“Caso Fallara”, arriva la condanna definitiva per Scopelliti: 4 anni e 7 mesi

scopellitigiuseppe500di Claudio Cordova  -  Pregiudicato. Giuseppe Scopelliti è un pregiudicato. La Corte di Cassazione ha confermato e quindi reso definitiva la condanna per l'ex sindaco di Reggio Calabria, coinvolto nel "Caso Fallara", riducendo di soli 5 mesi la condanna: Scopelliti passa da 5 anni a 4 anni e 7 mesi.Se la condanna d'appello era arrivata a tre giorni dal Natale 2016, il sigillo della Cassazione arriva tre giorni dopo la Pasqua del 2018. La sentenza dei giudici della Suprema Corte è arrivata in serata. Il procuratore generale presso la Corte di Cassazione aveva chiesto il rigetto dei ricorsi presentati dalle difese nell'ambito del cosiddetto "Caso Fallara": sia quello degli avvocati di Scopelliti, sia quello dei difensori dei tre revisori dei conti condannati per gli artifizi sulle spese pazze di Palazzo San Giorgio negli anni del "Modello Reggio".

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Il procedimento nasce dallo scandalo che ebbe per protagonista la dirigente del Settore Finanze del Comune di Reggio Calabria, Orsola Fallara, morta per ingestione di acido muriatico alla fine del 2010, proprio all'inizio della bufera abbattutasi su Palazzo San Giorgio.

Sentenza definitiva e condanna anche per gli ex revisori dei conti di Palazzo San Giorgio. I tre revisori dei conti del Comune Carmelo Stracuzzi, Domenico D'Amico e Ruggero De Medici, furono tutti puniti in appello con due anni e quattro mesi di reclusione.

Scopelliti è stato condannato per i reati di falso e abuso d'ufficio: a essere punita è la gestione che porterà il Comune a elargire somme anche di rilievo a Rtl (o, ancor prima, a varie soubrette portate in riva allo Stretto da Lele Mora per la "Notte Bianca"), o per l'acquisto delle statue Rabarama. Di converso sarebbero ben presto mancati i soldi per pagare le imprese attive negli appalti pubblici, creando diverse incompiute (su tutte il Palazzo di Giustizia, ancora, a distanza di molti anni, lontano dalla conclusione dei lavori). Stando agli accertamenti svolti dai consulenti della Procura, il Comune avrebbe anche omesso di versare le ritenute ai dipendenti. A proiettare le parti processuali negli anni del "Modello Reggio" saranno i due ex consiglieri comunali, Demetrio Naccari e Seby Romeo, tra i primi testimoni chiave ascoltati in aula nel primo grado di giudizio. Sarà proprio grazie al loro esposto che l'indagine e il processo contro Scopelliti & co. avrà inizio. Scopelliti e i revisori dei conti erano alla sbarra per gli artifizi contabili che avrebbero sì permesso a Scopelliti di acquisire un consenso politico smisurato, tale da valergli l'elezione plebiscitaria alla carica di presidente della Giunta Regionale, ma anche avrebbero portato l'ente di Palazzo San Giorgio quasi sul lastrico.

La Corte d'Appello di Reggio Calabria aveva mitigato di un anno la durissima sentenza di primo grado, allorquando il Tribunale presieduto da Olga Tarzia condannò l'allora governatore a sei anni di reclusione per falso e abuso in atti di ufficio relativamente ai bilanci del Comune negli compresi tra il 2008 e il 2010 quando ricopriva la carica di sindaco. I tre revisori dei conti invece furono condannati a tre anni e sei mesi di reclusione ciascuno poiché, secondo l'impianto accusatorio, non svolsero regolarmente il loro operato rispetto alla corretta esecuzione delle procedure economico-finanziarie, permettendo di fatto a Scopelliti di compiere il proprio disegno politico-amministrativo. A poco sono valsi gli sforzi della difesa di Scopelliti: a essere punito è un intero modello amministrativo.

In quegli anni, infatti, l'onnipotente dirigente del Settore Finanze, Orsola Fallara, morta per ingestione di acido muriatico avrebbe fatto spregio delle casse comunali, anche tramite una serie infinite di liquidazioni milionarie per se stessa e per il proprio compagno.

Ora arriva la parola "fine" sulla stagione politica che ha segnato Reggio e la Calabria negli ultimi 15 anni.