"Lo scorso 20 ottobre si è svolta la conferenza dei servizi per l'acquisizione dei pareri di competenza per il 'Piano di caratterizzazione, direzione lavori ed eventuali analisi di rischio del sito a valle della discarica in località Comunia del Comune di Motta San Giovanni'. Dalla disamina della documentazione in nostro possesso riscontriamo un dato molto grave e preoccupante relativo allo stato d'inquinamento riscontrato dai competenti funzionari dello Stato e che riguarda la contaminazione dell'area a valle della discarica, come certificato nel verbale relativo al tavolo tecnico del 2 marzo 2018, tenutosi presso la Città Metropolitana di Reggio Calabria. L'inquinamento sarebbe stato accertato nel 2017 e sarebbero attualmente in corso le procedure per l'affidamento dell'incarico per la redazione del piano di caratterizzazione dell'intera area di Comunia, per individuare l'estensione, la sorgente, la diffusione dell'inquinamento e gli eventuali responsabili dello stesso. Maggiore preoccupazione deriva dalla paventata presenza di rifiuti tossici, come si legge nel Piano di Caratterizzazione –Piano concettuale preliminare: 'Ipotesi 3: La natura discontinua della contaminazione fa pensare alla presenza di hot spot che potrebbero essere costituiti da fusti o da altri recipienti, contenenti rifiuti tossici, sotterrati a qualche metro di profondità nel fondo della piccola gola. Le operazioni di interramento, il peso del terreno stesso, o l'usura dovuta al tempo e alle condizioni, potrebbero aver compromesso la tenuta di tali contenitori e il successivo rilevamento delle concentrazioni nel terreno'. L'attività di monitoraggio avrebbe dovuta essere eseguita a far data dal 2009, come convenuto in sede di sopralluogo congiunto tra personale della protezione civile e personale degli Enti interessati, a valle della discarica confluente nel torrente Saetta, a seguito delle nostre segnalazioni. Abbiamo più volte insistentemente richiesto alle Istituzioni competenti l'urgente necessità di bonificare le aree circostanti la discarica e l'impianto di compostaggio e di fronte a tale preoccupante scenario chiedevamo cosa si stesse facendo per tutelare la salute della popolazione da anni permanentemente esposta ad alto rischio originato dalle molteplici criticità ambientali presenti sul territorio, a tutti note, con riferimento alle aree circostanti l'impianto di compostaggio inquinate dallo smaltimento illegale di milioni di metri cubi di fanghi di depurazione e quant'altro, di cui nessuno si è mai preoccupato, né hai mai cercato di sapere cosa realmente sia giunto anche dalle altre Regioni ed interrato avvelenando senza scrupoli ogni centimetro quadro di suolo".
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"Si evidenziava che si era di fronte ad un vero disastro ambientale e che il sequestro preventivo aveva riguardato soltanto l'impianto di compostaggio, mentre erano state completamente ignorate le vaste aree interessate dallo smaltimento illegale dei fanghi di depurazione. Pertanto nulla si sapeva (e nulla si sa) sugli effetti nocivi arrecati all'ambiente, mentre avevamo la certezza che nella discarica comunale e nei siti interessati da tali fanghi continuavano e continuano a pascolare capi di bestiame. Di fronte a uno scenario che si presenta allarmante non ci possono sicuramente tranquillizzare le affermazioni rilasciate durante il tavolo tecnico, a dir poco con molta leggerezza, dal tecnico del Comune di Motta SG nell'assicurare che la discarica è recintata e sottoposta a sorveglianza a cura della polizia municipale che tra l'altro non si sa in che cosa consiste questa attività di sorveglianza. Di fronte a questa grave e allarmante situazione che minaccia la salute della popolazione, si chiede alle Istituzioni e agli Enti chiamati a determinarsi sul progetto in questione di revocare i pareri favorevoli rilasciati per l'esaurimento della discarica, fermare la procedura relativa alla riapertura della stessa e chi di competenza, concentrarsi sulla bonifica della discarica e delle vaste aree ove sono stati interrati e riversati i fanghi di depurazione e altro materiale destinato al compostaggio, previo gli accertamenti già programmati e procedere all'approvazione del progetto, solo per la parte relativa alla bonifica e messa in sicurezza della discarica escludendo chiaramente la trattazione relativa alla conduzione ad esaurimento della stessa". E' quanto si legge in una nota di Vicenzo Crea, Referente unico dell'ANCADIC e Responsabile del Comitato spontaneo "Torrente Oliveto"