L'associazione di promozione sociale "Apicì – Associazione per la giftedness e l'eccezionalità multipla", senza scopo di lucro, è nata per supportare i bambini e i ragazzi plusdotati e le loro famiglie.
Apicì opera attraverso la proposta di attività di interesse generale finalizzate a far emergere e sviluppare le potenzialità e le capacità di individui con plusdotazione, alto potenziale cognitivo (APC), gifted o iperdotati oltre che a consolidare i talenti individuali agendo, altresì, da supporto alle famiglie.
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L'associazione è nata ufficialmente a Reggio Calabria a Ottobre 2021 ma i soci operano, già da anni, sul territorio per sensibilizzare Istituzioni e società sul tema del riconoscimento e della valorizzazione del talento e del potenziale nelle scuole, promuovendo e/o organizzando conferenze, convegni, corsi destinati alla divulgazione, all'aggiornamento, alla formazione.
Numerose le iniziative realizzate in questi anni volte alla promozione di relazioni e rapporti con Scuole e Università con eventi sul territorio quali la promozione della Rete di scuole "La scuola educa il talento provincia di Reggio Calabria", capofila l' I.C. Vitrioli -Principe di Piemonte in accordo con l'Università Mediterranea di Reggio Calabria e l'Università di Pavia, l'istituzione del laboratorio di Scienze giuridiche e sociali per lo sviluppo: istruzione per l'innovazione dell'Università Mediterranea di Reggio Calabria che svolge attività di ricerca, promozione e tutela del diritto all'istruzione, convegni divulgativi ed "incontri con l'autore" per la presentazione di libri sul tema, laboratori di sviluppo delle competenze.
"L'Associazione Apicì – come ha detto la Presidente Ida Arcadu – è nata per aiutare gli studenti a far crescere e sviluppare il loro potenziale, supportando le famiglie che, spesso, si sentono disorientate. Non sempre, infatti, i genitori o la scuola riescono a capire che sono Gifted. Oltre agli alunni che emergono in quanto eccellono a scuola o nelle competizioni ci sono anche quelli "sommersi" che vengono considerati problematici, etichettati come iperattivi, asociali, che non hanno voglia di studiare. Questi ragazzi, se non individuati ed aiutati con un percorso di riconoscimento e realizzazione delle loro potenzialità potrebbero rischiare l'abbandono scolastico".
ll Miur ha, da qualche anno, inserito gli studenti plusdotati tra gli alunni con bisogni educativi speciali (BES). Ciò permette alle scuole di predisporre (su richiesta delle famiglie) piani di studio personalizzati, che valorizzino il loro talento ed evitino il rischio di emarginazione e sottorendimento scolastico a cui, spesso, questi alunni possono andare incontro.