La DIA sequestra il patrimonio del defunto boss di Seminara, Rocco Antonio Gioffrè

casolaregioffreLa Direzione Investigativa Antimafia di Reggio Calabria ha dato esecuzione al decreto di sequestro  beni emesso dal Tribunale di Reggio Calabria – Sez. Mis. di Prev., nei confronti di Rocco Antonio Gioffrè, classe 1936, nativo di Seminara  (RC) deceduto nel gennaio 2011.

Gioffrè, da plurime risultanze giudiziarie, risultava essere a capo dell'omonima consorteria mafiosa operante nel comprensorio di Seminara.

Più volte nel tempo è stato destinatario di misure di prevenzione personale. Già a far data dal 1959 gli veniva irrogata dal Questore di Reggio Calabria la prima diffida a tenere una buona condotta, a cui ne seguiva subito un'altra nel 1962 mentre l'anno successivo il Tribunale di Reggio Calabria lo sottoporrà a 2 anni di sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel comune di Monteroduni (Is). E ancora, nel 1971 il Tribunale di Reggio Calabria gli applicava la sorveglianza speciale per la durata di due anni con obbligo di soggiorno nel comune di Lampedusa -  isola di Linosa (AG). Nel novembre 2010 il Tribunale reggino irroga a Gioffrè una ennesima misura di sorveglianza speciale per la durata di 5 anni con l'obbligo di soggiorno che non veniva scontata essendo lo stesso Gioffrè deceduto nel carcere di Messina ove stava espiando una pena di 7 anni di reclusione per associazione di stampo mafioso ed altro, come da sentenza emessa il 30 aprile 2010 dal Tribunale di Palmi.
La Sez. Mis. di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria evidenziava nel provvedimento infliggente l'ultima  misura personale del 2010, che alla luce dei fatti emersi dalle operazioni di polizia giudiziaria "Topa" e "Artemisia", condotte entrambe dall'Arma dei Carabinieri, con il coordinamento del sostituto procuratore della Dda, Roberto Di Palma, Gioffrè fosse individuo socialmente pericoloso in quanto gravemente indiziato di essere a capo dell'omonimo gruppo mafioso. Nell'operazione "Topa" Gioffrè risulterà essere l'organizzatore di una serie di attività volte a condizionare la competizione elettorale per l'elezione a sindaco del comune di Seminara al fine di trarne vantaggi economici per la cosca di appartenenza. Inoltre Gioffrè parteciperà - in qualità di mediatore tra i contrapposti gruppi della faida di San Luca ovvero quello dei Pelle-Vottari e quello dei Nirta-Strangio - al summit di 'ndrangheta tenutosi il 13 settembre 2007 a Polsi, quale referente del "locale" di Seminara. Le condanne inflitte nell'operazione "Topa" sono state successivamente confermate nell'aprile dello scorso anno in sede di giudizio d'Appello. Nell'operazione "Artemisia" le indagini apriranno uno squarcio sulla faida di Seminara . Gioffrè, a seguito del tentato omicidio di un appartenente alla propria cosca convocherà  una riunione dei suoi sodali per pianificare una violenta reazione nei confronti della cosca rivale.
A seguito di una articolata attività di indagine patrimoniale, delegata dalla Procura Distrettuale di Reggio Calabria, sulla scorta di laboriosi accertamenti sviluppati dal Centro Operativo D.I.A. di Reggio Calabria e volta a verificare le modalità di acquisizione del patrimonio riconducibile al defunto Gioffrè - avvalendosi anche delle nuove disposizioni normative che prevedono la possibilità di aggredire il patrimonio nei 5 anni susseguenti il decesso ha proposto un'azione nei confronti degli eredi legittimi -  è stata formulata una corposa ed esaustiva proposta di misura di prevenzione personale e patrimoniale che il Tribunale Reggio Calabria - Sez. Mis. di Prev.- ha recepito emettendo, ai sensi della normativa antimafia, il relativo provvedimento di sequestro.

In particolare, è stata accertata l'esistenza in capo al prevenuto ed ai suoi familiari e conviventi di una cospicua e generalizzata sproporzione tra i redditi dichiarati ed il patrimonio posseduto.

Con il provvedimento adottato a carico di Gioffrè è stato disposto il sequestro del patrimonio riconducibile allo stesso, al momento stimato in circa 5 milioni di euro, tra cui figurano, in particolare:

-  due ditte individuali operanti nel settore delle colture olivicole con sede in Seminara;

-  circa 170.000 mq di terreno agricolo suddiviso in 34 appezzamenti, in Seminara, quasi tutti coltivati ad uliveti;
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-    -  5 fabbricati siti in contrada Santa Venera di Seminara;
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-    -  un frantoio con linea completa automatizzata per la macina delle olive;
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-    - aiuti pubblici al reddito degli agricoltori (c.d. "titoli") erogati  dall'A.R.C.E.A per un valore complessivo di euro 58.253,581.