Catturato in Olanda Francesco Nirta: aveva con sè 40kg di cocaina

nirtafrancescodi Claudio Cordova - Eccolo Francesco Nirta, con quel viso che ricorda un po' John Malkovich di qualche anno fa. Da sei, di anni, era ricercato per l'omicidio di Bruno Pizzata, uno dei tanti delitti che caratterizzeranno la sanguinosa faida di San Luca, iniziata nel 1991 tra le famiglie Nirta-Strangio e Pelle-Vottari per un banale scherzo di Carnevale, ma proseguita per decenni, fino al 2006-2007, quando il mondo intero scoprirà la brutalità della 'ndrangheta. Nel giorno di Natale del 2006, infatti, verrà uccisa Maria Strangio: il vero obiettivo è Giovanni Luca Nirta, uomo di spicco della 'ndrangheta sanlucota, ma i killer colpiscono e uccidono la donna. La risposta non si fa attendere il 4 gennaio 2007 viene ucciso Bruno Pizzata. Ma la vera mattanza si scatena nel giorno di Ferragosto, sempre del 2007: quando a Duisburg, in Germania, fuori dal ristorante "Da Bruno", vengono uccisi in sei, tra cui un giovane che quella sera aveva festeggiato il 18esimo compleanno e l'affiliazione alle 'ndrine.

Della faida di San Luca, Francesco Nirta sarebbe stato uno dei protagonisti.

Lo hanno pizzicato in Olanda, a circa 50 chilometri da Amsterdam. Aveva con sé quaranta chili di cocaina e denaro di varie valute straniere. Lui che, oltre che per l'omicidio Pizzata (per cui è stato condannato all'ergastolo in primo grado) ha anche una condanna definitiva a sette anni di galera per traffico di stupefacenti nell'ambito dell'operazione "Trina".

Era inserito nell'elenco dei 30 latitanti più pericolosi, Francesco Nirta, 39 anni, latitante dall'agosto 2007, quando con l'operazione "Fehida" la Dda di Reggio Calabria porterà in carcere decine di affiliati alle cosche di San Luca. La Squadra Mobile di Reggio Calabria, retta da Gennaro Semeraro, unitamente al Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato e all'Interpol, lo ha scovato a Nieuwegwin , cittadina olandese sita nel distretto di Utrecht. Lì conduceva una vita apparentemente normale, anche se il ritrovamento dell'ingente quantitativo di droga spinge gli inquirenti a pensare che potesse essere a capo di un'articolata organizzazione dedita al narcotraffico: "Gli schemi che valgono in Calabria, non valgono all'Estero, dove il latitante si comporta in maniera del tutto normale" spiega il procuratore aggiunto Nicola Gratteri.  Insieme a Nirta sono stati tratti in arresto tre cittadini di nazionalità marocchina, ma soprattutto Denis Pasqualone, originario di Cinquefrondi, ma residente ad Anoia. "Un illustre sconosciuto fino a qualche tempo fa" dice ancora Gratteri, che ha coordinato (insieme al pm Francesco Tedesco) le attività. In realtà, Pasqualone sarebbe stato il soggetto più vicino a Nirta.

Un arresto che arriva al termine di mesi di indagine, in cui gli investigatori si sono avvalsi di strumenti tecnici, ma anche di metodi tradizionali, come l'osservazione e i pedinamenti: "Uno dei problemi a Reggio Calabria è quello delle fughe di notizie, che spesso raggiungono il latitante che riesce a fuggire. Questa volta tutto questo non è avvenuto" spiega il procuratore capo, Federico Cafiero de Raho. Confronti continui con l'autorità olandese, rogatorie e rimodulazione delle tecniche investigative: "Ciò è possibile perché negli anni la Procura di Reggio Calabria si è guadagnata sul campo una credibilità enorme" spiega il procuratore aggiunto Nicola Gratteri.

Francesco Nirta è l'ultimo dei latitanti della faida di San Luca che mancavano all'appello. Due dei più efferati killer, Giuseppe Nirta e Giovanni Strangio, vennero arrestati, sempre in Olanda, il primo nel novembre 2008 nella città di Amstelweeng ed il secondo – assieme al cognato latitante Francesco Romeo – nella città di Diem nel marzo 2009. Da ultimo, il 20 aprile di quest'anno la Squadra Mobile di Reggio Calabria e quella di Alessandria, con il coordinamento del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, aveva assestato un altro colpo durissimo alla cosca di 'ndrangheta, localizzando, a Castelnuovo Scrivia (AL), Sebastiano Strangio nato a Locri (RC) il 13.02.1975, appartenente alla omonima famiglia di San Luca (RC), fratello di Maria, uccisa nella cosiddetta "Strage di Natale".

Nirta è l'ultimo. E' figlio di Giuseppe Nirta, classe 1940 , alias "'U Versu",  "capobastone" dell'omonima storica famiglia: "I Nirta hanno a che fare con la giustizia già dalla fine del 1800" spiega il procuratore Nicola Gratteri.