di Claudio Cordova - Una pronuncia insolita, ma che in altre parti d'Italia ha trovato qualche caso di applicazione. Il Gup di Reggio Calabria, Barbara Bennato, ha dichiarato la prescrizione per l'accusa di omicidio nei confronti del collaboratore di giustizia Antonino Lo Giudice, accusatosi dell'uccisione di Angelo Geria, freddato moltissimi anni fa nei pressi del Ponte della Libertà.
Secondo il racconto di Lo Giudice, che ha parlato del delitto fin dal primo verbale davanti ai pubblici ministeri della Dda di Reggio Calabria, l'assassinio coinciderebbe, secondo il racconto del collaboratore con la decisione di far crescere il potere dei Rosmini: "Antonio Rosmini - affermerà Lo Giudice - voleva prendere il posto di Peppe Geria, di Angelo Geria che ora vi dirò e allora cominciano dicendo che si doveva fare qualcosa che loro dovevano fare qualcosa e allora questo Antonio Rosmini parlando con quelli di Archi, con Giovanni Fontana, con asquale Condello hanno stabilito di uccidere Angelo Geria.
Dopo una serie di osservazioni e pedinamenti, Geria (che a dire di Lo Giudice era molto guardingo) sarà intercettato, seguito e alla fine ucciso: "Io e questo Rosmini, Francesco Rosmini appena, eravamo con un vespone, appena ci siamo avvicinati gli abbiamo sparato, siamo caduti con la vespa, siamo scappati e ci siamo rifugiati a casa di Domenico Stillitano".
Un delitto di cui, a detta del collaboratore, avrebbero saputo tutti: "Francesco Rosmini, Consolato Rosmini, il fratello di Mario .... di Diego Rosmini... Giovanni Rosmini,Filippo Rosmini, poi c'era a conoscenza Giuseppe Rosmini, Cosimo Moschera, Domenico Stillitano, Domenico Condello, Giovanni Fontana, Pasquale Condello e Carmelo Barbaro".
Il delitto di Geria, dunque, si inquadrerebbe negli assetti del rione Santa Caterina, estrema periferia nord di Reggio Calabria. Assetti addirittura antecedenti alla seconda guerra di mafia: "Non avevo scelta all'epoca, non avevo scelta ero obbligato, .... comunque dopo questa festa i Rosmini hanno iniziato a prendere i soldi, dopo un paio di mesi il padre di questo Geria se ne va vicino Cosenza a Praia a Mare, una zona di queste qua...". Ed è a questo punto che gli arcoti deciderebbero di uccidere anche lui: "E allora hanno avuto contatti con gente di Cosenza. Io non c'ero, ma dopo ho saputo che si sono avvicinati a questi Serpa ... dopodichè hanno ucciso questo Geria".
Un delitto, quello di Angelo Geria, assai datato nel tempo su cui dunque il Gup ha inteso riconoscere la prescrizione. Insolita decisione, per un caso di omicidio, sebbene lontano. Uno dei pochi casi in Italia, su cui il pubblico ministero Giuseppe Lombardo (che aveva chiesto la condanna) attenderà le motivazioni, prima di valutare il da farsi per i successivi gradi di giudizio.