Reggio: 13 condanne in Appello sulla 'ndrangheta del "mattone"

reggiocortedappellodi Angela Panzera - Si chiude con 13condanne e "solo" 6 assoluzioni e due sentenze di prescrizione il troncone abbreviato del processo d'Appello scaturito dall'inchiesta "Araba Fenice" che vede alla sbarra le principali cosche di Reggio Calabria. La Corte d'Appello, presieduta da Antonino Giacobello con a latere Daniele Cappuccio e Francesca Di Landro, ha sostanzialmente confermato quanto deciso dal gup Antonio Scortecci all'esito del processo di primo grado. Per l'imprenditore Giuseppe Stefano Tito Liuzzo, ritenuto il capo indiscusso della holding criminale, arriva una condanna a 12 anni e 4 mesi di carcere rispetto ai 14 e sei rimediati in primo grado; 9 anni invece sono stati inflitti a Natale Assumma rispetto ai 10 anni e sei mesi comminati dal gup. L'operazione "Araba Fenice", coordinata dal pm antimafia Giuseppe Lombardo e condotta nel novembre del 2013 dalla Guardia di Finanza, aveva fatto finire chi in manette, chi ai domiciliari, non solo presunti affiliati alle più note famiglie della 'ndrangheta reggina, ma anche numerosissimi professionisti accusati di essere i "consiglieri" del clan oppure di essersi messi al servizio delle 'ndrine per ritorni economici. Le principali accuse contestate infatti sono, a vario di titolo, quelle di associazione mafiosa, intestazione fittizia di beni, abusivo esercizio dell'attività finanziaria, utilizzo ed emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, favoreggiamento, peculato, corruzione, illecita concorrenza ed estorsione; tutti reati aggravati dalle modalità mafiose. Per gli inquirenti in molti sono responsabili di aver costituito una holding criminale attiva nel settore dell'edilizia privata su diretto mandato e previo accordo dei clan di tutta Reggio Calabria. Dai Fontana-Saraceno, egemoni nella parte nord della città, ai Ficara-Latella, predominanti a sud, passando dai Condello del quartiere di Archi ai Serraino-Rosmini-Nicolò, ai Lo Giudice fino agli Audino, famiglia che fa sempre orbita nella galassia De Stefano-Tegano ma ha la propria storica roccaforte nel quartiere di San Giovannello. All'epoca delle indagini fu arrestata, con la pesante accusa di concorso esterno, la commercialista Francesca Marcello amministratrice giudiziaria di una delle società sequestrate, e poi confiscate a Liuzzo ossia la "Euroedil s.a.s". Per l'imputata, difesa dai legali Maurizio Punturieri e Emanuele Genovese, arriva oggi una conferma della condanna ossia 4 anni di detenzione. In primo grado venne assolta dalla "pesante" accusa di concorso esterno in associazione mafiosa. Il presunto boss Liuzzo inoltre, avrebbe mantenuto anche altri tipi di contatti con altri presunti "colletti bianchi" come con l'avvocato Mario Giglio, per cui la Corte d'Appello ha confermato la sentenza a 8 anni di reclusione in quanto ritenuto responsabile di concorso esterno in associazione mafiosa. Egli sarebbe stato il "consigliere" di Liuzzo in merito alla gestione della"Euroedil", ma anche come "canale di collegamento" per la conoscenza di eventuali indagini a suo carico grazie ad agganci e amicizie giuste. La prescrizione salva infine, Francesco Ambrogio e Antonio D'Agostino, che in primo grado era stato condannati a 2 anni. Alcuni imputati hanno rimediato lievi "sconti" di pena mentre sono stati assolti da ogni accusa Salvatore Laganà (2 anni in primo grado), Silvana Latella (assolta anche in primo grado), Osvaldo Massara (3 anni e 2 mesi in primo grado), Angela Saraceno (1 anno e 4 mesi in primo grado).

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Qui di seguito la decisione della Corte d'Appello reggina:

Ambrogio Francesco prescrizione (2 anni in primo grado)

Assumma Natale 9 anni (10 anni e 6 mesi in primo grado)

Assumma Serena 3 anni (5 anni e 2 mesi in primo grado)

Autolitano Saverio 8 anni (8 anni e 4 mesi in primo grado)

Calabrò Antonino conferma sentenza (8 anni e 4 mesi in primo grado)

Giacomo Santo Calabrò conferma sentenza (8 anni e 4 mesi in primo grado)

Antonio D'Agostino prescrizione (2 anni in primo grado)

Giovanni Ficara conferma sentenza (5 anni e 4 mesi in primo grado)

Mario Giglio conferma sentenza (8 anni in primo grado)

Antonino Gozzi assolto ( 8 anni in primo grado)

Giuseppe Gozzi assolto (8 anni in primo grado)

Salvatore Laganà assolto (2 anni in primo grado)

Silvana Latella confermata assoluzione

Giuseppe Liuzzo 12 anni e 4 mesi (14 anni e 6 mesi in primo grado)

Francesca Marcello conferma sentenza (4 anni in primo grado)

Osvaldo Massara assolto (3 anni e 2 mesi in primo grado)

Francesco Morello 5 anni e 5 mila euro di multa (7 anni e 8 mesi in primo grado)

Antonino Pavone 8 anni e 4 mesi (8 anni e 8 mesi in primo grado)

Angela Saraceno assolta (1 anno e 4 mesi in primo grado)

Salvatore Saraceno 4 anni e 2 mesi in continuazione con un'altra sentenza (8 anni e 4 mesi in primo grado)

Domenico Serraino conferma sentenza (8 anni in primo grado)