"Cemetery boss", scontri tra cosche per il controllo di Modena (RC): chieste 10 condanne

procura reggio calabriaA termine della requisitoria del processo "Cemetery boss", il sostituto procuratore della Dda, Sara Amerio, ha richiesto dieci condanne.

Dopo le udienze preliminari, il pm Amerio ha ribadito la colpevolezza degli imputati che hanno scelto il rito abbreviato. La condanna più pesante (16 anni e 8 mesi di carcere) è stata richiesta per il boss Franco Giordano, ritenuto il "capo società" della cosca Rosmini.

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Di lui ha parlato anche il pentito Pino Liuzzo definendolo "un generale dei Rosmini", il "gestore di Modena" per conto della famiglia di 'Ndrangheta.

È stata chiesta la condanna anche per Natale Crisalli (15 anni e 6 mesi), Salvatore Claudio Crisalli (10 anni), Giuseppe Angelone (13 anni e 4 mesi), Giuseppe Casili (8 anni), Demetrio Missineo (10 anni e 8 mesi), Cristina Pangallo (3 anni e 6 mesi), Rocco Richichi (12 anni), Giovanni Rogolino (8 anni) e Massimo Costante (14 anni e 6 mesi).

Il processo si è mosso dall'omonima inchiesta che avrebbe fatto luce sugli attriti tra la cosca Rosmini e gli Zindato per il controllo del territorio di Modena, quartiere a sud di Reggio Calabria.

Nel maggio 2020, nove persone sono state arrestate con l'accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso. Nell'inchiesta è coinvolto anche Carmelo Manglaviti, l'ex responsabile del servizio cimiteri per il Comune di Reggio Calabria che ha scelto il rito ordinario.

Manglaviti è accusato di concorso esterno con la 'Ndrangheta per aver favorito, secondo i pm, la cosca Rosmini nei processi di imposizione del monopolio sui lavori edili all'interno del cimitero di Modena.