L'incubo senza fine dei migranti nella piana di Gioia Tauro, il Report di MEDU e le preoccupazioni verso il futuro: "Situazione mai stata così grave"

tendopoli san ferdinandoL'organizzazione italiana Medici per i Diritti Umani (MEDU) ha denunciato le condizioni di vita dei migranti che lavorano nei campi della piana di Gioia Tauro. Per ancora un altro anno, le condizioni "appaiono desolanti" con "un accesso ai diritti umani limitato" mentre le azioni istituzionali sono considerate "tardive e cieche". È quanto ci riporta la stessa organizzazione in un report pubblicato il 28 dicembre.

"Al fine di evitare l'ennesima stagione di sfruttamento e diritti negati - si legge nel report -, con un pesante impatto anche sul territorio, MEDU chiede l'adozione immediata di misure", tra cui "la progettazione e realizzazione di attività sistematiche di sensibilizzazione e screening per il Covid-19".

Sarebbe necessario "ripristinare immediati interventi nella tendopoli di San Ferdinando nonché manutenzione dei container del campo di Rosarno" ma soprattutto, sottolinea l'ONG, l'attuazione di un protocollo "per promuovere soluzioni abitative tra i comuni della piana per favorire l'inclusione sociale dei migranti e porre fine alle loro condizioni precarie". Durante il mese di dicembre MEDU si è occupata di portare assistenza sanitaria e legale nei confronti dei migranti, utilizzando una clinica mobile.

Ad oggi, il numero di migranti tracciati - per lo più giovani provenienti dall'Africa occidentale - è sensibilmente diminuito rispetto agli ultimi anni. Circa 600 persone vivono in diversi insediamenti di fortuna della zona, in particolare la tendopoli di San Ferdinando, il campo container di Rosarno e le case abbandonate nel comune di Taurianova. MEDU ha denunciato come, nell'area relativa al protocollo interessato, le procedure per il rilascio e il rinnovo dei permessi di soggiorno siano troppo lunghe. Le speranze dei braccianti irregolari di ottenere una regolarizzazione sono state deluse nel 2020. Delle 1.550 domande presentate in Calabria dai lavoratori - di cui solo 200 provenienti dalla provincia di Reggio Calabria - solo il 15% è stato completamente evaso un anno dopo e meno oltre il 5% delle richieste è stato accettato, ha affermato MEDU.

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Parlando di insediamenti di fortuna, MEDU ha notato come la tendopoli di San Ferdinando ospiti circa 300 persone, in condizioni di totale abbandono, in assenza di servizi essenziali come l'elettricità, l'acqua calda, un sistema per lo smaltimento dei rifiuti e la manutenzione dei bagni. Molte persone dormono insieme in tende e accendono fuochi o utilizzano stufe con piccoli generatori che rappresentano un pericolo di incendio e comportano grandi rischi per la salute. "Questo campo vuole essere un luogo per noi lavoratori, dedicato a noi per sostenerci durante i nostri mesi di lavoro. È questo il trattamento che ci meritiamo? L'acqua calda non esiste, ci sono solo due bagni funzionanti per 300 persone e da molto tempo non abbiamo elettricità in nessuna area della tendopoli", ha detto a MEDU un imam che vive nella tendopoli sin dalla sua creazione.

"Senza luce - prosegue l'imam - siamo esposti ad anche altri tipi di pericoli. La situazione non è mai stata così difficile".

Il campo container di Rosarno ospita circa 200 persone in condizioni meno precarie, poiché al momento sono garantiti alcuni servizi essenziali. Tuttavia, il campo è estremamente isolato e non ha alcun tipo di sostegno da parte delle istituzioni. Circa 70 braccianti, infine, trovano rifugio in cascine abbandonate nella zona di Contrada Russo, nel comune di Taurianova, in condizioni disumane, in assenza di qualsiasi servizio di base, ha detto l'Ong. L'unico posto dove l'acqua è disponibile si trova a circa 500 metri dalle case, all'inizio di una strada sterrata che diventa inaccessibile in caso di pioggia a causa di fango e pozzanghere.

MEDU ha altresì esposto le sue preoccupazioni per il "villaggio sociale" di Taurianova. L'inaugurazione di un "villaggio sociale" a Taurianova è prevista per la fine del prossimo anno. Il progetto prevede 25 unità abitative, un campo da calcio e servizi "green" come pannelli solari e bici elettriche per ospitare circa 120 migranti residenti nel comune, in particolare quelli che attualmente si trovano nella contrada di Contrada Russo.

Sebbene l'iniziativa sia finalizzata al miglioramento delle condizioni di vita dei braccianti, è stata espressa preoccupazione per la sua attuazione - al termine della stagione della raccolta degli agrumi - e per il suo spazio limitato rispetto al numero di braccianti migranti che vivono nella zona. Anche la posizione e i criteri per accedere al "villaggio sociale" hanno sollevato preoccupazioni perché escludono la maggior parte dei braccianti che lavorano nell'aereo, ha affermato MEDU.