Il Movimento dei Reggini Indignati: "Reggio, tra rifiuti e cattivi odori non merita Falcomatà come Sindaco"

"Sette anni da incubo li ricorderemo per tanto tempo, ma Reggio non merita Falcomatà, anche perché il secondo tempo da lui promesso non è ancora iniziato; non è possibile avvicinarsi in alcuni condomini dove i sacchetti dell'umido non raccolti sono cibo per gatti, topi e cani che una volta bucati e strappati dai poveri animali randagi e abbandonati rimangono lì a terra producendo cattivo odore". È quanto si legge in una nota del Presidente del Movimento Reggini Indignati, Dr. Giuseppe Leonardo.

"Una città martoriata da questa raccolta porta a porta che ormai tutti in città - prosegue Leonardo - l'hanno definita un fallimento storico, buche e tombini abbandonati a se stessi con rischi gravissimi specialmente per i più piccini che ci giocano attorno e strade non più illuminate da mesi che portano a rischi maggiori per gli automobilisti; tutto questo non viene visto dall'amministrazione comunale, anche perché il cosiddetto stipendio comunale tra gettoni di presenza e varie fa gola a tanti specialmente in questo periodo di crisi".

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"Sicuramente dopo la campagna elettorale per le prossime regionali tutti gli amministratori si impegneranno per il bene della città, almeno lo spero anche perché vivere questa agonia è veramente dura e insopportabile. Tra maggioranza e minoranza vige uno statuto di consapevolezza che prima o poi tutto finirà; quindi - continua -, meglio viverla così e godersela anche se per Angela Marciano non è così in quanto è l'unica che si lamenta contro questa amministrazione nonostante sia l'unica al momento che sta pagando per il processo Miramare".

"Rassegnazione a questo stile di vita, in tanti dicono così anche perché a Reggio non cambierà mai niente; girano sempre gli stessi candidati forse manipolati da qualcuno che cercano potere e notorietà. Reggio - conclude la nota - è abituata a questo e per tanti anni saremo costretti ad accettarlo tranne che non decidiamo di preparare le valigie e prendere il primo aereo o treno disponibile".