Villa San Giovanni, conversione centro commerciale "La Perla dello Stretto": alcune aziende non ci stanno

Le società  "All Business sas" , "Verduci Pietro e Figli sas", "La Tua Spesa da Verduci srl" e "Progressi srl", a tutela dei diritti e degli interessi dei propri dipendenti e di quelli delle proprie aziende, intendono rappresentare all'opinione pubblica la situazione in cui sarebbero finiti. I supermercati alimentari di medie dimensioni presenti nel territorio di Villa S.Giovanni, dall'inizio della grave crisi economica che ha investito l'intera nazione, hanno subito un notevole calo nei corrispettivi che ha segnato, lo scorso anno, un trend negativo di oltre il 15% del fatturato. Tale trend negativo si è registrato anche nell'arco del primo semestre del corrente anno e le aziende che, per oltre 20/30 anni hanno garantito centinaia di posti di lavoro certi e duraturi, sono stati, o a breve lo saranno, costretti ad attivare gli ammortizzatori sociali, che rappresentano l'anticamera di licenziamenti di personale.
"Tale grave situazione sarebbe stata accertata anche dall'Agenzia delle Entrate, che, dopo la presentazione da parte nostra di esposti alle autorità competenti, ha sottoposto a verifica le nostre aziende, confermando,  a conclusione delle ispezioni effettuate la regolarità delle scritture contabili societarie, che documentano lo stato di grave crisi in cui versano i supermercati alimentari da noi gestiti: "Con l'esposto dell'8/10/2012 – dicono le società  "All Business sas" , "Verduci Pietro e Figli sas", "La Tua Spesa da Verduci srl" e "Progressi srl" - avevamo fatto presente alle competenti autorità comunali, fra l'altro, che l'autorizzazione rilasciata in data 25/5/2001 alla "Romeo Antonio  C. sas" per l'esercizio di commercio a dettaglio di una grande struttura di vendita del settore non alimentare, era palesemente illegittima per violazione della legge regionale n°17/1999 e per violazione dello strumento urbanistico regolatore vigente nel territorio di Villa S.Giovanni. Successivamente con altro esposto del 6/12/2012 avevamo espressamente evidenziato alle competenti autorità statali, regionali e comunali, relativamente all'intera struttura denominata "La Perla dello Stretto", la mancanza delle certificazioni necessarie per potere assentire la rispondenza delle strutture murarie alle norme sismiche ed urbanistiche, e sollecitavamo, relativamente alla nuova autorizzazione richiesta dalla nuova proprietaria dell'intero stabile, da parte di dette autorità, una attenta e ponderata valutazione al fine di evitare di porre in essere con fretta e superficialità, come era avvenuto per il passato, una serie di molteplici situazioni illecite, illegittime e dannose per l'intera collettività cittadina e disastrose  per il resto della comunità commerciale. E ciò, anche, al fine di evitare di ingenerare, specie nei giovani e/o nelle persone senza lavoro, facili illusioni e/o aspettative lavorative, che la predetta struttura commerciale non è certamente in grado di potere offrire e garantire".
"I timori riguardavano e riguardano, soprattutto, la conclusione di un'operazione che, disattendendo e stravolgendo l'originaria ipotesi di implemento commerciale cittadino, "mira – ritengono le aziende - solamente a risolvere le esposizioni finanziare ed i problemi economici della società proprietà del cespite".
"Infatti – proseguono le aziende - sotto la malcelata immagine di una falsa speranza di creazione di nuovi posti di lavoro e di una ipotetica sistemazione di sfortunati lavoratori - cassintegrati per una evidente, quanto accertata limitatezza e non lungimiranza delle strategie aziendali degli operatori commerciali da cui dipendevano - si coglie a piene mani la volontà di trasformare, in quanto solo così più remunerativo per la società proprietaria del cespite, il Centro Commerciale "La Perla dello Stretto" in una struttura commerciale polivalente per la vendita, attraverso strutture piccole, medie e grandi, di ogni prodotto, anche alimentare, della tabella merceologica. Siamo convinti, sulla scorta di specifiche cognizioni in materia e di un adeguato substrato culturale, che un Centro Commerciale, qualunque sia la sua dimensione, non può operare in un bacino di utenza rappresentato da un centro urbano di appena circa tredicimila abitanti, posto ai confini di due grandi città, e con basso reddito e limitate risorse economiche. E siamo, altresì, convinti che la creazione di attività commerciali, al di fuori di una organica programmazione della rete distributiva comunale, per come espressamente ed intelligentemente prevede l'art.6 del d.lgs 31/3/1998 n°114, favorisce solamente, per la sopravvivenza imprenditoriale,  lavoro sottopagato e temporaneo. Le attività commerciali, di qualunque natura e specie, in particolare quelle di natura alimentare, che saranno esercitate all'interno del Centro Commerciale, dovranno sottostare, per la loro sopravvivenza, a tale iniquo ed irragionevole principio, che, contemporaneamente, impoverisce e frena lo sviluppo delle altre attività produttive cittadine, creando, a sua volta, chiusura di attività e perdita di posti di lavoro" dicono ancora.

E' in questo contesto recessivo che, a detta delle aziende, gli Uffici Comunali competenti di Villa San Giovanni e quelli della Regione Calabria, in controtendenza con le politiche economiche di altre regioni, che con voti dell'intero arco costituzionale, hanno fermato la creazione di nuovi Centri Commerciali, omettendo i necessari provvedimenti, rimarrebbero del tutto inermi nell'assistere al depauperamento dell'intero tessuto socio economico, decretando, in un assordante silenzio, la fine degli ultimi operatori economici rimasti a Villa San Giovanni: "Ci riferiamo all'esposto del 08/10/2012 ripreso ed allegato ad altro esposto del  06/12/2012, entrambi diretti al Prefetto di Reggio Calabria, al Sindaco, all'Assessore alle Attività Produttive, ai Consiglieri Comunali, al Direttore Generale, al Comandante della Polizia locale, al Capo Settore Attività Produttive, al Capo Settore tecnico Urbanistico del Comune di Villa San Giovanni, al Dirigente Genio Civile di Reggio Calabria.  Perdurando lo stato di fatto denunciato nei predetti esposti, è stato presentato altro esposto del 25/05/2013 diretto al Responsabile dello Sportello Unico per l'edilizia, al Responsabile Settore Tecnico Urbanistico e p.c. al Responsabile del Settore Vigilanza  ed Attività Produttive  del Comune di Villa San Giovanni. Tale esposto aveva ad oggetto la richiesta di emanazione di un provvedimento in autotutela che negasse la continuazione dei lavori di cui alla DIA presentata l'8/4/2013 al n°7396 del protocollo generale, registrato il giorno successivo al n°1903 del protocollo/UT.  Con la effettuazione di tali lavori la società proprietaria, riteniamo, intenda aggirare il disposto della legge regionale n°17/1999 e la successiva delibera regionale n°409/2000, al fine di potere richiedere ed ottenere, nell'ambito del Centro Commerciale "La Perla dello Stretto" di Villa S.Giovanni, la creazione di una struttura di vendita di prodotti alimentari. E ciò in spregio al precedente diniego della Regione Calabria n°5379 del 27/04/2009 di trasformazione e soprattutto al provvedimento di diniego del Settore Economico e Finanziario, servizio Attività Produttive, del Comune di Villa S.Giovanni del 3/6/2009, protocollo n°10166, evidenziando che per la legittimità di tale ultimo provvedimento è pendente presso la Sezione Distaccata di Reggio Calabria del T.A.R. Calabria giudizio n°477/2009 RG ed è stata negata la sospensiva dell'efficacia del provvedimento richiesta dalla società ricorrente. Con successiva lettera del 12/06/2013, diretta al Presidente della Giunta Regionale Calabria, all'Assessore Regionale, al Dirigente Generale alle Attività Produttive ed al Prefetto di Reggio Calabria, abbiamo richiesto che venissero esaminate "con la dovuta attenzione le ragioni delle società" e che venissero emessi  e di emettere i provvedimenti conseguenziali", lamentando le illegittimità che, a nostro parere, hanno inficiato le richieste, in particolare l'ultima dell'8/4/2013, della società proprietaria. Infine con nota depositata il 25/6/2013, protocollo generale n°12459, abbiamo richiesto al Responsabile dello Sportello Unico per l'Edilizia, al Responsabile del Settore Tecnico Urbanistico e, per conoscenza, anche al Responsabile del Settore Vigilanza ed Attività Produttive, di conoscere quale provvedimento fosse stato emanato con riferimento agli esposti presentati, comunicando esplicitamente che "trascorso il termine di sette giorni dalla presentazione della richiesta" senza avere alcuna risposta, saremmo stati costretti ad agire giudizialmente" dicono le aziende citando un numero molto grande di documenti.

Secondo il sentire delle aziende, non sarebbe stata effettuata alcuna verifica all'interno dell'immobile per verificare se siano stati realizzati lavori e quali sono in corso di realizzazione: "Un silenzio, quello delle competenti autorità comunale interessate, che porterà, a causa dei comportamenti omissivi degli enti preposti al controllo, all'apertura abusiva di un'altra grande struttura di vendita di prodotti alimentari in un  territorio più che saturo, soffocando le uniche realtà economiche "villesi", già in difficoltà per la grave crisi e e compromettendo seriamente la sana economia locale presente sul territorio" dicono ancora le società  "All Business sas" , "Verduci Pietro e Figli sas", "La Tua Spesa da Verduci srl" e "Progressi srl".

Ma ci sarebbe di più: "L'area oggetto dei ripetuti esposti-denunzia nella Conferenza dei Servizi, convocata, a suo tempo, dallo Sportello Unico delle Attività Produttive di Reggio Calabria, veniva, in maniera non veritiera, asserito e riportato a verbale che il Comune di Villa S.Giovanni era fornito di un regolare Piano di Commercio,  con la conseguenza "miracolosa" che sull'area individuata nel piano regolatore come "area ex FIAT", per la quale non era prevista alcuna specifica destinazione urbanistica "commerciale", con la sola eccezione di una minuscola porzione di circa mq.70, poteva realizzarsi una struttura commerciale di vendita per attività al dettaglio non alimentari (no food).  A tutt'oggi risulta invariata l'originaria destinazione urbanistica e manca un Piano di commercio,  in quanto il Comune di Villa San Giovanni non si è mai dotato di tale strumento L'apertura del Centro Commerciale "La Perla dello Stretto" è stata, riteniamo, palesemente forzata ed illegittime sono state, riteniamo altresì, le autorizzazioni amministrative concesse"

Il Centro Commerciale, come evidenziato dalle società, avrebbe comportato la chiusura di parecchie piccole e medie aziende locali: "Ma la cosa più grave è stata che dopo il danno è arrivata la beffa! Infatti, dopo  che sono state costrette a chiudere decine di attività locali, anche la "Perla dello Stretto" ha subito la stessa sorte, chiudendo e creando decine di "nuovi disoccupati". Ed i piccoli imprenditori che avevano chiuso, non sono più riusciti a avviare altre attività di impresa. Per come sopra abbiamo evidenziato, attraverso una analisi attenta e ponderata, il territorio di Villa S.Giovanni non può consentire l'esistenza di un Centro Commerciale e le ragioni le abbiamo già spiegate. Un grande centro polivalente non può esistere in un territorio che non presenta alcuna crescita demografica ed economica e che non raccoglie un sufficiente bacino di utenza. Esso porterà, come ha già portato, distruzione di aziende sane e disoccupazione. Oggi, nella nostra città, sono "presenti" poche attività produttive, che danno occupazione ad oltre un centinaio di lavoratori. Le attività più importanti sono le nostre, per cui le nostre aziende devono essere tutelate" dicono.

E' impensabile, secondo le società, la presenza di una nuova ed ulteriore grande struttura di vendita di prodotti alimentari. L'apertura di tale struttura - comprendente anche macelleria, pescheria, rosticceria - si ritorcerebbe sulle poche aziende ancora presenti e ridurrà la Città di Villa S.Giovanni ad "un deserto di scheletri di imprese".

"Non è corretto che la pubblica amministrazione, per arcani fini incomprensibili, raggiri le vigenti normative, per consentire il rilascio di autorizzazioni e/o concessioni palesemente illegittime e, probabilmente, anche illecite, provocando un danno socio-economico alla Città di Villa S.Giovanni e mettere sul lastrico  oltre cento famiglie di lavoratori, che prestano, specie nelle nostre aziende, la loro attività con competenza e coscienza. Noi intendiamo restare ancorati all'assoluto rispetto delle leggi! Intendiamo, pertanto, evidenziare che l'implemento delle attività economiche e produttive del territorio, significa aprire all'insediamento di nuove iniziative imprenditoriali nel rispetto delle leggi vigenti in materia, ma non significa distruggere o, comunque, limitare sensibilmente,  l'economia che resiste sul territorio" concludono infine le società  "All Business sas" , "Verduci Pietro e Figli sas", "La Tua Spesa da Verduci srl" e "Progressi srl.