Querelle in Fratelli d’Italia, gli ex puntano il dito contro Nesci. La replica del commissario reggino: "Non tesserati, parlano a titolo personale"

nesci-denis-2Scoppia la querelle in Fratelli d'Italia tra (ex) militanti e il commissario provinciale di Reggio Calabria, Denis Nesci. Ad innescare la polemica, una nota stampa a firma di 7 ex dirigenti FdI sul territorio reggino, con la quale sentenziano sul "fallimento della gestione commissariale". Meno di ventiquattro ore dopo, è arrivata la replica di Nesci. L'esponente meloniano ha risposto duramente a tre dei firmatari, indicati come ex militanti non più tesserati e accusati di aver coinvolto gli altri quattro ex esponenti, invece "inconsapevoli".

Nel mirino di Nesci sono finiti gli ex presidenti di circolo Giuseppe Leonardo, Pietro Marra e Rosario Schiavone, i quali hanno scritto: "Ciò che non possiamo fare, purtroppo, è tacere sugli insuccessi del nostro partito, specie nella circoscrizione Sud, quella di nostra appartenenza, dove i dati (impossibili da smentire o camuffare) sono talmente evidenti da imporre un'analisi. Non si tratta 'solo' del risultato recente ma di un fisiologico epilogo che evidenzia il fallimento della gestione commissariale, basata su logiche di esclusione e non di condivisione, di chi ha preferito agire credendosi proprietario di una creatura che – a questo punto, stando ai fatti - non gli appartiene in primis ideologicamente. I dati che ci consegnano le ultime elezioni regionali nella circoscrizione sud, determinano l'epilogo ed il fallimento della stagione commissariale, un insuccesso politico partito da lontano. Preferiamo far parlare i numeri. Nel recente appuntamento elettorale Reggio non si è aggiudicata il secondo seggio per soli 3.490 voti, ben meno dei clamorosi 6.000 (circa) persi in città e dei 14.661 persi complessivamente in tutta la provincia. Una emorragia elettorale già iniziata alle scorse elezioni amministrative di Reggio Calabria quando Fratelli d'Italia perse due consiglieri eletti rispetto alla tornata precedente, rimanendo così dietro ad altre forze politiche. Per non parlare delle elezioni al consiglio metropolitano in cui il nostro partito ha preferito 'perdere' la possibilità di eleggere almeno due consiglieri, privilegiando gli esponenti di altri partiti. Contestualmente a questi "capolavori" abbiamo registrato un'incisiva perdita di dirigenti e militanti, alcuni dei quali hanno praticamente il merito dell'esistenza del partito in fette di territorio importanti. In sostanza, nell'ultimo anno, il partito ha avuto in tutta la provincia una tendenza in perdita direttamente proporzionale alla crescita nazionale. Un dato negativo a cui i vertici nazionali si spera possano dare urgentemente dei segnali di cambiamento, mettendo fine a questa gestione commissariale lontana anni luce dal territorio e volta a tutelare solo ed esclusivamente 'gli amici fidati'. Almeno questa volta, gradiremmo risposte autorevoli degne degli ideali del partito nel quale vogliamo continuare a credere, da esterni, anche perché non volendo continuare ad assistere a tale deflagrazione , in città e in provincia, siamo costretti a dare le dimissioni ufficiali da tutti i ruoli nazionali e locali ricoperti, con conseguente chiusura di tutti i circoli territoriali connessi".

--banner--

La replica del commissario provinciale Nesci: "In merito ad un comunicato diffuso ad organi di stampa a firma di Leonardo, Marra, Schiavone, Serranò, Tripodi, Natoli e Taverniti, si comunica che sono state attribuite le firme di Daniela Natoli, Giuseppe Serranò, Antonella Tipodi e Giampiero Taverniti, i quali, avendo letto la nota, mi hanno riferito che hanno preso nettamente le distanze da quanto scritto, poiché non erano a conoscenza e non condividevano la nota riguardante l'analisi del dato delle elezioni regionali celebrate appena una settimana fa. È utile sottolineare e ribadire inoltre, che si tratta di considerazioni del tutto personali e nulla hanno a che fare con le posizioni ufficiali del partito. Nessuno dei rimanenti sottoscrittori, cioè Leonardo, Marra e Schiavone, infatti, sono tesserati di Fratelli d'Italia, e pertanto, autorizzati a parlare a titolo o per conto di una componente partitica, circolo o coordinamento che sia.

E per onor di cronaca è necessario specificare che il circolo del sig. Leonardo è decaduto già da più di un anno perché non aveva il numero minimo di tessere. E il sig. Marra ha manifestato già a giugno la volontà di non partecipare più alla vita politica e partitica di Fdi.

Le mie precisazioni sono dovute perché non diventi fastidiosa abitudine quella - esercitata da parte di ex militanti - di firmare lettere e note come questa della fantomatica analisi del voto, a nome di soggetti che non hanno mai dato il loro assenso o disponibilità alla sottoscrizione, con l'aggravante di falsificarne le firme, evidentemente cosa già accaduta qualche settimana addietro, quando, i sig.ri Leonardo e Marra hanno recapitato al partito, una lettera nella quale era stata apposta la firma di un altro dirigente (regolarmente iscritto a FDI) che invece non aveva dato la disponibilità a sottoscriverla.

L'analisi del dato - in sede regionale come è ovvio che fosse - è stata formalmente e puntualmente coordinata dall'On. Wanda Ferro nella giornata di ieri, a Catanzaro.

Dunque, rischia di risultare fuorviante, dar spazio e risalto a prese di posizioni che, diramate a titolo evidentemente personale, sono espressione effimere di elucubrazioni fini a se stesse e lontane dall'oggettività e dalla liceità".