di Angela Panzera - Il termovalorizzatore gioiese, la seconda opera più importante della Piana dopo il porto, è strutturato come una centrale di produzione di energia elettrica che utilizza come combustibile il CDR (combustibile derivato dallo smaltimento dei rifiuti solidi urbani), con una capacità di 40mila tonnellate di rifiuti solidi urbani all'anno - è l'unico presente nel territorio calabrese. La sua realizzazione fu prevista nel maggio 1998 nel piano regionale di emergenza rifiuti e fu concordata con la Giunta guidata dal Sindaco Alessio di Gioia Tauro. Trattasi di una struttura ricadente nell'area industriale, a ridosso del porto che è oggi il più grande terminai per il transhipment del Mediterraneo e che da sempre (per come dimostrato da indagini quali "Affare Porto) ha rappresentato una ghiotta occasione di guadagno per le consorterie criminali, che del resto nel tempo sono riuscite a gestire tutti i più redditizi comparti, primi fra tutti il sodalizio mafioso dei Piromalli-Molè per il comprensorio di Gioia Tauro) e Bellocco-Pesce (per i territori di Rosarno e San Ferdinando.
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A causa delle proteste dei cittadini (che si costituirono in un Comitato denominato MDT- Movimento Difesa Territorio 64 ), appoggiati da alcuni Comuni, la Regione Calabria, nell'anno 2005, decise di sospendere i lavori, che furono ripresi a seguito delia pronuncia della Corte Costituzionale, nel luglio 2006, che annullò il provvedimento a seguito del ricorso della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Pertanto furono destinati a Termomeccanica, nell'anno 2011 , circa 32 milioni di curo. Con l'obiettivo di lasciare gli impianti gestiti Italia, il 17 settembre 2012, la società Veolia chiese di essere ammessa al concordato preventivo. Il 22 novembre 2012, la commissione straordinaria interna all'ufficio del Commissario per il definitivo superamento del contesto di criticità nel settore dci rifiuti solidi urbani nel territorio della regione Calabria, presieduto dal commissario Vincenzo Speranza, (per scongiurare rischi ambientali e per l'igiene e la salute pubblica, in considerazione del fatto che dal 24 novembre 2012 gli impianti di Rossano, Crotone, Siderno, Sambatello di Reggio Calabria e Gioia Tauro, compresa la prima linea del Termovalorizzatore, sarebbero stati chiusi) aggiudicò la gara tra le aziende che avevano mostrato interesse a subentrare alla società in fallimento "Gestioni Ambientali Snc di T.E.C. Tenno Energia Calabria" (della quale "Veolia" deteneva il 60% delle quote capitale). La gara fu aggiudicata all'azienda "Ecologia Oggi S.p.a di Lamezia Terme - gestita dai fratelli Eugenio ed Ortenzia Guarascio - alla quale venne affidata la gestione del sistema per sei mesi, eventualmente prorogabili, in attesa che la Regione Calabria indicesse una gara europea.
Nel fermo dell'operazione "Metauros" gli inquirenti analizzano dal punto di vista criminale, non solo storico, la nascita dell'opera ed in particolare "il connubio della politica locale con le cosche di ndrangheta- è scritto nelle carte dell'indagine- veniva poi narrato da Russo con riferimento al momento genetico del termovalorizzatore, allorquando ancora si stava discutendo dell'opportunità o meno, anche sotto il profilo della sicurezza ambientale, di costruire l'impianto. Russo affermava che il dottore Ioculano Luigi, che pure aveva sostenuto la candidatura di Aldo Alessio, quale Sindaco di Gioia Tauro, si era battuto con tutte le sue forze (prevedendo conseguenze negative sulla salute dei cittadini) perché a Gioia Tauro non venisse costruito il termovalorizzatore, caldeggiato poi, una volta eletto invece, dal primo cittadino. Il collaboratore rimarcava tuttavia come lo stesso Alessio si era trovato spiazzato ed impossibilitato ad opporsi al progetto politico di creazione dell'impianto perché era zio di Centenari Umberto, genero di Piromalli Gioacchino, che della costruzione del termovalorizzatore era tra i fautori. Russo: «a questo si è opposto il dottore . . . si opponeva il dottore Luigi Ioculano che era . . . colui il quale gli aveva fatto vincere le elezioni ad Aldo Alessio quando è diventato Sindaco Aldo Alessio ... lui essendo medico di famiglia nostro di . . . seguiva molto mio padre perché mio padre stava male ed attualmente sta ancora più male . . . ehm si parlava sempre dice . . . perché noi parlavamo ... gli spiegavamo a lui dei problemi perché una volta che sale Aldo Alessio ... Alessio è un comunista quindi questo casino a Gioia Tauro deve finire se avete bisogno di un conto in banca il direttore non ve lo apre . . . non lo minacciate non gli dite niente venite da Aldo Alessio parlate con lui . . . lui è il Sindaco . . . lui guardate che è un uomo ligio . . . un uomo che si batte per la popolazione . . . si batterà . . . va bene ockey ... portiamo avanti questa bandiera aiutiamo Aldo Alessio ad andare avanti nelle elezioni ... pure noi lo votiamo ... poi dopo un po' è rimasto deluso anche lui dice . . . mi sto battendo affinché il termovalorizzatore a Gioia Tauro non venga costruito ... perché io solo so i danni che può portare al paese di Gioia Tauro un termovalorizzatore all'interno .. . si batteva ... stava facendo una campagna contro questo termovalorizzatore poi è morto ... la campagna non l'ha portata a compimento . . . ma è morto per questa causa insomma . . . inutile che tiravano fuori storie le di donne perché uomo serio e ligio come c'era lui non ce n'era nessuno .. Ioculano si opponeva perché ... aveva visto che alle spalle di questo c'era Pino Piromalli "Facciazza" il quale essendo pure intimo amico lui era deluso di questo perché creare questa problematica al paese . . . la gente morirà non si rendono conto che si stanno vendendo il paese per quattro soldi ... la gente morirà . . . la gente morirà ... poi una mattina poveretto è morto ... lui non voleva . . . non voleva però c'erano pressioni che questo si doveva fare . . . che si doveva fare . . . che si doveva fare . . . ed era deluso il perché Aldo Alessio. . . . . non si è opposto . . . dice tu fai il paladino antimafia ed non ti opponi . . . Aldo Alessio non si poteva opporre ... per il semplice fatto che lui è zio di Centenari Umberto, genero di Gioacchino Piromalli... quindi ... .. Centenari Umberto ... la mamma di Centenari è la sorella di Aldo Alessio .. è genero ... di Gioacchino Piromalli senior ... classe '34 diciamo dai ... quello della classe di mio padre ... quindi non si poteva opporre anche perché ... ed mi rifaccio dottoressa ad una frase che mi disse una volta Giovanni Copelli che si parlava di elezioni ... di non elezioni chi sale a Sindaco . . . ma chissà questo .. . lui mi ha sempre detto Tonino .. . ma a me che me ne frega chi sale a Sindaco chi è Consigliere ed via dicendo . . . se io o noi altri vogliamo qualcosa ce la devono fare punto e basta dice ... può essere di destra ... può essere di sinistra ... può essere dell'altro mondo ... dice chi sale ... sale ... a noi se vogliamo una cosa ... ce la devono fare punto e basta ... dice il paese non è loro .. . il paese è nostro ... che cosa hanno dato loro per il paese . . . io mi sono fatto il carcere .. . non il Sindaco . . . questo è il loro ragionamento dottore.. ho fatto vent'anni di galera non il Sindaco che cosa ha dato il Sindaco per Gioia Tauro».
L'ex sindaco gioiese quindi, per via delle parentela "trasversa" col il ramo "Facciazza" della cosca Piromalli pur non volendo appoggiare il progetto di costruzione del termovalorizzatore, così come accaduto in un primo momento, secondo quanto riferito dal collaboratore di giustizia Russo, alla fine avrebbe ceduto poiché la 'ndrina aveva deciso di appoggiare il progetto.
I Piromalli erano determinati e volevano a tutti costi la realizzazione dell'opera. Russo continua nelle sue dichiarazioni con la Dda.
Russo: «Ioculano.. . il buonanima ha detto che c'erano delle pressioni ... da parte di Pino Piromalli che questo depuratore si doveva fare . . . ed che lui si opponeva . . . ed era rimasto deluso perché . . . Alessio sponsorizzava ancora la costruzione di questo termovalorizzatore .. lui era il medico di fiducia ... era il medico di fiducia di Pino Piromalli .. lui andava a visitarlo dottore quando era latitante ... poi è rimasto deluso perché il Sindaco non sponsorizzava ... cioè non l'affiancava in questa battaglia a dire non lo costruiamo il termovalorizzatore... non diamogli l'autorizzazione .. che non venga a dire Aldo Alessio che faccia il paladino antimafia che è inutile».
Il dottore Luigi Ioculano era un medico stimatissimo a Gioia Tauro, che si esponeva in pubblico denunciando la 'ndrangheta e fu ucciso il 25 settembre 1998 a Gioia Tauro, a pochi metri dal suo studio medico. In primo grado furono condannati Giuseppe Piromalli e Rocco Pasqualone, successivamente assolti.