"Metauros": emessa ordinanza di custodia cautelare per gli uomini del clan Piromalli

Il Giudice per le indagini preliminari di Reggio Calabria non ha convalidato il fermo, ma ha emesso l'ordinanza di custodia cautelare nei confronti delle sette persone coinvolte nell'inchiesta "Metauros", che ha svelato le ingerenze della cosca Piromalli di Gioia Tauro nel settore dei rifiuti. Con la regia dell'avvocato Gioacchino Piromalli, uomo forte del clan, già condannato nel procedimento "Porto", ma anche con la connivenza di imprenditori come i fratelli Giuseppe, Domenico e Paolo Pisano, ma anche di uomini per anni all'interno delle istituzioni, come l'ex sindaco di Villa San Giovanni, Rocco Lavalle, e l'avvocato G. L. [OMISSIS PER DIRITTO ALL'OBLIO], già Presidente del Consiglio d'Amministrazione di "Piana Ambiente S.p.A." nonché consulente esterno dell'ufficio legale del Commissario Straordinario per l'emergenza rifiuti in Calabria, uomo politico di riferimento del sodalizio mafioso dei Piromalli nell'opera di instradamento verso il termovalorizzatore di Gioia Tauro, attraverso l'impresa dei fratelli Giuseppe, Domenico e Paolo Pisano di Gioia Tauro. Tutti fermati al pari di Francesco Barreca.

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Dopo due giorni dietro le sbarre, quest'ultimo, al pari dell'avvocato L. [OMISSIS PER DIRITTO ALL'OBLIO], ottiene gli arresti domiciliari. Restano detenuti, invece, gli altri indagati nell'inchiesta condotta dal procuratore Federico Cafiero De Raho, dall'aggiunto Gaetano Paci e dai sostituti Antonio De Bernardo e Giulia Pantano.