Locri (RC) intitola vie cittadine a vittime di mafia, don Ciotti: "Memoria si traduca in responsabilità ed impegno"

donciotti2103 500"E' giusto parlare sempre di una memoria viva che deve tradursi in responsabilita' e impegno". Lo ha detto don Luigi Ciotti, presidente di Libera e cittadino onorario di Locri, intervenuto alla manifestazione "Locri non dimentica, ricorda!", nell'ambito della quale si e' svolta l'intitolazione di alcune vie cittadine a vittime innocenti di 'ndrangheta e mafie.

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"Io ho molta paura - ha aggiunto don Ciotti - della retorica della memoria: non basta appiccicare dei nomi lungo le strade. Cio' puo' essere un segno importante per non dimenticare e vivere il vero ricordo ma e' necessario pero' che quei nomi si scrivano nelle nostre coscienze e nelle nostre vite. Lo dobbiamo al sacrificio di tante persone che non ci sono piu'. La lotta alle mafie, al di la' del lavoro fin qui svolto dai magistrati e dalle forze dell'ordine, la si fa con la cultura, lavoro, educazione e scuole. Occorre anche una rivoluzione politica e culturale. Occorre una trasformazione profonda della societa' in cui viviamo".

Nel corso della manifestazione, organizzata dal Comune di Locri e dal coordinamento di Libera Locride, guidato da Deborah Cartisano, sono state intitolate alcune vie cittadine alle vittime della 'ndrangheta e della mafia. Alla manifestazione hanno preso parte anche il vescovo di Locri-Gerace, mons. Francesco Oliva, il comandante regionale dell'Arma dei carabinieri, generale Vincenzo Paticchio, e il procuratore antimafia di Reggio Calabria, Giovanni Bombardieri. "In un cammino di cambiamento e di riscatto - ha sostenuto il sindaco di Locri, Giovanni Calabrese - e' stato doveroso onorare la memoria di chi e' stato brutalmente privato della vita e sottratto con inaudita violenza all'affetto dei propri cari". La commemorazione ha preso il via dal Piazzale dell'ospedale con l'intitolazione ai medici Girolamo Marino e Nicolo' Domenico Pandolfo, assassinati, il primo il 22 ottobre 1988 e il secondo il 19 marzo 1993. E' proseguita poi al prolungamento di via Matteotti che e' stato intitolato a Maria Teresa Speziale, uccisa dalla 'ndrangheta sotto la propria casa la sera del 24 marzo del 1994. La terza tappa ha riguardato la traversa di via Marconi, angolo ex Magistrale, e' stata intitolata a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Poi e' toccato all'ultimo tratto tra via Marconi e via Matteotti che e' stato intitolato all'imprenditore Vincenzo Grasso, ammazzato a Locri il 20 marzo 1989 per non essersi piegato alle richieste di estorsione. L'ultima tappa e' stata in via Virgilio, ingresso posteriore del Comando Gruppo Carabinieri che e' stato intitolato ai brigadieri dell'Arma Carmine Tripodi e Antonino Marino, barbaramente trucidati nella Locride il 6 febbraio 1985 e il 9 settembre del 1990.