di Claudio Cordova - Il giudice monocratico di Reggio Calabria ha condannato a quattro anni di reclusione ciascuno l'ex presidente della Reggina, Lillo Foti, e la moglie Gabriella Barresi. I coniugi – imprenditori attivi da anni nel settore dell'abbigliamento di lusso - sono stati riconosciuti colpevoli dell'estorsione perpetrata nei confronti di quattro dipendenti dell'azienda "LG3", tutte con mansione di addette alle vendite, perché, come contesta il capo di imputazione "approfittando della situazione del mercato di lavoro esistente a Reggio Calabria (territorio in cui vi è una netta e notoria prevalenza dell'offerta sulla domanda), con reiterati comportamenti prevaricatori posti in essere in costante spregio delle lavoratrici instauravano all'interno dei locali della LG3 s.r.l. un clima tale da costringere le dipendenti [OMISSIS], sotto l'implicita minaccia del licenziamento, ad accettare condizioni di lavoro e retributive non conformi a quanto stabilito dai contratti collettivi nazionali di categoria".
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I fatti risalgono agli anni 2006 e 2007. A coordinare le indagini dei Carabinieri, sono stati i pubblici ministeri di Reggio Calabria, Giovanni Musarò e Rosario Ferracane, adesso in servizio presso altri distretti giudiziari.
Secondo l'accusa, i coniugi Foti-Barresi, avrebbero costretto le lavoratrici ad accettare un compenso mensile forfetario, inferiore a quello previsto dal contratto collettivo nazionale di categoria; le avrebbero inoltre costrette a rinunciare al corrispettivo spettante per le ore di lavoro nelle fasce orarie notturne (le cosiddette "notti bianche") e in giorni festivi. Gli imprenditori inoltre, le avrebbero costrette a rinunciare alla corresponsione di emolumenti per prestazioni lavorative straordinarie e a firmare prospetti-paga in cui erano indicati importi superiori a quelli realmente percepiti. Infine, le lavoratrici sarebbero state costrette a rinunciare agli assegni familiari previsti dalla legge e in un caso ad una dipendente è stato intimato di riprendere il lavoro prima che decorressero i tre mesi dalla data del parto.
Dopo anni di processo, in cui sono state escusse anche le parti offese indicate dalla Procura di Reggio Calabria, si arriva infine alla sentenza di primo grado: Foti e la moglie Barresi vengono puniti con 4 anni di reclusione ciascuno. Si dovrà attendere il deposito delle motivazioni della sentenza emessa dal giudice monocratico reggino, ma quel che emerge comunque - stando al primo grado di giudizio - è una triste pagina per l'economia reggina ma, nel contempo una riaffermazione della legalità per i lavoratori presumibilmente vessati. Nel procedimento era imputato anche un dipendente dell'azienda, G.L. il quale però, è stato assolto dal giudice monocratico.