Uno sguardo a trecentosessanta gradi sul"Carcinoma della prostata" argomento di una giornata di un evento formativo promosso dall'Ordine dei Medici della Provincia di Reggio Calabria guidato dal Presidente Pasquale Veneziano e che si avvalso, in qualità di moderatore delle competenze di Pietro Cozzupoli, Direttore dell'Unità Operativa di Urologia presso l'Azienda Ospedaliera reggina
Antonino Zema, Coordinatore della Commissione formazione ed aggiornamento dell'Ordine, ha aperto i lavori sottolineando l'importanza e l'attualità dell'argomento.
"Nella mia esperienza professionale – ha sottolineato il Presidente dell'Ordine dei Medici, Veneziano – ho notato come ci sia molta confusione nei pazienti in riferimento alle patologie della prostata. E' necessario, quindi, colmare quelle distanze fra i medici che costituiscono un aspetto negativo da correggere".
"Screening: problematiche e fattibilità. Ruolo e valenza dei medici di medicina generale": è stato il tema trattato dal consigliere dell'Ordine dei Medici, Roberto Russo il quale ha ribadito come sia necessaria una maggiore collaborazione fra medici di base, specialisti urologi e le strutture professionali che gravitano attorno al problema prostata.
Pietro Cozzupoli, ha sottolineato la presenza di diverse tipologie di tumore prostatico che generano diverse conseguenze sul paziente: da quelli, la maggior parte, che non portano mai alla morte del paziente e necessitano solo della cosiddetta sorveglianza attiva con periodici controlli strumentali e biopsie, passando per quelli per cui è opportuno un trattamento medico, fino a quelli, talmente aggressivi, in cui vi è poco da fare.
Michele De Martin, urologo presso l'Asp Reggina, ha spiegato, durante la sua relazione su diagnostica clinica e stadiazione del tumore alla prostata, come si tratti della seconda forma tumorale più diffusa nei maschi, dopo il cancro al polmone aggiungendo come sia preferibile dopo i 50 anni effettuare dei controlli periodici.
Secondo De Martin "alla base di questa patologia ci sarebbero fattori di carattere genetico, socio – ambientale ed alimentare ed "è stato scientificamente riscontrato che vi è una correlazione fra fenomeni infiammatori ed il carcinoma alla prostata".
Ottavio Sicuro, Dirigente Medico presso l'Unita Operativa di Urologia dell'Azienda Ospedaliera reggina si è occupato di "Biopsia prostatica".
Domenico Veneziano, Dirigente Medico presso l'Azienda Ospedaliera di Reggio Calabria, discutendo della terapia chirurgica, ha evidenziato come in città la tecnica laporoscopica, che comporta notevoli vantaggi, sia ormai usata come routine e che la nuova frontiera è rappresentata dalla laparoscopia robotica auspicando come, al più presto, anche la sanità pubblica calabrese, possa dotarsi, a breve, della strumentazione di ultima generazione.
Per Consolato Luciano Arcudi "l'ormonoterapia, che avviene col blocco androgenico dell'area, è propedeutica o alternativa al trattamento chirurgico venendo adoperata specie in quei casi non operabili che, considerato lo stato avanzato, sfuggono alle altre terapie".
Roberto Leone Maisano, Dirigente Medico dell'Unità Operativa di Oncologia all'Azienda Ospedaliera ha disquisito su "la chemioterapia nel carcinoma prostatico" mentre Said Al Al Sayyad, Direttore dell'Unità Operativa di Radioterapia Oncologica, dell'Azienda ospedaliera reggina ha illustrato tutte le questioni relative alla "radioterapia nel carcinoma prostatico".