di Claudio Cordova - Il testimone principale dell'udienza, il presidente della Provincia, Giuseppe Raffa, non si presenta per generici "motivi istituzionali" e per questo riceve dal Tribunale un'ammenda di quattrocentocinquanta euro. Tuttavia, nell'ambito del processo sul "Caso Fallara", che vede alla sbarra il Presidente della Giunta Regionale, Giuseppe Scopelliti, con la deposizione dell'ex segretario comunale, Giuseppe Nicita, e della dirigente dell'area legale, Fedora Squillaci, arrivano comunque alcune importanti indicazioni circa il "sistema" che avrebbe animato gli anni del "Modello Reggio", quelli che, secondo molti, avrebbero causato i disastri economici di Palazzo San Giorgio: "Al momento dell'approvazione del bilancio in Consiglio Comunale – ricorda Nicita, che partecipava alle sedute dell'Assemblea – venivano evidenziate discrasie di natura finanziaria, venivano sollevate problematiche relative ai debiti, ai mancati pagamenti e ai residui attivi, ma la dottoressa Fallara chiariva, a suo dire, la bontà del provvedimento".
Sia nella deposizione di Nicita, che in quella di Squillaci, comunque, la costante è il comportamento della defunta dirigente Orsola Fallara che, forse in virtù dei propri rapporti personali con l'allora sindaco Scopelliti, avrebbe svolto un'attività autonoma, talvolta del tutto scollata con il resto dell'apparato burocratico: "Spesso – racconta l'ex segretario Nicita – arrivavano solleciti di pagamenti che io giravo alla dirigente Fallara, chiedendo chiarimenti. Ma in più di un'occasione non arrivava alcuna risposta, per questo credevo che i pagamenti poi venissero disposti". In realtà, spesso e volentieri, i pagamenti non sarebbero partiti, soprattutto negli anni in cui la situazione economica dell'Ente peggiorerà in maniera preoccupante.
Sull'operato di Orsola Fallara, tuttavia, anche per soggetti interni all'Amministrazione, resterà sempre e comunque una coltre di nebbia: "Non avevo conoscenza di come la dottoressa Fallara svolgesse il proprio servizio" dice Nicita, rispondendo alle domande del pm Sara Ombra e degli avvocati Carmelo Chirico e Aldo Labate.
La situazione precipiterà nel novembre 2010, quando il sindaco facente funzioni, Giuseppe Raffa, chiederà lumi sulle autoliquidazioni che Orsola Fallara avrebbe disposto per la propria attività al cospetto della Commissione Tributaria. Autoliquidazioni che, secondo l'accusa, sarebbero state illegittime, in quanto la dirigente avrebbe dovuto rappresentare il Comune senza percepire soldi. Quello era un lavoro onnicomprensivo dello stipendio: "Gli incarichi della dottoressa Fallara – dice Nicita – non passavano da Segreteria Generale, ma dal Capo di Gabinetto, io chiederò accertamenti anche alla dirigente, ma non riceverò alcuna risposta. Poi, sulla base di una pronuncia del Consiglio di Stato, diedi il mio parere al sindaco Raffa, ritenendo non conformi i pagamenti autoelargiti dalla dottoressa Fallara".
Di soldi, infatti, la dottoressa Fallara ne avrebbe ricevuti moltissimi.
La stessa responsabile dell'area legale, Fedora Squillaci, resterà più che sorpresa, quando il sindaco facente funzioni Raffa, insospettito dalle autoliquidazioni di Orsola Fallara, le chiederà un parere, prima informale e poi scritto: "Mi fece un certo effetto vedere quelle somme importanti, per me era una novità rispetto a quello che doveva essere la procedura".
Orsola Fallara, infatti, non avrebbe dovuto percepire somme per la propria attività. E il cul de sac è spiegato in maniera sintetica, ma efficace, dalla dirigente Squillaci: "Orsola Fallara stabiliva il compenso, si assegnava l'incarico e si liquidava il denaro. Non c'era più il classico rapporto tra controllore e controllato". La dirigente si sarebbe dunque potuta permettere di non rispondere alle richieste di chiarimento e avrebbe avuto, di fatto, carta bianca, sulla gestione economico-finanziaria dell'Ente. Il tutto sarebbe potuto avvenire, secondo l'accusa, grazie al rapporto strettissimo tra Scopelliti e Orsola Fallara: "Sull'Ufficio Finanze ho sentito solo chiacchiere che non posso confermare, ciò che posso dire è che Scopelliti e Fallara avevano rapporti amicali, andavano in vacanza insieme e a volte ho visto passeggiare la dirigente insieme alla moglie dell'allora sindaco".
Così, dunque, potrebbe spiegarsi, almeno in parte, l'onnipotenza della dirigente del Settore Finanze e Tributi.
Ma le autoliquidazioni sarebbero state solo una delle tante disfunzioni del "Modello Reggio". Spesso e volentieri, infatti, il Comune veniva rappresentato nelle cause e nei contenziosi da alcuni avvocati presenti in una short list di evidenza pubblica. Una prassi che l'attuale Commissione Straordinaria, insediata dopo lo scioglimento dell'Ente per contiguità con la 'ndrangheta, stopperà, restituendo il ruolo, di certo più economico, all'Avvocatura Civica.
Tornando alle autoliquidazioni, dunque, anche Raffa ne avrebbe autorizzata qualcuna, salvo poi insospettirsi e revocare il tutto. Poi, nonostante le rassicurazioni della dirigente, che gli avrebbe esibito un Decreto Legislativo, che avrebbe dovuto testimoniare la correttezza della procedura la situazione cambierà: "Ricordo per esempio – dice la dirigente Squillaci – che una delle cause più grosse, riguardante l'Aterp, in primo grado era stata gestita, senza alcun ulteriore esborso rispetto allo stipendio, da una mia collega, l'avvocato Carbone". La dirigente Squillaci, dunque, turbata del comportamento della collega Fallara studia per tutta la notte e il giorno successivo torna da Raffa: "Gli dissi che quelle somme non erano giustificabili".
Così dunque (anche dopo ulteriori perizie disposte dal sindaco facente funzioni) Orsola Fallara verrà sospesa dalla funzione di dirigente, dopo la nomina fiduciaria (e rinnovata negli anni) disposta dal sindaco Scopelliti.
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Quelle somme, però, sarebbero state più che illegittime: "La dottoressa Fallara avvierà pratica per incassare le somme, ma io ho ritenuto che non solo ci si doveva difendere, ma che, anzi, si doveva chiedere la restituzione di quanto già incassato". Il giudizio civile è tuttora pendente.
E sono decisive anche le fasi del procedimento penale, che, oltre a Scopelliti, vede alla sbarra anche i tre Revisori dei Conti che non avrebbero vigilato sulla bontà delle procedure negli anni del "Modello Reggio": Domenico D'Amico, Ruggero Alessandro De Medici e Carmelo Stracuzzi. Nel corso delle prossime udienze, infatti, oltre a Raffa, sfileranno personaggi chiave dell'apparato di Scopelliti, da Antonio Barrile a Franco Zoccali.
Proprio i due professionisti, che negli anni hanno ricoperto la carica di Direttore Generale, sono molto ricorrenti nella deposizione dell'avvocato Squillaci: "Il sindaco tratteneva per sé la delega al contenziosi, quindi era di fatto il mio assessore di riferimento. Ebbene, in dieci anni ho parlato due volte con Scopelliti, una volta per un procedimento penale riguardante un consigliere comunale e una volta per una transazione". Il resto delle operazioni, invece, sarebbe stato gestito tramite il filtro di Barrile e Zoccali: "E' evidente che non è possibile che un dirigente parli solo due volte in dieci anni con il suo assessore" dice Squillaci.
Mentre a gestire sarebbe stato il "cerchio magico" (così come definito, nelle scorse udienze, da Demetrio Naccari), la situazione finanziaria del Comune peggiorava a dismisura: "La situazione peggiore la registriamo tra il 2008, il 2009 e il 2010, quando dai ritardi si arriverà ai mancati pagamenti. Io ho anche scritto evidenziando l'aumento dei decreti ingiuntivi, che arrivavano quasi quotidianamente e che prima erano praticamente assenti, avvertendo anche sulle conseguenze". Addirittura, in un certo periodo, sarebbero arrivati decreti ingiuntivi per somme erogate dalla Cassa Deposito e Prestiti, ma non elargiti alle ditte. E Orsola Fallara rassicurava sempre tutti, anche se poi, in sostanza, non accadeva nulla: "Dando per scontato che le somme erano state elargite – dice Squillaci – io ho anche chiesto il rimborso di pagamenti mai effettuati. Un giorno lo dissi anche alla dottoressa Fallara: stiamo perdendo la faccia".
Anche in quel caso, però, non sarebbe arrivata nessuna risposta alle segnalazioni.