di Claudio Cordova - A distanza di oltre sei anni dall'arresto si conclude la vicenda giudiziaria dell'ex consigliere comunale di Reggio Calabria, Massimo Labate, accusato (ma assolto in tutti i gradi di giudizio) di concorso esterno in associazione mafiosa con la cosca Libri, nell'ambito del processo "Testamento", curato dal sostituto procuratore della Dda di Reggio Calabria, Giuseppe Lombardo. A Labate per anni l'accusa ha contestato il presunto apporto alla cosca Libri, per le attività riguardanti una mostra pittorica presso il Castello Aragonese e una festa rionale nel rione San Giorgio Extra. Dopo l'assoluzione nei tre gradi di giudizio dalla gravissima accusa di concorso esterno, la Procura di Reggio Calabria ha nuovamente contestato a Labate la famosa delibera con cui il Comune concedeva il finanziamento alla Cooperativa San Giorgio (di riferimento della cosca Libri) per la festa rionale: questa volta, però, l'accusa portata avanti era quella di abuso d'ufficio, in concorso con altri soggetti, tra cui l'ex segretario Enzo Pileio, Franco Quattrone, ma anche i fratelli Santo e Antonino Caridi, elementi di spicco della famiglia imparentata (e federata ai Libri).
Un'accusa che però è stata dichiarata prescritta dal Tribunale presieduto da Andrea Esposito, che ha accolto il rilievo mosso dall'avvocato Andrea Alvaro, difensore proprio di Massimo Labate. Il legale, che ha assistito l'ex politico (nel frattempo tornato in servizio all'interno della Polizia di Stato) in tutti i gradi di giudizio ha fatto notare preliminarmente come fossero ormai maturati i tempi della prescrizione rispetto al giorno in cui si sarebbe consumato il reato: un rilievo, quello del legale, cui si sono associati tutti gli altri difensori, tra cui gli avvocati Giovanni De Stefano e Carmelo Ielo. Il Tribunale, dunque, ha accolto l'istanza delle difese, dichiarando la prescrizione per tutti gli imputati ancor prima dell'inizio dell'istruttoria dibattimentale, con la presenza di due uomini della Polizia di Stato pronti a ripercorrere le attività investigative.
Il processo "Testamento" scaturisce da un'operazione della Squadra Mobile del luglio 2007: il clan Libri e le sue presunte infiltrazioni nell'Amministrazione Comunale al centro dell'inchiesta. In quell'estate 2007 venne tratto in arresto anche Labate, consigliere di Alleanza Nazionale e di professione poliziotto. Una vicenda che creò grande scalpore, ma dalla quale l'uomo è uscito con l'assoluzione completa nei tre gradi di giudizio: adesso la "nuova" accusa viene dichiarata prescritta. Si concludono così le pendenze di Massimo Labate con la giustizia.