizione dichiarerà di essere in possesso dei famosi modelli 770 non rinvenuti dagli ispettori della Procura.

Su tutte le richieste, comunque, il Tribunale si è riservato e deciderà il prossimo 7 novembre.