Villa San Giovanni (RC): tutti rinviati a giudizio per la vicenda "Bandafalò". A processo anche il sindaco Rocco La Valle

bandafalo logodi Claudio Cordova - A distanza di un anno e mezzo dal sequestro, che fece grande rumore a Reggio Calabria, arriva il primo punto fermo nella vicenda che ha per protagonista il lido "Bandafalò", ubicato sul territoro di Cannitello, nel comune di Villa San Giovanni, e molto noto, soprattutto negli ambienti giovanili, per le serate estive in riva al mare. Il Gup di Reggio Calabria, Tommasina Cotroneo, ha infatti disposto il rinvio a giudizio per tutti i soggetti coinvolti nell'indagine. Undici persone accusate, a vario titolo, di abuso d'ufficio, occupazione abusiva di demanio marittimo e falso ideologico.

Il lido, esteso su una superficie di circa cinquecento metri quadrati, sarà sequestrato nel giugno 2011 dalla Guardia Costiera su decreto della Procura di Reggio Calabria firmato dai pubblici ministeri Sara Ombra e Gabriella Cama e controfirmato dal procuratore Giuseppe Pignatone. In quell'occasione saranno indagati, oltre ai gestori del circolo culturale, anche tutti i membri della Giunta Comunale di Villa San Giovanni per abuso d'ufficio. Secondo la Procura, infatti, l'Ente avrebbe rilasciato le autorizzazioni per l'esercizio in carenza di autorità.

E' c'è infatti anche il sindaco di Villa San Giovanni, Rocco La Valle, tra le persone rinviate a giudizio dal Gup Cotroneo. Il falso ideologico era stato contestato solo all'ingegner Francesco Morabito (capo dell'Ufficio Tecnico del Comune di Villa San Giovanni) difeso dall'avvocato Domenico Arena e ad Antonio Oppedisano (presidente di Bandafalò) difeso dall'avvocato Enrico Chindamo. Il reato all'esito dell'udienza è stato derubricato nella fattispecie meno grave del falso ideologico in atto amministrativo, grazie alle tesi prospettate dagli Enrico Chindamo e Domenico Arena. Un passaggio importante, perché quello contestato dalla Procura era un reato molto grave (fino a dieci anni di reclusione).

Nel dettaglio, dunque, il Gup Cotroneo ha mandato a processo undici persone: Antonio Oppedisano, il sindaco Rocco La Valle, Antonio Messina, Giovanni Siclari, Angelina Attinà, Lorenzo Micari, Cosimo Salzone, Francesco Romanzi, Francesco Morabito, Gaetano Francesco De Napoli, Giuseppe Buda e Rocco Sottilaro.

Quello di "Bandafalò" sarà un caso che farà grande scalpore, scatenando una serie di proteste da parte della cittadinanza (e in particolar modo dei giovani frequentatori del circolo) che, attraverso diversi messaggi di solidarietà, accuserà sostanzialmente la magistratura di andare a colpire una realtà virtuosa, "chiudendo gli occhi", invece, su altre strutture parimenti abusive.