"Il commercialista delle cosche", Saraceno replica al Dispaccio

commercialista2012Riceviamo e pubblichiamo integralmente la nota di Maria Carmela Fontana - Dottore Commercialista - Revisore Legale, per conto del marito, dott. Natale Saraceno, relativamente all'articolo pubblicato dalle nostre colonne ed intitolato "Il commercialista delle cosche".

Ecco le precisazioni.

Si premette che, ove siano riportate in esso fedelmente, e ciò sarà appurato dalla lettura del verbale di interrogatorio, le dichiarazioni rese dal M.C. Fabio Maurotto, sottoposto ad esame diretto dal P.M. Dott. Stefano Musolino, dinanzi il Tribunale Collegiale, si rileva con sconcerto e stupore la riproposizione di temi già smentiti nel corso del giudizio abbreviato cui lo scrivente è sottoposto.

Innanzitutto, circa le riferite captazioni telefoniche tra lo scrivente ed il Sig. Polimeni Francesco, parente del Sig. Pasquale Tegano, avente ad oggetto la previsione dall'apertura di un super mercato, non si comprende quale valenza indiziaria possano avere, trattandosi di lecite prestazioni professionali, relative all'attività dal sottoscritto esercitata.

Tra l'altro, il teste non ha evidenziato che l'interlocutore Sig. Polimeni Francesco non è mai stato coinvolto in vicende riguardanti alcun reato associativo, sebbene, imparentato col predetto Tegano: tale parentela è stata evidenziato al sol fine di insinuare il sospetto di contiguità del sottoscritto quale "commercialità" dell'omonima cosca.

In merito alla riportata "schermatura societaria dell'azienda "Center Fruit", coinvolgente i coimputati Sig.ri Serra Michele e Aricò Domenico (genero di Giuseppe Tegano) il teste, forse disattento sulle vicende processuali del giudizio abbreviato in corso, ha ribadito il contenuto della sua informativa, nonostante Sez. Prima, con sentenza n. 48253 del 12/9/2017, abbia ritenuto insussistente il reato di cui agli artt. 110 c.p. e 12 quinquies L. n. 356/92, aggravato dall'art. 7 della L. 203/91.

Di ciò si è reso conto anche l'ufficio di Procura che, nel corso dell'udienza dell'abbreviato dell'11/12/2017, ha chiesto l'assoluzione dello scrivente e del coimputato Sig. Serra Michele per il predetto reato: ecco la miserrima fine della c.d. "schermatura societaria" ipotizzata inizialmente al fine di aggravare il quadro indiziario a carico del sottoscritto

Il teste Maurotto, sempre nel corso della sua deposizione, ha evidenziato gli avvenuti contatti tra lo scrivente ed il Dott. Vincenzo Amodeo, inserito a suo dire nella rete relazionale dell'Avv. Paolo Romeo, al fine di ottenere una consulenza favorevole all'allora detenuto Sig. Giovanni Fontana.

Sul punto, il distratto maresciallo ha dimostrato, ancora una volta, di tener in alcun conto degli sviluppi del giudizio abbreviato, infatti il predetto sanitario, già medico di famiglia del detenuto, si è limitato solo a prescrivere ulteriori esami clinici.

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I risultati di essi, posti a base di apposita istanza, sono stati vagliati dal C.T.U., nominato dall'A.G. competente, che ha accertato le gravissime condizioni di salute del Fontana, sicuramente idonee a dichiararne l'incompatibilità col regime carcerario e non artatamente preordinate alla sua scarcerazione.

Il sottoscritto ha provato documentalmente tali circostanze, rilevando che l'interesse manifestato fosse solamente umanitario e sollecitato dai familiari, tutti clienti dello studio commerciale.

Inoltre, riguardo ai riferiti contatti con membri della famiglia Tegano, si evidenzia che solo i Sig.ri Tegano Maria, Tegano Paolo, Tegano angelo fossero clienti del predetto studio commerciale, e che tutti, non rappresentando la parentela "un reato", fossero incensurati.

Il quadro tracciato dal teste Maurotto appare, quindi, vetusto e superato dalle contrarie emergenze probatorie che rende inattuali ed insignificanti le sue dichiarazioni che hanno dipinto lo scrivente quale commercialista al servizio delle cosche.

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